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Musk, il Giudice gli nega ancora il maxi bonus da 56 miliardi per Tesla ma lui non ci sta

Il tribunale del Delaware boccia per la seconda volta la super paga di Elon Musk da 55,8 miliardi di dollari, definendo la decisione “ingiusta”. Musk non ci sta e annuncia ricorso

Musk, il Giudice gli nega ancora il maxi bonus da 56 miliardi per Tesla ma lui non ci sta

La battaglia legale sulla retribuzione record di Elon Musk continua. Per la seconda volta in un anno, il tribunale del Delaware ha bocciato il pacchetto retributivo da 55,8 miliardi di dollari approvato dal consiglio di amministrazione di Tesla per il suo Ceo. Il giudice Kathaleen St. Jude McCormick ha confermato la sentenza di gennaio, che aveva definito la super paga “ingiusta” e “frutto di un procedimento viziato”. Tesla ha annunciato che farà appello contro la decisione. Furioso Musk, “decidono gli azionisti, non i giudici!”.

Musk, un bonus da record: l’origine della disputa

Il piano di remunerazione di Musk, che lo avrebbe reso il Ceo più pagato al mondo, fu inizialmente approvato dagli azionisti di Tesla nel 2018. La proposta prevedeva che Musk ricevesse un pacchetto di azioni, per un valore complessivo che avrebbe potuto superare i 55 miliardi di dollari, a condizione che Tesla raggiungesse una serie di obiettivi legati alla crescita e al valore di mercato dell’azienda. Nel corso degli anni, l’approvazione di questo pacchetto ha suscitato polemiche, ma la vera battaglia legale è esplosa nel 2022, quando alcuni azionisti hanno portato il caso in tribunale, ritenendo che la retribuzione fosse esagerata e irragionevole.

Durante il processo, sono emersi dubbi sul fatto che il consiglio di amministrazione di Tesla fosse veramente indipendente. Molti dei membri del consiglio sono legati a Musk da legami familiari e personali, tra cui suo fratello Kimbal. Questa composizione ha sollevato interrogativi sulla trasparenza e sull’autonomia delle decisioni, dando adito alla convinzione che le decisioni prese dal board fossero influenzate dai desideri del fondatore. E così, alla fine, a gennaio 2024, il tribunale del Delaware ha ordinato la cancellazione di quello che definisce “potenzialmente il più grande pacchetto della storia dei mercati” e la restituzione dei fondi.

A giugno il sì degli azionisti

Nonostante la battaglia legale, a giugno 2024 gli azionisti hanno votato a favore del pacchetto di compenso, ritenendolo una giusta ricompensa per il successo che Musk ha portato a Tesla, con un incremento straordinario del valore di mercato dell’azienda. A quel punto, Musk ha esultato sui social media, dichiarando di aver vinto con “ampi margini”. Il voto favorevole dell’assemblea generale di Tesla non ha, però, garantito automaticamente l’arrivo del pacchetto di azioni, in quanto era necessario attendere la nuova sentenza.

Nel frattempo, Tesla ha confermato lo spostamento della sua sede operativa da Palo Alto, California, a Austin, Texas. Una mossa che è stata vista come parte di una strategia di riduzione dei costi e di una maggiore vicinanza a un ambiente fiscale più favorevole per l’azienda.

Giudice Delaware: “No alla revisione”

La giudice McCormick ha stabilito che il tentativo di Tesla di ratificare il pacchetto retributivo di Musk attraverso il voto degli azionisti a giugno non può annullare la sua decisione di gennaio che aveva bocciato il pacchetto. La giudice ha riscontrato anche “inesattezze materiali” nei documenti forniti agli azionisti sull’effetto del loro voto.

La mozione di revisione è respinta“, ha scritto McCormick, secondo la quale “il gruppo di difensori, numeroso e di talento, si è sbizzarrito con l’argomentazione della ratifica, ma le loro teorie senza precedenti sono contrarie a molteplici norme di legge consolidate”.

Tesla farà appello, Musk: “Decidono gli azionisti non i giudici”

In risposta alla decisione, Musk ha protestato fermamente. “Sono gli azionisti a decidere, non i giudici!” ha scritto su X, condividendo un post di Tesla in cui la sentenza veniva definita “sbagliata”.

Musk ha aggiunto che questa decisione minaccia il diritto degli azionisti di gestire le proprie aziende. “Un giudice del Delaware ha appena annullato la volontà della maggioranza assoluta degli azionisti di Tesla, che hanno votato due volte per pagare Elon Musk quanto vale. La decisione della corte è sbagliata e faremo appello“, ha dichiarato Musk.

“Se questa sentenza non viene ribaltata, significa che i giudici e gli avvocati di parte civile gestiscono le società del Delaware anziché i loro legittimi proprietari: gli azionisti”.

Tesla ha accusato la corte di un intervento eccessivo nella gestione aziendale, sostenendo che i giudici e gli avvocati di parte civile stiano sostituendo gli azionisti nelle decisioni cruciali. L’azienda correrà in appello.

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