Con Donald Trump di nuovo alla Casa Bianca e la prospettiva di nuovi dazi sulle importazioni cinesi verso gli Stati Uniti, De’ Longhi si muove d’anticipo e prepara un piano per proteggere la sua crescita internazionale. Il gruppo trevigiano leader nel settore degli elettrodomestici, come riporta Milano Finanza, starebbe già attuando una strategia per ridurre la dipendenza dalla produzione cinese, puntando su flessibilità e nuove aree produttive per aggirare i potenziali costi extra.
Strategia anti-dazi e piani di espansione
Di fronte alla possibilità di nuovi dazi fino al 60% su alcuni beni cinesi, De’ Longhi ha pianificato un rapido spostamento della produzione verso altre aree, minimizzando l’impatto di eventuali tariffe. Solo il 7-8% dei suoi ricavi Usa dipende dalle esportazioni cinesi, e il gruppo è convinto di poter ridurre questo numero entro 6-12 mesi, dimostrandosi più flessibile rispetto ai competitor. Gli analisti di Banca Akros applaudono la capacità di adattamento di De’ Longhi, definendola “un passo avanti” rispetto alle altre aziende esposte ai rischi di una nuova politica commerciale americana.
Nonostante le incertezze geopolitiche, De’ Longhi punta a crescere con nuove acquisizioni, soprattutto negli Stati Uniti e nel settore professionale delle macchine da caffè, dove il marchio Eversys offre prospettive di espansione significative. In parallelo, la partnership con Starbucks continua a consolidarsi: sono in arrivo circa 500 nuove macchine Eversys, previste nei punti vendita americani per la seconda metà del 2025. Anche Nutribullet si espande negli Usa, mentre in Europa il gruppo rafforza la distribuzione dei prodotti Nespresso.
De Longhi, una trimestrale da record: ricavi, margini e crescita a doppia cifra
Il terzo trimestre 2024 ha portato a un aumento delle vendite del +14% rispetto all’anno precedente, raggiungendo 805,5 milioni di euro e superando le attese del mercato. L’ebit, che ha raggiunto i 97 milioni di euro (+29,9%), si è attestato al 12% dei ricavi. Il margine operativo è cresciuto al 16,3%, sostenuto dai maggiori volumi e da un mix favorevole di prezzi e prodotti, mentre la controllata La Marzocco ha contribuito in modo significativo con margini del 24% sulle vendite di macchine semi-professionali.
Anche il flusso di cassa è positivo, con 35,6 milioni di euro generati prima dei dividendi e delle operazioni straordinarie, e la posizione finanziaria si è rivelata più solida del previsto, pari a 266,1 milioni, grazie al calo dei costi industriali in Cina.
A seguito dell’accelerazione delle vendite e della positiva evoluzione del business, De’ Longhi ha rivisto al rialzo le previsioni per il 2024. L’amministratore delegato Fabio de’ Longhi ha annunciato che si prevede una crescita dei ricavi tra l’11% e il 12% (rispetto alla previsione precedente di un +9%-11%), con un ebitda adjusted compreso tra 540-550 milioni di euro (da 500-530 milioni precedenti). Questo aggiornamento ha alimentato ulteriormente l’ottimismo del mercato, spingendo il titolo a un +0,95% nella seduta del 14 novembre, continuando il rally iniziato il giorno dopo la pubblicazione dei risultati (+7%). Nell’ultimo mese il titolo ha visto un rialzo dell’11,12%.