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Eicma 2024 segna il ritorno dei grandi marchi della moto e il dominio cinese. Il mercato delle due ruote cresce, ma l’elettrico fatica

La kermesse meneghina delle due ruote chiude con oltre 600mila visitatori e un forte ritorno dei grandi marchi. Il mercato cresce, ma l’elettrico fatica a decollare, mentre il motore tradizionale resta il preferito

Eicma 2024 segna il ritorno dei grandi marchi della moto e il dominio cinese. Il mercato delle due ruote cresce, ma l’elettrico fatica

Domenica 10 novembre si è chiusa la 81esima edizione di Eicma, l’esposizione internazionale delle due ruote, che quest’anno ha celebrato anche i suoi 110 anni di attività. Per niente scontati visti gli anni che abbiamo passato a causa del Covid. Possiamo già tirare le somme di questa esposizione: oltre 600mila ingressi registrati in 6 giorni di fiera (mai come quest’anno), fra cui oltre 770 espositori, 8.000 addetti fra giornalisti e operatori media e tanti ospiti di eccellenza.

La kermesse meneghina è infatti da sempre teatro di incontri per piloti del calibro di, primo fra tutti Giacomo Agostini, Casey Stoner, Carlos Checa, Randy Mamola, Andrea Iannone, Troy Bayliss, Loris Capirossi e tanti altri. L’apertura della fiera vedeva presenti anche le autorità ministeriali, primo fra tutti il ministro dei trasporti Matteo Salvini, che dopo la conferenza stampa ha fatto un giro nella fiera. Anche l’area calpestabile, rispetto all’anno scorso, era decisamente più ampia, con ben due padiglioni aggiuntivi oltre all’area esterna per gli eventi dimostrativi come le Charity Race, che quest’anno hanno aumentato i loro impegni, passando da una sola manifestazione dell’anno scorso a ben tre manifestazioni con prove e gare già da giovedì 7 novembre. Insomma, se Eicma è da anni il salone più importante al mondo per le due ruote, un motivo ci sarà.

Mercato delle due ruote: crescita per i marchi storici e dominio dei produttori cinesi

Passiamo ai numeri di mercato, che hanno fatto si che ci fosse molto interesse per alcuni marchi, assenti da tempo e ritornati a furor di popolo. Bmw, Ktm e Harley Davidson hanno attratto tanto quanto alcune moto cinesi, che saranno presto dominatrici di un mercato in continua evoluzione; anzi, a essere precisi, lo sono già. Tutte le maggiori case motociclistiche si appoggiano alla Cina per le produzioni di motori, materiali, componentistica elettronica.

In particolare una casa, CF Moto ha portato ulteriori modelli ed aggiornamenti che sono decisamente più avanti rispetto ad alcune case europee. Follia fino a cinque anni fa. Invece i progetti sono ambiziosi, soprattutto nel mondo del motorsport, con CF Moto campione del mondo come casa costruttrice in Moto3 e anche campione con il suo pilota David Alonso, ovviamente presente in fiera. La maggior parte delle case cinesi ha trovato il giusto compromesso fra costi di produzione (e quindi anche di vendita, inavvicinabili per qualsiasi casa occidentale) e design. Sì, perché i cinesi vengono da noi a farsi disegnare le moto e ci mettono i loro motori, che equipaggiano alle volte anche moto del nostro mercato.

Moto e scooter: numeri in aumento nel 2024, ma l’elettrico resta indietro

Parlando dei numeri di mercato, i dati Ancma mostrano che il 2023 si è chiuso molto bene, quasi 338 mila i veicoli immatricolati nuovi, con numeri sovrapponibili al 2010, un anno d’oro per le immatricolazioni di moto e scooter. Ma i dati fanno ben sperare per questo 2024. I primi 6 mesi hanno visto un aumento del 5.5 % rispetto al 2023, con delle flessioni in negativo per i veicoli elettrici.

Per i dati completi dovremmo aspettare i primi mesi del 2025, ma generalmente gli ultimi mesi dell’anno, insieme ai primi si assiste generalmente ad un andamento positivo, merito del fatto che i concessionari possono fare sconti per i modelli in uscita e altri sconti per incentivare a comprare nei mesi in cui i mezzi a due ruote sono meno usati. Se, infatti, provate ad acquistare da aprile in poi, troverete che incentivi e sconti non sono così vantaggiosi e quindi le case ripiegano nei mesi invernali.

Male l’elettrico, almeno per ora, che vede solo flessioni in negativo rispetto al 2023. Ad oggi solo Kawasaki si è presentata al salone, già due anni fa, con motocicli elettrici e a idrogeno. Forse troppo in anticipo rispetto ai tempi. Gli scooter sembrano avere una buona scelta per quanto riguarda i modelli, ovviamente tutti cinesi, ma che non riescono a trovare un posto nel cuore degli acquirenti che ancora preferiscono il motore termico. Poco male in questo caso, moto e scooter hanno un consumo trascurabile e sull’inquinamento incidono non tanto quanto macchine e altri mezzi di locomozione. Non resta che aspettare qualche mese per avere un quadro completo.

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