Una proposta del dipartimento cultura e creazione del Centre Pompidou con il sostegno finanziario dell’Ufficio francese per la biodiversità. Il forum “Biodiversità, quale cultura per quale futuro? » propone di esplorare queste domande in 5 giorni di eventi ad accesso gratuito: conferenze scandite da racconti di artisti, una performance e un concerto, 100 scienziati, esperti del settore culturale e studenti impegnati a favore della biodiversità, installazioni artistiche originali e coinvolgenti in tutti gli spazi del Centre Pompidou, incontri unici con scienziati e laboratori partecipativi con il pubblico, visite eccezionali al museo sul tema dell’ecologia.
Le 5 domande
- In che modo il rapporto con gli esseri viventi è una questione culturale?
- In che modo la scomparsa della biodiversità e la scarsità delle risorse naturali minano le organizzazioni umane, i modelli di vita e la democrazia?
- Come possiamo riconsiderare la convivenza tra umani e non umani e le relazioni che intrattengono?
- Come allertare e reindirizzare l’attenzione verso una catastrofe invisibile?
- Quale modello di giustizia consentirebbe di affermare i diritti dei vivi e delle generazioni future nelle azioni del presente?
Secondo gli scienziati, 1 milione di specie sono a rischio di estinzione a causa delle attività umane
Questo collasso silenzioso è sorprendente, sia per la sua natura massiccia che per la sua velocità. La crescita delle aree urbane e delle aree destinate all’agricoltura, lo sfruttamento intensivo delle risorse naturali che ne accorcia il ciclo di rigenerazione, l’inquinamento e la proliferazione di specie invasive hanno conseguenze tragiche: per l’acqua e la biodiversità, ma anche per l’uomo. La vulnerabilità umana è aumentata di fronte ai cambiamenti climatici e ai disastri naturali, parte del patrimonio culturale è strettamente legata all’ambiente. Il tempo stringe per apportare le modifiche necessarie a preservare le condizioni abitabili del pianeta. Profonde, sistemiche, le trasformazioni da realizzare riguardano la governance, la solidarietà, i modelli economici e i valori che le nostre rappresentanze trasmettono.
Un programma multidisciplinare che confronta le ultime creazioni con molteplici campi del sapere
Perché affrontare i temi della biodiversità al Centre Pompidou? In realtà, la ricchezza e le vibrazioni della vita sono presenti da tempo nei luoghi dell’arte e della cultura: dalla lepre di Dürer alle ninfee di Monet, dai cavallini di Franz Marc ai leoni marini di Gilles Aillaud, le opere d’arte hanno plasmato e trasformato la nostra immaginazione della vita. Se il museo è una scuola di attenzione, la nostra convinzione è che tale attenzione possa aiutare a prendere coscienza della crisi che attraversano oggi le specie e gli ecosistemi: la gravità delle minacce che gravano sugli esseri viventi, le decisioni collettive che dobbiamo prendere prendere per rispondere, sarà al centro delle discussioni di questo forum – affinché il vivente, appunto, non diventi in futuro un “pezzo da museo”.
Le conferenze e gli incontri
Giovedì 21 novembre 19:00 – 21:00
Piccola stanza, livello -1
“Allarme sul collasso silenzioso della biodiversità” Conferenza di apertura
Venerdì 22 novembre 18:30 – 21:30
Mobilitare l’attenzione e la creazione artistica per i viventi Conversazioni e storie
Sabato 23 novembre 14:30 – 18:30
Ampia camera, livello -1
“Parli biodiv? » Incontri
Sabato 23 novembre 18:30 – 19:30
Ampia camera, livello -1
Agire sotto la giurisdizione delle generazioni future Conversazioni e storie
Domenica 24 novembre 14:30 – 18:30
Ampia camera, livello -1
In copertina foto: Centre Pompidou, Cycle Art Detox sur l’art et l’écologie, 2021 © Aurélie Cenno