Ottimi risultati per Banco Bpm nei primi nove mesi del 2024 che supera anche le aspettative del mercato. La banca guidata dal Ceo Giuseppe Castagna ha chiuso i primi tre trimestri del 2024 con un utile netto di 1,695 miliardi di euro, +79,8% rispetto allo stesso periodo del 2023, quando l’utile netto era stato di 943,4 milioni di euro. Il risultato netto adjusted, che esclude le componenti non ricorrenti, è stato di 1,245 miliardi di euro, un miglioramento del 25,1% su base annua. L’aumento degli utili è stato alimentato in gran parte dall’operazione di riorganizzazione del business dei pagamenti, che ha generato un impatto positivo pari a 493,1 milioni di euro, inclusi nella nuova voce “Impatto Monetica” del bilancio riclassificato.
Il margine di interesse ha raggiunto i 2,584 miliardi di euro, con un incremento del 6,7% rispetto ai primi nove mesi del 2023. Questo risultato positivo è stato guidato principalmente dall’aumento dello spread commerciale, favorito dai rialzi dei tassi d’interesse e dal controllo sui costi dei depositi. Anche le commissioni nette hanno contribuito alla crescita, toccando 1,509 miliardi di euro (+3,9%), con il comparto dei prodotti di risparmio che ha registrato una performance eccellente (+9,5%).
Banco Bpm: scende il Cost-Income Ratio
Banco BPM ha continuato a migliorare la propria efficienza operativa, con il cost-income ratio sceso al 46,7%, rispetto al 48,4% dello stesso periodo nel 2023. Il Common Equity Tier 1 (CET1) ratio di Banco BPM ha raggiunto il livello record del 15,48%, rispetto al 14,16% registrato alla fine del 2023.
Al 30 settembre 2024, gli impieghi netti verso la clientela di Banco Bpm sono scesi a 101,4 miliardi di euro, in diminuzione di 4,1 miliardi rispetto a fine 2023. Le esposizioni nette deteriorate ammontano a 1,7 miliardi, con un’incidenza sul totale degli impieghi ridotta al 3,1%, rispetto al 3,5% registrato a fine 2023.
Banco Bpm: in arrivo dividendo di 40 centesimi
Banco Bpm conferma gli obiettivi di utile e patrimonializzazione previsti nel Piano Strategico. La Banca ha deliberato un acconto dividendo di 40 centesimi per azione per l’anno fiscale 2024, con una distribuzione totale prevista di 1,45 miliardi di euro per l’intero anno, superiore di 150 milioni rispetto alle stime iniziali del Piano Strategico. La cedola sarà staccata il 18 novembre 2024 e il pagamento avverrà il 20 novembre, con un rendimento del 6,14% basato sul prezzo di chiusura delle azioni al 5 novembre. Questa misura rafforza la fiducia nel superamento dell’obiettivo di remunerazione complessiva di 4 miliardi di euro nel periodo 2023-2026.
Gli obiettivi futuri
Il management di Banco Bpm resta fiducioso nel superamento dell’obiettivo di utile per azione (EPS) di 95 centesimi di euro per il 2024, con la possibilità di raggiungere 1,15 euro, includendo le componenti straordinarie previste. La banca conferma inoltre gli obiettivi di utile e patrimonializzazione annunciati nel Piano Strategico, con l’obiettivo di proseguire nel trend di crescita sostenibile e di consolidare la sua posizione nel panorama bancario italiano.
BancoBpm lancia l’Opa su Anima a 6,2 euro
Banco Bpm ha sorpreso il mercato annunciando un’offerta pubblica di acquisto (Opa) totalitaria su Anima, il principale gestore di fondi italiano indipendente, al prezzo di 6,2 euro per azione, per un valore complessivo di circa 1,6 miliardi di euro. La banca, che già detiene il 22,8% del capitale di Anima, punta a rafforzare il modello di business di Banco Bpm Vita, che sarà trasformata in una “fabbrica prodotto integrata Assicurazione Vita e Risparmio Gestito”, come scritto nella nota ufficiale. L’obiettivo è integrare completamente la Sgr, con cui la banca ha avviato una partnership strategica da oltre 15 anni.
L’offerta, assistita da Citi, mira a consolidare il gruppo, che si prevede diventi il secondo in Italia di matrice bancaria, con masse gestite da Assicurazione Vita e Risparmio Gestito pari a circa 220 miliardi di euro, all’interno di un totale di attività finanziarie della clientela pari a circa 390 miliardi. L’offerta è però vincolata al raggiungimento di una quota di capitale di almeno il 66,67% in Anima e alla conferma della possibilità di applicare il trattamento regolamentare del cosiddetto Danish Compromise.
Il gruppo punta a ottenere una “stabile e duratura crescita del conto economico” grazie alla diversificazione dei ricavi, anche in un contesto di riduzione dei tassi di interesse. Le aspettative sono positive: si prevede un aumento dell’utile per azione di circa il 10% e un miglioramento del RoTE al 2026, con un balzo dal 13,5% al 17%. La riduzione del CET1 Ratio dovrebbe essere contenuta, intorno ai 30 bps. Inoltre, la parte di ricavi derivanti dalle commissioni dovrebbe crescere “dal 37% a oltre il 45%”, mentre il contributo delle fabbriche prodotto ai ricavi di gruppo arriverà a 1,6 miliardi di euro entro il 2026.
Aggiornato alle ore 20:15 di mercoledì 6 novembre 2024