Le Borse europee hanno aperto in rialzo in reazione alla vittoria di Donald Trump alle presidenziali Usa. Gli investitori confidano nei tagli delle tasse promessi dal candidato repubblicano. I listini europei accelerano i rialzi, a parte Madrid (-0,65%) e anche i future Usa fanno prevedere a un rialzo di Wall Street.
A Parigi il Cac40 balza del 2%, a Francoforte il Dax dell’1,6%, a Londra il Ftse100 dell’1,5%. Sulla piazza di Parigi è in evidenza il lusso con Kering (+4,55%), Louis Vitton (+3,27%) ed Essilux (+3,35%).
Bene anche la difesa, da Dassault (+2,32%) e Capgemini (+2,1%). Per effetto dei conti invece Credit Agricole lascia sul terreno il 4,09%.
Stabile a 124,8 punti il differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi, con il rendimento annuo italiano in ribasso di 4,3 punti al 3,62% e quello tedesco di 4,6 punti al 2,37%, qui l’andamento dello spread in tempo reale. Sale di 12,3 punti al 4,39% il rendimento Usa.
Tutta Piazza Affari accelera. Occhi su Tenaris e Leonardo
Anche Piazza Affari accelera al rialzo nel dopo Trump. Il Ftse Mib a un’ora circa dall’avvio delle negoziazioni sale dell’1,3% a 34.900 punti, . Tra i titoli principali di Piazza Affari, corrono Tenaris (+5,5%), Cucinelli (+4,1%), Leonardo (+3,9%) e Diasorin (+3,8%), qui l’andamento del listino. Ben impostata Unicredit, che mostra un incremento del 2,99%, ma non per Trump bensì in reazione alla pubblicazione di utili record nei nove mesi e nel terzo trimestre. Alzata anche la guidance per l’intero anno a oltre 9 miliardi di euro.
Dollaro e bitcoin in rafforzamento. Cina in difficoltà. Greggio in calo
Perdono invece le Borse cinesi per la paura dei dazi mentre Tokyo ha beneficiato dell’ulteriore indebolimento dello yen contro il dollaro. Il biglietto verde invece è scattato al rialzo nei confronti della mafìggior parte delle valute a partire dall’euro: il cambio della moneta europea scende dell’1,8% a 1.0732 dollari. Inoltre le attese regole più soft promesse da Trump sul mondo cripto hanno portato il Bitcoin a un nuovo massimo di 75.000 dollari, in rialzo del 10%.
In calo invece il petrolio anche perché Trump vuole incrementare la produzione Usa: il West Texas intermediate (Wti) segna un calo dell’1,1% a 71,18 dollari al barile e il Brent del mare del Nord dell’1,1% a 74,69 dollari.