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Unicredit corre oltre le previsioni: in 9 mesi utile a 7,7 miliardi. Acconto sul dividendo 2025. Ritocco al rialzo della guidance

L’acconto sul dividendo 2025 è di 0,9261 euro per azione per un totale di 1,44 miliardi. Dal 2025 il dividendo passerà al 50% dell’utile dal 40%, Orcel: su Commerzbank strada lunga e ognuno dovrà prendersi le proprie responsabilità”. Per Commerz utili sopra le attese. Orlopp: “Approccio Unicredit non amichevole”

Unicredit corre oltre le previsioni: in 9 mesi utile a 7,7 miliardi. Acconto sul dividendo 2025. Ritocco al rialzo della guidance

Nei 9 mesi Unicredit ha registrato un utile netto di 7,7 miliardi di euro, in rialzo del 16% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e il consiglio di amministrazione ha deliberato un acconto sul dividendo 2025 per un ammontare complessivo in contanti di 1,44 miliardi di euro. Inoltre la banca ha ritocca al rialzo i target 2024: stimati ricavi netti a 24 miliardi e profitti oltre 9 miliardi, si legge nella nota della banca di Piazza Gae Aulenti.

Quindicesimo trimestre consecutivo di crescita

Nel solo terzo trimestre l’utile è di 2,5 miliardi in rialzo dell’8% e sopra le stime che indicavano 2,2 miliardi: si tratta del quindicesimo trimestre consecutivo di crescita.

Il gruppo guidato da Andrea Orcel ha inoltre alzato la guidance per l’utile netto del 2024 incrementandolo a oltre 9 miliardi di euro, o circa 10 miliardi aggiustato. La distribuzione relativa al 2024 è confermata in linea con il il 2023.

I ricavi netti sono cresciuti del 2,6% su anno nel terzo trimestre, sostenuta da commissioni per 1,9 miliardi, in rialzo del 8,5% rispetto all’anno precedente grazie all’attività della clientela, e da un margine di interesse resiliente pari a 3,6 miliardi di euro. I costi si sono ridotti ulteriormente, portando il rapporto costi/ricavi al di sotto del 37% nei nove mesi. Confermata la qualità degli attivi con un costo del rischio pari a 15 punti base nel terzo trimestre e circa 1,7 miliardi di overlay. Il coefficiente Cet1 resta solido al 16,1% nonostante l’impatto di investimenti strategici, sostenuto da una generazione organica di capitale record pari a 3,5 miliardi.

Migliora la guidance 2024: utile netto a oltre 9 miliardi

Unicredit ha inoltre migliorato la guidance finanziaria per il 2024: quella sui ricavi netti è stata incrementata a circa 24 miliardi, da superiore a 23 miliardi, mentre quella per l’utile netto è stata aumentata a oltre 9 miliardi dalla guidance precedente di “superiore a 8,5 miliardi”.

Politica dividendi: acconto sul 2025 e poi aumento al 50% dell’utile

La banca ha accantonato per la distribuzione nei nove mesi 7,7 miliardi, ovvero il 100% dell’utile netto, con un acconto dividendo per cassa di circa 1,4 miliardi, in aggiunta al riacquisto di azioni proprie di 1,7 miliardi già in fase di esecuzione. L’acconto sul dividendo 2025 (relativo all’esercizio 2024) è di 0,9261 euro per azione. Rapportando l’importo unitario al prezzo di riferimento dell’azione alla chiusura del 5 novembre scorso (42,84 euro), risulta un rendimento (dividend yield) pari al 2,16%. Il dividendo sarà staccato lunedì 18 novembre 2024 e messo in pagamento dal 20 novembre.

A partire dai risultati del 2025 poi la banca punta ad aumentare il dividendo cash dal 40% al 50% dell’utile netto. “È chiaro che abbiamo ricostruito la nostra capacità di trasformarci, adattarci ed eccellere, sostenuta da una chiara, coerente ed essenziale visione strategica – spiega il ceo Andrea Orcel in una nota. “A dimostrazione della fiducia che riponiamo nella nostra crescita sostenibile e di qualità, aumenteremo il nostro dividendo al 50% dell’utile netto a partire dal 2025, in rialzo rispetto al 40% attuale, data la solidità dei nostri utili e della nostra generazione organica di capitale. Nell’arco del ciclo, continueremo a dimostrare una redditività solida e distribuzioni eccellenti».

Unicredit smentisce i timori di Commerz, Orcel: “Tutte le opzioni aperte”

Il ceo di Unicredit si tiene pronto a ogni eventualità riguardo il dossier Commerzank. “Durante il trimestre, abbiamo impiegato parte del nostro capitale in eccesso e abbiamo fatto un investimento in Commerzbank che potrebbe o meno condurre ad una combinazione completa” ha spiegato Orcel. “Questo è in linea con il nostro approccio disciplinato verso le opzioni inorganiche, che continuiamo a valutare secondo criteri finanziari stringenti, mantenendo al contempo opzionalità per il futuro. La nostra priorità su base quotidiana resta comunque l’impegno ad accelerare la nostra indiscussa leadership nel settore e a raggiungere le nostre ambizioni di crescita organica”.

Nel corso della presentazione agli analisti dei risultati al 30 settembre, Unicredit ha anche dedicato spazio alla strategia in Germania, descrivendo la situazione di Unicredit e Commerzbank e rispondendo ai timori su una possibile acquisizione della banca tedesca. L’istituto di Piazza Gae Aulenti ha sottolineato “l‘elevata complementarietà geografica” con Commerzbank, che vede le due basi clienti “rafforzarsi a vicenda in tutti i segmenti e regioni chiave con sovrapposizioni minime”. La banca ha citato poi nove “preoccupazioni sollevate” e le ha smentite tutte, ricordando la maggior solidità di bilancio rispetto a Commerzbank e la bassa esposizione ai titoli di Stato italiani. Quanto alle paure per l’occupazione, la banca ha evidenziato “sebbene le tendenze del settore implichino che qualche decisione difficile sarà richiesta, Unicredit è nota per gestirle in modo costruttivo con i rappresentanti dei lavoratori, sia in Germania che nel resto del gruppo”. Una fusione, quindi, non metterebbe a rischio nessuno degli stakeholder chiave di Commerzbank, tanto pià che “tutte le decisioni rilevanti di Unicredit Germany sono assunte in Germania“.

In ogni caso, le due opzioni per il futuro della quota sono quelle già annunciate: “Aumentare l’investimento massimizzando il valore per gli azionisti”, o “vendere la partecipazione, auspicabilmente con una plusvalenza significativa”.

Sull’operazione Commerz, il Ceo di Unicredit ha anche rilasciato un’intervista a Cnbc, affermando che “Se Commerzbank o qualunque altra acquisizione aggiunge valore è una grande cosa, se non è così passeremo ad altro, ma tutti dovranno prendersi le loro responsabilità per cosa succederà dopo”, ha affermato, dicendosi “fiducioso ‘che per noi ciò che succederà dopo sarà una cosa positiva”, ha notato ancora.

“Questa sarà una strada lunga. Si sentono molte speculazioni su cosa succederà domani, ma la strada sarà lunga perché c’é un periodo regolamentare lungo, perché Commerzbank deve passare attraverso la realizzazione di cosa vuole fare’ e ‘per il momento ritengono di poter andare avanti da soli”, ha concluso Orcel.

La risposta di Orlopp

L’approccio di Unicredit a Commerzbank “non è quello che ci si aspetterebbe di solito se si volesse davvero farlo in modo amichevole”, ha detto la Ceo di Commerzbank, Bettina Orlopp in un’intervista a Bloomberg Tv. La manager ha spiegato che “si concentrerà sulla nostra strategia, che ha molto successo”, in attesa che Unicredit decida se lanciare un’offerta pubblica di acquisto.

“Abbiamo un nuovo azionista e questo ha creato molta attenzione”, ha aggiunto Orlopp nel corso della conference call successiva alla presentazione dei conti. “Vorrei sottolineare che tutto ciò che facciamo, lo facciamo nell’interesse dei nostri azionisti, dei nostri clienti e dei nostri dipendenti” e “guardando i dati dei nove mesi, credo sia giusto dire che abbiamo mantenuto quanto promesso”.

I conti di Commerzbank

Anche Commerzbank ha pubblicato oggi i conti del terzo trimestre, chiusi con un utile netto di 642 milioni di euro in calo del 6,1% rispetto al dato di 684 milioni di euro dell’anno precedente. Il risultato ha battuto attese, che prevedevano un utile di 529 milioni di euro. Allargando lo sguardo ai nove mesi, i ricavi sono leggermente aumentati a 8,2 miliardi di euro (da 8,1 miliardi), con commissioni nette in crescita del 4% a 2,7 miliardi di euro e il margine di interesse a 6,3 miliardi (+0,1%).

Il Cet1 ratio si attesta al 14,8% e si stima a circa il 15% a fine anno. Quanto alle prospettive per l’intero esercizio, Commerz ha confermato l’obiettivo di un risultato netto di circa 2,4 miliardi di euro ma alza il target su commissioni nette (‘oltre il +5%’) e margine di interesse a 8,2 miliardi di euro (dai precedenti 8,1 miliardi).


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