L’Edufin Index 2024, la pagella della cultura finanziaria e assicurativa italiana, non lascia molto da festeggiare: con un punteggio stabile a 56 su 100, l’Italia resta lontana dalla sufficienza (fissata a 60). La terza edizione dell’Edufin Index, presentata oggi mercoledì 30 ottobre da Alleanza Assicurazioni in collaborazione con la Fondazione Mario Gasbarri e Sda Bocconi e con il patrocinio del ministero dell’Economia, ha coinvolto un campione di 4.000 persone, con un’attenzione particolare a donne e giovani, considerate le categorie più fragili.
Un dato preoccupante: il 12% degli italiani si trova in condizioni di analfabetismo finanziario e assicurativo, in crescita rispetto al 2023 e di ritorno ai livelli del 2022.
“L’educazione finanziaria e assicurativa incide in maniera determinante sul benessere e l’equità sociale del Paese – ha sottolineato Davide Passero ceo di Alleanza Assicurazioni e country chief Marketing & Product Officer di Generali Italia -. La terza edizione di Edufin Index conferma la necessità di un’azione corale da parte di operatori privati, istituzioni e associazioni per migliorare l’attuale livello di conoscenza della popolazione così da raggiungere il livello di sufficienza e superare le realtà di fragilità individuate dal nostro Rapporto, giovani e donne in primis”.
Le fragilità da colmare
Nel 2024 il divario tra “Awareness Index” (quanto si sa) e “Behavioural Index” (quanto si mette in pratica) è netto: 54 contro 57 su 100. In particolare, l’Osservatorio certifica che nel 2024 c’è stato un lieve peggioramento del dato che valuta il comportamento nell’ambito di investimenti e scelte finanziarie. Se nel 2023 la crescita era stata stimolata dal boom dei tassi d’interesse, quest’anno il trend si stabilizza. Solo il 40% degli italiani tocca la sufficienza, rispetto al 41% dell’anno scorso. I migliori risultati si rilevano tra uomini di età 45-64 anni e residenti nel Nord-Est.
Persistono gender, generation e territorial gap
L’Edufin Index 2024 conferma disparità sia di genere che generazionali e geografiche. Gli uomini mantengono un vantaggio di 5 punti rispetto alle donne, e il Nord supera il Sud di 4 punti. La Generazione Z (18-24 anni) mostra un ritardo significativo, con punteggi inferiori di 7 punti rispetto a quelli degli over 35, sebbene abbiano ricevuto più “educazione finanziaria” familiare rispetto ai Baby Boomers. Tuttavia, il gender gap è meno marcato tra i giovani, anche se le ragazze della Gen Z che ricevono una “paghetta” regolare sono ancora meno dei ragazzi.
Lo status familiare influisce sulle decisioni finanziarie: nei single non si osservano differenze significative tra uomini e donne, mentre nelle coppie il contributo delle donne, pur in crescita, pesa meno, anche quando sono le principali percettrici di reddito.
Le donne tra interessi e barriere
Tra i principali ostacoli all’alfabetizzazione finanziaria femminile troviamo lo scarso interesse percepito e una minore propensione a informarsi, che vengono accentuati dalla ridotta autonomia decisionale. La ricerca identifica cinque gruppi distinti di donne, in base allo status familiare e alla rilevanza economica nel nucleo domestico:
- Giovani single e indipendenti (redditi bassi, Nord e Centro);
- Neo-single pensionate (redditi bassi, soprattutto vedove nel Nord);
- Donne in coppia dipendenti dal partner (redditi bassi, casalinghe, più frequenti al Sud);
- Donne con redditi simili al partner (35-44 anni, redditi medio-alti e istruzione alta);
- Donne principali percettrici di reddito (libere professioniste, redditi medio-alti).
Le donne single del Gruppo 1 dimostrano la stessa competenza finanziaria degli uomini, mentre, all’interno delle coppie, l’autonomia femminile diminuisce: anche tra chi guadagna di più, il 60% si occupa della gestione domestica, a discapito della propria crescita finanziaria. In questo contesto, emerge il ruolo delle consulenti donna, che aiutano altre donne a rafforzare la propria competenza finanziaria.
Empowerment femminile e premi
Per avvicinare le donne alla gestione finanziaria, le consulenti di Alleanza Assicurazioni svolgono un ruolo fondamentale, promuovendo l’empowerment femminile e favorendo una maggiore autonomia decisionale. Quest’anno nasce inoltre il Premio Edufin Index Donna, riconoscimento attribuito a tre organizzazioni non profit che lavorano per la promozione dell’alfabetizzazione finanziaria tra le donne. Le tre realtà premiate – San Zeno ODV ETS, CADMI, e Penso a Te APS – si distinguono nel supporto a donne in fragilità, migranti e vittime di violenza, creando reti di solidarietà e strumenti di emancipazione.
Giovani e “paghetta”: si cambia musica
I giovani italiani (18-24 anni) non raggiungono la sufficienza (Edufin Index a 50), ma mostrano una maggiore “socializzazione finanziaria” rispetto al passato: i genitori investono più tempo nel formare i figli su questi temi, anche se la paghetta fissa è ancora una realtà per pochi (solo il 20% delle ragazze della Gen Z, rispetto al 16% delle Baby Boomers).
Scuola e famiglia unite per colmare il gap
A partite da quest’anno, l’educazione finanziaria entra ufficialmente nelle scuole grazie alla Legge Capitali, che la integra nei programmi di educazione civica. Da un’indagine condotta da Alleanza Assicurazioni insieme a Bva Doxa, risulta che l’80% dei genitori ritiene questa iniziativa un importante passo avanti per la crescita dei propri figli, a prescindere dall’età, coprendo un bisogno che la famiglia da sola fatica a soddisfare.
Curiosa anche la differenza di percezione tra genitori e insegnanti: i genitori sono più fiduciosi nella preparazione dei docenti, mentre questi ultimi si mostrano più cauti. Temi chiave individuati da entrambe le parti? La gestione della paghetta, la prevenzione dalle truffe e la comprensione del sistema economico.
Tour dell’educazione finanziaria: l’Italia a portata di conoscenza
Alleanza Assicurazioni, impegnata nel “Piano Nazionale di Educazione Finanziaria e Assicurativa”, ha lanciato nel 2024 un tour con sette tappe in tutta Italia. Con un fitto calendario di eventi che solo nel 2023 ha raggiunto oltre 380mila partecipanti e 100 milioni di contatti, la compagnia punta a coinvolgere sempre più italiani, contribuendo così al “Mese dell’Educazione Finanziaria” con appuntamenti inaugurali a Roma e iniziative in altre città, mirate a colmare le situazioni di fragilità economica nel Paese.