Intesa Sanpaolo accelera il ricambio generazionale e, dopo un solo mese di trattativa, firma con i sindacati un accordo che prevede 4.000 uscite volontarie entro il 2027 a cui si aggiungono, mediante turnover naturale, ulteriori 3.000 uscite per l’Italia e 2.000 uscite nette per le controllate internazionali. Tra uscite volontarie e turnover si arriva dunque a quota 9.000 uscite complessive. Previste per l’Italia 3.500 assunzioni entro giugno 2028, che si aggiungono alle 4.600 già stabilite entro il primo trimestre 2025 nel Piano d’impresa 2022-2025.
Intesa Sanpaolo e l’accordo con i sindacati
La trattativa con i sindacati era partita lo scorso 23 settembre. Dopo meno di un mese è arrivato l’accordo. Per quanto riguarda l’Italia, la banca guidata da Carlo Messina ha firmato con Fabi, First Cisl, Fisac/Cgil, Uilca e Unisin un’intesa che consentirà “un ricambio generazionale senza impatti sociali, a seguito anche degli importanti investimenti in tecnologia, oltre a definire le tappe di un percorso finalizzato ad abilitare modelli di servizio e di offerta orientati ad una maggiore semplicità ed efficacia per i clienti nonché liberare tempo da dedicare ad attività di sviluppo professionale, attraverso un importante piano di formazione per upskilling/reskilling, per affrontare al meglio le necessità di nuove skills digitali diffuse e di nuovi mestieri”, spiega la società in una nota.
In particolare, l’accordo individua le modalità e i criteri che porteranno a 4.000 uscite volontarie entro il 2027, mille in più rispetto a quelle previste all’inizio della trattativa, che saranno effettuate tramite l’accesso al pensionamento o al Fondo di Solidarietà da parte delle persone del gruppo.
Intesa Sanpaolo: le assunzioni
In parallelo, entro giugno 2028, Intesa Sanpaolo effettuerà 3.500 assunzioni a tempo indeterminato di giovani, di cui 1.500 come Global Advisor per le attività commerciali della Rete “per garantire maggiore vicinanza alla clientela in particolare nel Wealth Management & Protection”, sottolinea l’istituto.
Le assunzioni saranno destinate a sostenere la crescita del gruppo e le nuove attività e si aggiungono a quelle già previste nel quadro del Piano di Impresa 2022-2025, pari a 4.600 entro il dicembre 2025 a fronte delle 9.200 uscite che si concluderanno entro il primo trimestre 2025.
Intesa Sanpaolo: chi potrà usufruire delle uscite volontarie
L’accordo prevede in particolare che:
– l’offerta riguardante le uscite volontarie venga rivolta a tutte le persone delle società italiane del gruppo Intesa Sanpaolo, compresi i dirigenti;
– possa aderire chi maturerà i requisiti di pensionamento entro il 31 dicembre 2030, incluse le regole di calcolo cosiddette “Quota 100”, “Quota 102”, “Quota 103” e “Opzione donna”;
– se le domande di pensionamento o accesso al Fondo di Solidarietà saranno più di 4.000, verrà redatta una graduatoria unica a livello di gruppo per tutto il personale delle società italiane, sulla base della data di maturazione del diritto alla pensione. Nella graduatoria verrà data priorità ai titolari delle previsioni ex art. 3, comma 3 della L. 104/1992 per sé e alle persone disabili con percentuale di invalidità non inferiore al 67% oltre che a coloro che non erano rientrati nella precedente graduatoria predisposta sulla base dell’accordo del 16 novembre 2021.
Entro il 2027 sono inoltre previste, mediante azioni sul turnover naturale, 3.000 uscite per l’Italia e 2.000 uscite nette per le controllate internazionali, queste ultime interamente concentrate sulle funzioni centrali senza alcun impatto sui ruoli commerciali.
Intesa: risparmi per 500 milioni di euro annui
Complessivamente, si prevedono per Intesa risparmi nelle spese del personale a regime (vale a dire dal 2028), tenendo conto delle predette assunzioni – nell’ordine dei 500 milioni di euro annui e oneri da contabilizzare nel quarto trimestre 2024 nell’ordine, al netto delle imposte, dei 350 milioni di euro, che non hanno riflessi sulla prospettiva di utile netto del gruppo per il 2024 a oltre 8,5 miliardi di euro già resa nota al mercato.
Intesa Sanpaolo: “Entreranno 3.500 giovani con competenze nell’innovazione e nelle tecnologie”
“Entro il 2027 entreranno in Intesa Sanpaolo 3.500 giovani che porteranno idee, competenze e nuove energie, persone native digitali che potranno interpretare le esigenze di famiglie e imprese trovando per loro le migliori soluzioni. Le competenze nell’innovazione e nelle tecnologie dei nuovi assunti sono e saranno un elemento qualificante della nostra crescita”, spiega Nicola Fioravanti, chief governance, operating and transformation officer di Intesa Sanpaolo. “Intesa Sanpaolo ha sempre ritenuto fondamentale la tutela dell’occupazione: negli ultimi tre anni abbiamo creato opportunità di lavoro per oltre 5.300 persone che lavorano in Banca attraverso programmi di riqualificazione dedicati con oltre 31 milioni di ore di formazione– prosegue il manager -. Siamo stati i promotori di un importante rinnovo contrattuale con significativo incremento economico, questo perché consideriamo un valore legare la crescita della nostra redditività ad un consistente miglioramento delle condizioni economiche di chi lavora in Banca. Crediamo nel valore delle relazioni con i sindacati come evidenziato anche in questo nuovo accordo e come dimostrato dagli 1.265 accordi firmati da quando è nata Intesa Sanpaolo nel 2007”.
La soddisfazione dei sindacati
“Si tratta di un importante accordo collettivo che stabilisce le regole della trasformazione digitale nel gruppo, mediante cui le parti sociali governano i processi di cambiamento in modo socialmente sostenibile. Il nuovo Comitato di trasformazione digitale monitorerà nel tempo l’impatto delle nuove tecnologie su persone e filiali, interfacciandosi con la cabina di regia nazionale – sottolinea Fedele Trotta, segretario responsabile First Cisl in Intesa Sanpaolo – Abbiamo raggiunto l’obiettivo di accompagnare le persone con misure di sostegno collettivo lungo l’impegnativo processo di cambiamento, che riguarda l’organizzazione del lavoro della nuova realtà digitale: ricambio generazionale, con 3.550 complessive nuove assunzioni a tempo indeterminato, formazione e riqualificazione professionale, misure di esodo volontario per 4.000 persone”.
“L’accordo definisce condizioni economiche e regole certe per le uscite volontarie e per le corrispondenti nuove assunzioni, con un tasso di sostituzione delle uscite pari al 70% in termini di Full-time equivalent. Dovremo partire dall’attenzione ai livelli occupazionali del gruppo mostrata con i numeri delle nuove assunzioni anche per il futuro – afferma Domenico Iodice, coordinatore nazionale First Cisl – Si tratta di un elemento di certezza e di stabilità che garantisce, nella rapida evoluzione dei processi tecnologici, nuove prospettive collettive di tutela per le persone del gruppo nell’intero ciclo di vita professionale e in chiave di solidarietà intergenerazionale”.