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Aumenti delle accise e “blocco” del Brennero: i nodi che tormentano l’autotrasporto

L’ipotesi di aumento delle accise sul gasolio riguarderebbe l’89,6% del parco circolante di veicoli industriali

Aumenti delle accise e “blocco” del Brennero: i nodi che tormentano l’autotrasporto

L’allineamento delle accise sui carburanti è una complicata partita da gestire per il governo: in queste ore i tecnici dei ministeri interessati stanno limando il provvedimento. Il tema ha messo in agitazione tutto il settore degli autotrasporti, secondo Confartigianato l’ipotesi di aumento delle accise sul gasolio riguarderebbe “circa 4,3 milioni di veicoli al di sotto delle 7,5 tonnellate, vale a dire l’89,6% del parco circolante di veicoli industriali, con un aumento dell’8,4% del costo del gasolio pagato dalle imprese”.

Sul tema il ministro Giancarlo Giorgetti e il viceministro dei Trasporti Edoardo Rixi hanno dichiarato nei giorni scorsi che l’allineamento tra le accise sul gasolio e quelle sulla benzina non toccherà chi viaggia con veicoli sopra le 7,5 tonnellate e da Euro 5 in su. La questione accise non riguarda solo i margini finanziari degli operatori del settore, poiché il trasporto su gomma rappresenta l’anello finale della distribuzione delle merci, un tassello in grado di incidere in modo rilevante sui listini dei consumatori.

Proprio in queste settimane il settore dei trasporti italiani deve affrontare un’altra grossa grana: il traffico merci lungo l’asse del Brennero e il Passo Resia sarà sempre più coinvolto dagli effetti dei numerosi interventi infrastrutturali lungo l’arteria che da Nord-Est porta le merci italiane nel cuore dell’Europa. I lavori programmati sul Ponte di Lueg (Luegbrücke) e la chiusura del Passo Resia rappresentano una doppia combinazione di intoppi che renderanno nei prossimi mesi molto difficile il flusso dei veicoli pesanti, con ripercussioni dirette sui tempi di consegna e sui costi logistici.

Chiuso il passo Resia e una sola corsia sul Ponte di Lueg

Nello specifico, la chiusura del Passo Resia, iniziata lo scorso primo ottobre, durerà fino a metà dicembre di quest’anno. La riapertura sarà solo temporanea, poiché la chiusura riprenderà nuovamente dall’8 marzo al 31 maggio del 2025. La chiusura è destinata a spostare ulteriormente nuovo traffico pesante sull’autostrada del Brennero, aggravando una situazione già complicata. Il Ponte di Lueg invece, situato sull’autostrada A13 in Tirolo, sarò interessato da lavori di ristrutturazione a partire dal 2025. Durante questo periodo, il traffico sarà ridotto ad una sola corsia per senso di marcia: gli autotrasportatori italiani da tempo sono particolarmente preoccupati per l’impatto di questi lavori, che si protrarranno per almeno due anni.

Continuano le restrizioni dell’Austria

Nonostante questo complesso pacchetto di lavori che riguardano uno dei principali corridoi commerciali d’Europa, l’Austria ha deciso di proseguire con la sua scelta di applicare restrizioni per il traffico pesante lungo la viabilità del Brennero, compresi divieti settoriali per alcune tipologie di merci, come i rifiuti, il legno e l’acciaio. Per riportare un dato economico rispetto alla centralità di questo snodo logistico, basti pensare che le esportazioni che viaggiano su gomma attraverso il Brennero verso i mercati del Centro-Nord Europa valgono oltre 100 miliardi di euro (stime Confartigianato Trasporti). Proprio in queste ore, l’Austria ha reso noto che nel primo trimestre del 2025 ci saranno sette giorni di applicazione del cosiddetto “sistema di dosaggio” per i mezzi pesanti. Il Land Tirolo ha reso noto l’elenco delle giornate in cui sarà applicato il filtro per i mezzi pesanti provenienti dalla Germania, in transito sull’autostrada A12 Inntal nell’area del valico di frontiera Kufstein/Kiefersfelden – asse del Brennero – e diretti a sud. Queste limitazioni sono state giustificate dal governo austriaco come misure fondamentali per ridurre l’inquinamento e le ricadute ambientali del traffico dei grandi mezzi su strada

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