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Borsa: la Cina manda ko lusso e brandy. Listini in rosso, Milano limita i danni

Il mancato annuncio di interventi concreti da parte delle autorità cinesi spinge le vendite sui titoli del lusso europei, mentre i dazi sul brandy pesano sui produttori di alcolici. Europa in calo, Milano prova a salvarsi

Borsa: la Cina manda ko lusso e brandy. Listini in rosso, Milano limita i danni

Non c’è pace per il lusso europeo. La frenesia che ha fatto seguito alle misure di stimolo annunciate a fine settembre dalla Cina si è già esaurita. E anzi, è proprio Pechino a mandare ko oggi, martedì 8 ottobre, i titoli del settore, con i colossi francesi in profondo rosso che contagiano l’intero comparto. 

A scatenare le vendite è il mancato annuncio di interventi concreti da parte delle autorità cinesi. Nell’atteso briefing della Commissione nazionale per lo sviluppo e le riforme, il presidente Zheng Shanjie ha ribadito la “piena fiducia” nel raggiungimento dei target economici, ma non ha svelato dettagli su nuove possibili misure. Tanto è bastato per demoralizzare gli investitori e spingerli ad alleggerire le loro posizioni sui big del lusso, che scontano la decelerazione dell’economia della Repubblica Popolare e il conseguente calo dei consumi. 

Borsa: lusso in profondo rosso in tutta Europa 

L’andamento odierno sembra un bollettino di guerra. Si parte da Parigi dove Kering (-7,15%), Lvmh (-4,7%) e Hermès (-2,68%) colano a picco. Si prosegue verso Londra, dove Burberry (-6,3%) è in profondo rosso, mentre a Zurigo Richemont cede il 3,1% all’indomani della vendita di Yoox Net-A-Porter alla piattaforma tedesca Mytheresa.

Non va meglio a Milano dove Moncler (-2,95%) e Brunello Cucinelli (-2,3%) scivolano in fondo al Ftse Mib, mentre fuori dal paniere principale va ancora peggio a Salvatore Ferragamo, che perde del 4,2%. 

Borse europee tutte in calo: pesano lusso e brandy

La pessima performance del lusso e l’assenza di nuovi dettagli sulle misure di stimolo della Cina pesano sui listini europei, con lo Stoxx 600 in ribasso dello 0,66%, ai minimi da due settimane.

La Borsa peggiore è Londra, che a metà giornata cede l’1,16% zavorrata anche dal crollo di Vistry (-29,6%) dopo che il costruttore britannico di case ha tagliato le sue previsioni di profitto per l’anno fiscale 2024. Seguono a ruota Parigi (-0,87%) e Amsterdam (-0,62%). Prova invece a limitare i danni Francoforte (-0,4%) dopo il dato positivo sulla produzione industriale che ad agosto è aumentata più del previsto del 2,9%. Perdite contenute anche Milano, che segna -0,18% a 33.752 punti, trainata da Diasorin (+2,29%), Italgas (+1,66%) e Bper (+1,6%). 

Sull’azionario è da segnalare anche il forte calo dei produttori di alcolici Remy Cointreau e Pernod Ricard che perdono rispettivamente l’8,1% e il 4,1%, in seguito all’annuncio da parte della Cina di misure antidumping provvisorie sulle importazioni di brandy dall’Unione europea in risposta ai dazi Ue sulle auto elettriche. Il Bureau National Interprofessionnel du Cognac (BNIC), che rappresenta i produttori francesi di Cognac ha esortato le autorità a proteggere l’industria del brandy. “Bisogna fare tutto il possibile per evitare l’applicazione di questi dazi”, ha detto a Reuters un portavoce del BNIC. 

Pioggia di vendite anche sui minerari, con il comparto che cede il 4,6% a causa del calo dei prezzi del rame e del minerale di ferro, dopo che l’ottimismo iniziale per le misure di stimolo della Cina, Paese di consumo principale, si è affievolito.

Petrolio: il rally si prende una pausa

Dopo la corsa delle ultime sedute, si arresta il rally del petrolio, con l’attenuarsi delle preoccupazioni per una potenziale interruzione della fornitura di petrolio, mentre il mercato attende ancora una risposta di Israele agli attacchi missilistici iraniani della scorsa settimana che hanno innescato il rally dei prezzi del greggio. In questo contesto, il Wti cede il 2% a 75,6 dollari al barile e il Brent perde l’1,93% a 79,37 dollari al barile. Entrambi i contratti sono saliti di oltre il 3% lunedì, raggiungendo i livelli più alti da agosto dopo il rally dell’8% della scorsa settimana.

Passando agli altri mercati: sul valutario è leggero rialzo a 1,099 da 1,0975 ieri il cambio euro/dollaro, mentre sul secondario lo spread è stabile a 132 punti base. Salgono invece i rendimenti, con il tasso del Btp decennale benchmark al 3,57% dal 3,56% della vigilia.

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