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Ai: scende in campo Bernabè con un team di manager ex Tim. Fonda la startup TechVisory e lancia i primi prodotti

Dopo una carriera da top manager in Eni, Telecom Italia e Ilva Franco Bernabè si fa imprenditore ed entra nell’affascinante campo dell’Intelligenza Artificiale con la startup TechVisory che sta lanciando i suoi primi prodotti sul mercato

Ai: scende in campo Bernabè con un team di manager ex Tim. Fonda la startup TechVisory e lancia i primi prodotti

Dopo l’Eni, Telecom Italia e l’ex Ilva, ecco Bernabè 4.0, il Bernabè imprenditore e non più manager che, con l’entusiasmo e la curiosità di un giovane di belle speranze, entra in campo nel misterioso e affascinante mondo dell’Intelligenza Artificiale (AI). Tre anni fa ha silenziosamente raccolto intorno a sé un gruppo di manager ex Tim con una lunga e comprovata esperienza di ICT e ha fondato una startup innovativa che opera nell’Intelligenza Artificiale. La società, che ha un patrimonio netto di un milione di euro ed è operativa da un anno, si chiama TechVisory: Bernabè è l’azionista di maggioranza e l’ingegner Raimondo Zizza, che ai tempi di Tim era il Chief Technology Officer, è il Ceo. La società ha tre sedi: a Trento, a Roma e a Napoli e una ventina tra dipendenti e collaboratori. “E soprattutto è rigorosamente italiana” dice con orgoglio Bernabè che aggiunge: “Con l’Intelligenza Artificiale siamo di fronte a una vera rivoluzione come quando arrivò Internet. È una partita affascinante ma per vincere sul mercato bisogna pensare a prodotti semplici, innovativi e disruptive. In giro ci sono tante promesse che non si realizzeranno: noi pensiamo invece a soluzioni e a prodotti per le aziende molto concreti e facili da utilizzare”.

TechVisory: dati e soluzioni per una nuova era aziendale

Ma esattamente che cosa fa e che cosa si propone di fare TechVisory. “Soprattutto due cose – spiega il Ceo Zizza -: la consulenza aziendale e lo sviluppo di nuovi prodotti in grado di trasformare le aspettative create dalla Data Analytics e Ai in concrete soluzioni per il miglioramento dei livelli di servizio e dell’efficienza aziendale”. La consulenza tecnologica aziendale, da cui la società è partita, è servita non solo per andare subito a break even ma soprattutto per autofinanziare interamente “una soluzione di Intelligenza Artificiale che consente, a partire dai dati non strutturati contenuti in documenti di qualsiasi tipo, di estrarre conoscenza a beneficio del miglioramento dei processi aziendale”. La grande scommessa di TechVisory è “realizzare prodotti di frontiera nei laboratori di innovazione combinando le metodologie del design thinking, lean startup e approccio agile”.

Il vero fiore all’occhiello è Textgenius

Finora TechVisory ha lanciato sul mercato due prodotti. Il primo è stato l’Energy Efficiency Class che, attraverso l’analisi degli scenari potenziali di consumo energetico, fornisce la variazione attesa dei consumi in base all’intensità dell’efficienza energetica e alle caratteristiche degli immobili e la determinazione della reattività energetica. Ma il gioiellino della casa è Textgenius che permette di rispondere alle diverse esigenze delle aree aziendali legal, finanziarie, purchasing e commerciali attraverso comprensione, incrocio, verifica, confronto di documenti, dati e in generale informazioni non strutturate con l’obiettivo di aumentare l’efficienza e la profondità di analisi nel rispetto delle regole di compliance delle aziende. Con l’occhio alla ottimizzazione dei costi, alla garanzia di privacy, alla certificazione delle fonti e alla tracciabilità del risultato.

Il tempo dirà come il mercato risponderà alla sfida di TechVisory ma una cosa è certa: da oggi sul mercato dell’Intelligenza Artificiale c’è una società tutta italiana che fa leva sulla credibilità e sull’esperienza di Franco Bernabè e dei suoi manager e che è decisa a giocarsela da vera protagonista.

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