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Giornata del credito, per Patuelli solo la Bce può decidere su Unicredit-Commerz e per Signorini: “Troppi ritardi sul Pnrr”

Patuelli: “Sulle operazioni di mercato decide la Bce nella sua assoluta indipendenza”. Signorini sul Pnrr: “Accelerazione sulle gare, ma il 50% dei lavori avviati è in ritardo”

Giornata del credito, per Patuelli solo la Bce può decidere su Unicredit-Commerz e per Signorini: “Troppi ritardi sul Pnrr”

Su Unicredit-Commerzbank “non decidono i governi, ma la Bce”. Lo ha detto il presidente dell’Abi Antonio Patuelli intervenendo alla giornata del credito Anspc. Un evento a cui ha partecipato anche il dg di Bankitalia Luigi Federico Signorini, secondo cui le riforme stanno portando i primi risultati ma nell’attuazione del Pnrr “i progressi non sono ancora del tutto soddisfacenti”.”

Signorini: “Il 50% dei lavori avviati risulta in ritardo”

In Italia “si comincia finalmente a vedere qualche segno degli effetti delle riforme strutturali introdotte nel corso degli anni e da ultimo stimolate dal Pnrr”, ma nell’attuazione del Recovery plan i progressi “non sono ancora del tutto soddisfacenti”, ha affermato Signorini nel suo intervento alla giornata del credito. Il dg di Bankitalia ha sottolineato che per l’Italia “è importante assicurare un’impostazione prudente delle scelte di bilancio nel medio termine”. Poi l’avvertimento: “I successi conseguiti devono indurre a mantenere alta l’attenzione per questi temi. Le riforme funzionano: proprio per questo vanno consolidate e sviluppate”. 

Parlando del Pnrr, Signorini ha spiegato che alla fine dello scorso giugno risultavano finanziati e in corso di esecuzione interventi per circa 165 miliardi, pari all’85 per cento della dotazione complessiva del Piano. La spesa effettivamente erogata ammontava fino a quel momento a 51,4 miliardi”, ha detto.

“Gli ultimi dati disponibili mettono in luce un’accelerazione nella pubblicazione delle gare del Pnrr e nell’esecuzione dei lavori ad esse connessi; le nostre stime mostrano che quasi la metà degli appalti per opere del Pnrr si trova già nella fase di esecuzione”. Tuttavia, ha continuato Signorini, “i progressi non sono ancora del tutto soddisfacenti: circa il 50 per cento dei lavori avviati risulta in ritardo rispetto alle tempistiche stimate, soprattutto tra i cantieri di maggiori dimensioni. Nel momento della concreta attuazione e spesa, il più impegnativo, è importante assicurare la massima efficienza”. 

Parlando alla giornata del credito, il dg della Banca d’Italia ha invitato poi a “non riposare sui modesti allori dell’ultimo quinquennio” per l’economia italiana. Signorini ha infatti ricordato che,”seppure leggermente migliori di altri Paesi europei in questo momento (ma chi può dire per quanto?), i tassi di crescita del prodotto e della produttività restano modesti sia in prospettiva storica, sia nel confronto con altre aree del mondo”. Inoltre “il mercato del lavoro ha fatto considerevoli progressi, ma il tasso di occupazione è tuttora di 8,8 punti più basso della media europea; il divario è ancora più elevato per le donne”. 
A livello europeo Signorini ha poi fatto riferimento al rapporto Draghi sulla competitività: “Il ritardo italiano, ma anche europeo, nell’adozione della tecnologia, la troppa lentezza della produttività non vanno dimenticati. Il rapporto Draghi è un opportuno richiamo. Colmare il ritardo richiederà politiche accorte – ha detto – che stimolino il potenziale innovativo – delle imprese e delle persone – di cui questa parte del mondo è tanto ricca”.

Patuelli (Abi): “Su Unicredit-Commerzbank decide la Bce, non i governi”

Alla giornata del credito è intervenuto da remoto anche il numero uno dell’Abi Antonio Patuelli che, rispondendo a una domanda sul tema più caldo dell’ultimo periodo, vale a dire l’operazione Unicredit-Commerzbank, non ha lasciato spazio a dubbi: “Non sono i governi, i parlamenti o i partiti a decidere sulle operazioni di mercato ma la Bce” nella “sua assoluta indipendenza”, che “il trattato Ue tutela da interferenze della politica sancita dai trattati”, ha detto il presidente dell’associazione bancaria italiana. “Quanto sta avvenendo in Germania ora lo decifro in due aspetti: un dibattito politico al quale non partecipo” e la ricerca “del consenso che segue l’emotività”, ha sottolineato Patuelli. 

Nel corso della tavola rotonda il presidente dell’Abi ha parlato anche di tassi d’interesse: “I tassi di mercato nelle ultime due settimane hanno ripreso la loro discesa, anticipando eventuali probabili nuovi tagli della Bce”, ha indicato, citando i tassi Euribor a sei mesi e l’Irs a 10 anni, che fa da riferimento per i mutui casa alle famiglie. La situazione complessiva, aggiunge, mostra “germogli di ripresa” e “con un’offerta di credito abbondante ora il problema è di fiducia”. Patuelli auspica che quanto il mercato finanziario valuta “possa essere valutato anche da imprese e famiglie per nuovo ciclo di investimenti”. Secondo il banchiere ravennate “occorrono più investimenti privati e apprezzo il nuovo provvedimento, industria 5.0, aldila’ della complessita’ nell’attuazione”.

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