La rivincita dei Pigs bancari. Se volessimo dare un titolo al ribaltone ai vertici della classifica bancaria di Borsa, con Spagna e Italia che superano la Francia e volano nelle prime due posizioni nella graduatoria per capitalizzazione di mercato del banking Ue, sarebbe proprio questo. Per anni e anni, infatti, il dominio di Bnp Paribas sembrava incontrastabile, ma la recente instabilità politica francese, accompagnata dagli ottimi risultati del comparto garantiti anche dalla politica monetaria, ha fatto sì che il colosso francese perdesse lo scettro di “re” del market cap continentale, scavalcato dalla spagnola Santander e dall’italiana Intesa Sanpaolo.
Banche: la (nuova) classifica per capitalizzazione di Borsa
Veniamo ai numeri (aggiornati alla chiusura di lunedì). L’iberica Santander guida la classifica bancaria per capitalizzazione di mercato con 71,28 miliardi di euro. A tallonarla c’è Intesa Sanpaolo, ora seconda con un market cap di 70,16 miliardi. Bnp Paribas scende invece dal primo al terzo posto con 69,6 miliardi di euro.
Sarà un ribaltone temporaneo? Probabile dato l’andamento odierno delle Borse che cambia nuovamente la graduatoria, ma sicuramente non è casuale e certamente non è un fulmine a ciel sereno. Basti pensare che a inizio anno la distanza tra le tre banche era ancora molto ampia. Bnp guidava con 71,8 miliardi di capitalizzazione di Borsa, Santander era medaglia d’argento con poco più di 61 miliardi, Intesa Sanpaolo seguiva a distanza con 48,3 miliardi. Poi è iniziata la rimonta.
L’instabilità politica francese ed elevato deficit/pil zavorrano Bnp Paribas
A determinare il ribaltone non sono certo i numeri di Bnp. L’istituto francese ha archiviato il secondo trimestre del 2024 con una crescita dell’utile netto, pari a 3,39 miliardi, superiore alle attese e ricavi totali in aumento del 3,9% rispetto allo stesso periodo del 2023 a 12,27 miliardi. Positiva anche la guidance per gli utili dell’intero anno che secondo la banca saranno superiori agli 11,93 miliardi del 2023.
La performance di Bnp Paribas è stata invece zavorrata dalla forte instabilità politica francese, esplosa a giugno con la convocazione a sorpresa di elezioni anticipate e proseguita con le forti difficoltà che hanno portato alla creazione del nuovo governo. Da tenere in considerazione, anche la preoccupazione espressa dalle agenzie di rating sul debito francese, che a fine maggio è stato addirittura declassato da S&P, e i timori sull’elevato deficit-Pil della Francia.
Nel frattempo, Intesa Sanpaolo e Santander, grazie a conti strabilianti e “protetti” dalla stabilità politica di Spagna e Italia, hanno guadagnato terreno, con performance borsistiche da urlo. Basti pensare che da inizio anno il titolo della banca guidata da Carlo Messina ha guadagnato oltre il 45% del suo valore, mentre rispetto a ottobre 2023 il rialzo supera il 56%. “Conta anche il fatto che queste due grandi banche siano tra le meglio attrezzate, secondo i report degli analisti, per mantenere in alta quota i profitti anche in uno scenario – come quello che si va delineando – di tassi decrescenti”, sottolinea il Sole 24 Ore.