Mirafiori chiude per un mese dopo il profit warning di Stellantis, l’Ilva non trova pace e se avrà un futuro sarà uno spezzatino. Tutta l’industria italiana perde quota ma quel che è più allarmante è che la crisi industriale resta fuori dal radar della politica. Giusto l’allarme lanciato l’altro giorno sul Foglio dell’ex segretario generale dei metalmeccanici della Cisl, Marco Bentivogli, che, dopo una circostanziata analisi dello stato della nostra industria, scrive: “Il nostro Paese ha quattro nodi critici: burocrazia e inefficienza della Pubblica amministrazione, ridotta taglia dimensionale delle imprese, difficoltà di accesso all’innovazione tecnologica, basse competenze medie”. Non è poco ma “per affrontare questi nodi – osserva Bentivogli – ci vorrebbe il coraggio delle riforme, ancora rinviate nonostante il Pnrr” ma la politica guarda altrove. Ma, oltre alla politica, anche i sindacati dovrebbero fare la loro parte e non la fanno. “Bassa produttività, orari di lavoro elevati e bassi salari: l’Italia è ancora , tra le maggiori economie Ocse, il Paese con il più consistente calo dei salari reali, inferiori del 6,9% nel 2024 rispetto ai livelli pre-pandemici. Un motivo in più – è la saggia conclusione dell’ex sindacalista – per rinnovare presto e bene i contratti nazionali del settore e diffondere la contrattazione di produttività e di innovazione integrativa”.
Mirafiori chiude, Ilva senza futuro, l’industria italiana soffre ma è fuori dal radar della politica: la svolta invocata da Bentivogli
L’industria italiana ha la febbre ma la politica guarda altrove. L’ex leader della Fim-Cisl la sprona invocando il coraggio delle riforme per affrontare i quattro nodi critici del nostro Paese e sollecitando i sindacati a puntare sulla contrattazione