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Bonelli, il Verde doppiopesista: ostile a Renzi e Calenda ma in ginocchio davanti a Conte anche quando strizza l’occhio a Trump

Il leader dei Verdi, Angelo Bonelli, è talmente sdraiato sulla linea anti-campo largo di Giuseppe Conte che perdona al capo dei Cinque Stelle anche la sua ambiguità verso Trump. Sembra uno dei socialisti francesi che seguono ciecamente il massimalista Mélenchon

Bonelli, il Verde doppiopesista: ostile a Renzi e Calenda ma in ginocchio davanti a Conte anche quando strizza l’occhio a Trump

Continuando così il leader dei Verdi, Angelo Bonelli, vincerà sicuramente il premio di maggior doppiopesista della politica italiana. Bastava leggere l’esilarante intervista che ieri ha concesso al Corriere della Sera. Ai leader del centro, Matteo Renzi e Carlo Calenda, Bonelli non perdona nulla e li vede come il fumo negli occhi: allearsi con loro mai, a costo di perdere le elezioni, come è avvenuto in Basilicata e come rischia di avvenire in Liguria. Ma con Giuseppe Conte e il Movimento Cinque Stelle la musica cambia del tutto. Al punto da chiudere gli occhi sul fatto che Conte non abbia firmato il referendum sulla cittadinanza dei cittadini stranieri. Ma il clou arriva quando l’intervistatrice gli chiede cosa pensa del fatto che Conte, che non ha mai rinunciato a strizzare l’occhio a Donald Trump (che lo chiamava confidenzialmente “Giuseppi”), non ha mai preso posizione a favore di Kamala Harris, la candidata democratica alla Casa Bianca. Risponde Bonelli: “Non la comprendo questa posizione da parte di Conte, ma non la metterei come una barriera per costruire un’alleanza contro la destra”. Ineffabile Bonelli. Per non parlare della sua riluttanza a sostenere con le armi l’Ucraina. Nemmeno l’indimenticabile Toninelli avrebbe saputo fare peggio. Giù dalla torre senza scampo.

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