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Borsa: lusso, tech e banche (guidate da Unicredit) spingono Piazza Affari sopra i 34mila punti

Corrono i titoli del lusso sulle indiscrezioni su nuovi stimoli economici in Cina. Lvmh, Hermes e Kering in orbita, vola anche la moda italiana. A Milano bene anche le banche, trainate da Unicredit in vista del primo incontro con Commerzbank

Borsa: lusso, tech e banche (guidate da Unicredit) spingono Piazza Affari sopra i 34mila punti

Piazza Affari sugli scudi trainata dall’exploit del lusso e dalla corsa di Unicredit che trascina con sé l’intero comparto bancario. A metà giornata tutti i listini europei sono di buon umore, spinti dai titoli tecnologici e sostenuti dall’ottimismo per le nuove misure di stimolo della Cina, mentre gli investitori attendono gli ultimi dati sull’andamento dell’economia a stelle e strisce: a breve saranno pubblicati infatti la terza lettura del Pil Usa del secondo trimestre e i numeri relativi alle richieste dei sussidi di disoccupazione. Occhi anche sulle banche centrali, con gli investitori che aprono bene le orecchie in vista delle dichiarazioni della presidente della Bce Christine Lagarde e del numero uno della Federal Reserve Jerome Powell. 

Borsa: Europa in rialzo con lusso e tech, Piazza Affari sopra i 34mila punti

A metà seduta lo Stoxx 600 avanza dell’1%, avvicinandosi sempre di più al massimo storico di 526,66, dopo i forti guadagni realizzati dalle borse asiatiche.

Piazza Affari (+1,42% 34.320 punti base) si contende lo scettro di miglior Borsa d’Europa con Parigi (+1,42%), dove Lvmh (+6,88%), Hermes (+6,59%) e Kering (+5,78%) fanno furore. Pioggia di acquisti anche su Burberry (+5,9%) a Londra (+0,18%) e Richemont (+5,68%) a Zurigo (+0,24%). Toniche anche Francoforte e Madrid, entrambe in rialzo di oltre l’1%. 

Il grande pacchetto di aiuti per l’economia, immobiliare e Borsa in primis, annunciato martedì dalla People’s bank of China, ha fatto rialzare la testa ai titoli del lusso, dopo settimane di ribassi dovuti ai timori per il rallentamento della domanda di beni di lusso in Cina, che rappresenta uno dei maggiori mercati di sbocco. Ad alimentare l’ottimismo dei listini contribuiscono le indiscrezioni diffuse oggi, secondo cui Pechino avrebbe allo studio nuove ulteriori misure di sostegno da 130 miliardi destinate alle banche statali per rilanciare le attività in difficoltà. Si tratterebbe del primo intervento di questo tipo dalla crisi finanziaria del 2008.

Contribuisce ai guadagni del Vecchio Continente anche il settore tech che sale del 3,1%, con forti acquisti sulle società europee di semiconduttori dopo che Micron Technology (+15% nel pre-market) ha previsto ricavi superiori alle attese grazie alla domanda di intelligenza artificiale.

Unicredit vola in vista del primo incontro con Orcel: banche sugli scudi

Il rally del lusso contagia anche Milano dove Moncler (+5,75%), Brunello Cucinelli (+5,46%) e Salvatore Ferragamo (+8,33%), avanzano a spron battuto. Nell’Hi-Tech corre Stmicroelectronics (+3,10%) che beneficia dei rialzi globali del settore. 

Ma a dare sprint a Piazza Affari è soprattutto il comparto bancario, con Unicredit (+3,9%) che ha allungato il passo dopo che la Ceo in pectore di Commerzbank, Bettina Orlopp, ha annunciato che domani si terrà il primo incontro tra i vertici delle due banche e ha mostrato un atteggiamento aperto nei confronti di Unicredit, senza alzare le barricate, dicendo che Commerz non farà “cose stupide” per proteggersi.

“Manterremo un atteggiamento aperto e valuteremo tutte le opzioni che abbiamo sul tavolo, ogni potenziale di miglioramento, per vedere se possiamo creare valore per i nostri azionisti”, ha detto Orlopp.

Positivo l’intero comparto bancario con Bper (+3,68%), Pop Sondrio (+2,49%), Banco Bpm (+2,34%), Intesa Sanpaolo (+1,47%).

In fondo al Ftse Mib ci sono invece i petroliferi: Saipem (-4,1%), Eni (-3,3%) e Tenaris (-1,1%). A spingere le vendite è il deciso calo del prezzo del petrolio dopo la notizia che l’Arabia Saudita starebbe pianificando un aumento della produzione da dicembre. Così le contrattazioni europee del Brent novembre segnano un ribasso di oltre due punti a 71,94 dollari al barile (-2,08%) così come quelle del Wti di pari scadenza, che viaggiano a 68,23 dollari (-2,1%). 

Male anche Leonardo (-2,8%), su cui si abbattono le prese di beneficio.

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