Condividi

Ucraina, l’unità nazionale dell’ambiguità su Kiev affonda la credibilità all’Italia

Il No all’uso delle armi occidentali da parte dell’Ucraina in territorio russo manifestato al Parlamento europeo da Fratelli d’Italia, Forza Italia e Pd non fa che incrinare ulteriormente la reputazione internazionale dell’Italia

Ucraina, l’unità nazionale dell’ambiguità su Kiev affonda la credibilità all’Italia

Più ambigua di così l’Italia non poteva essere sul caso Ucraina al Parlamento europeo: sì al sostegno di Kiev ma non all’uso delle armi occidentali a lungo raggio per colpire le basi da cui partono droni e missili che uccidono gli ucraini. Lasciano perdere l’atteggiamento della Lega, di Verdi e Sinistra Italiana e dei Cinque Stelle che hanno votato contro ogni sostegno all’Ucraina confermando una volta di più la loro vicinanza alla Russia di Putin. Ma è la linea di Fratelli d’Italia (il partito della premier Giorgia Meloni che non perde occasione per abbracciare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky), quella di Forza Italia e quella del Pd che sorprende e che segna il trionfo dell’ambiguità. FdI, Forza Italia e Pd hanno votato lo risoluzione di generale sostegno all’Ucraina ma non il via libera all’uso delle armi occidentali di Kiev in territorio russo, salvo quattro coraggiosi parlamentari, due di FI e due del Pd. Ma allora in che cosa consiste il sostegno all’Ucraina? Come abbiamo scritto altre volte, l’ambiguità di Meloni, Tajani e Schlein sull’Ucraina non è tanto il frutto del pacifismo acritico della Chiesa cattolica ma il frutto avvelenato del populismo filorusso di Lega e Cinque Stelle che stringe d’assedio Meloni e Fratelli d’Italia e condiziona FI da una parte e Schlein e Pd dall’altra. FdI, Forza Italia e Pd cercano di tenere i piedi in due scarpe per evitare nemici ora a destra e ora a sinistra ma non si rendono conto che, allontanandosi dagli orientamenti dell’Unione europea e degli Usa, è l’Italia tutta a farne spese, la cui credibilità perde pezzi ogni giorno di più.

Commenta