Non solo Fed, ma anche Boe e Boj. Settimana intensa quella che si apre oggi da punto vi vista della politica monetaria: dopo la mossa sui tassi della Bce di giovedì scorso (-25 pb) questa settimana l’attenzione sarà principalmente per la Federal Reserve degli Stati Uniti che annuncerà la sua decisione mercoledì, seguita dalla Bank of England giovedì 19 e da Bank of Japan venerdì 20. Ma sarà anche una settimana densa di dati, mentre si riaccende il risiko bancario in Italia.
Per quanto riguarda la Federal Reserve il mercato è ancora diviso e assegna il 70% di probabilità a un taglio da 25 punti base (in stile soft landing) e il 30% di probabilità a un taglio più aggressivo da 50 punti base. Quest’ultimo, potrebbe essere anche preso male dai mercati perchè interpretato come una segnale di preoccupazione per lo stato dell’economia della più grande economia mondiale. Tuttavia ci sono altri fattori da considerare: con l’inflazione in rallentamento, sarebbe necessario un taglio più forte per impedire ai tassi di interesse reali di salire. Inoltre, la riunione Fed successiva non si terrà prima dell’inizio di novembre, il che è uno dei motivi per cui i mercati hanno 114 punti base di allentamento prezzati entro Natale e altri 142 punti base per il 2025. Tra l’altro il primo meeting Fe del 2025 si terrà appena due giorni dopo le elezioni presidenziali, una mossa quindi politicamente carica.
Ancora attenzione per il cambio dollaro/yen che sembra voler anticipare una politica più restrittiva da parte della Banca del Giappone. Dall’11 luglio lo yen si è rafforzato del 15% nei confronti del biglietto verde tornando sui valori di inizio anno. Questo rapido movimento ha spinto molti operatori a chiudere in modo forzato le operazioni di carry trade aperte negli ultimi due anni da parte di chi, indebitandosi in yen a tassi bassi, ha poi utilizzato quella liquidità per investire soprattutto in dollari su titoli di Stato Usa o in titoli azionari del settore tecnologico.
La settimana ha anche un fitto calendario di dati Usa, comprese le vendite al dettaglio e la produzione industriale negli Stati Uniti, mentre viene seguita la notizia secondo l’Fbi che il candidato repubblicano alla presidenza, Donald Trump, sia stato oggetto di un secondo tentativo di assassinio ieri. Venerdì 20 settembre inoltre scade una montagna di contratti derivati: future e opzioni su indici e azioni
Nella settimana appena trascorsa, nonostante il rafforzamento dello yen, i titoli tech capitanati da Nvidia e più in generale dalle “magnifiche 7” hanno ritrovato smalto andando ad annullare il ribasso della settimana precedente. Anche l’indice S&P 500 si è mosso molto bene (+4,5%) superando i 5.600 punti e riposizionandosi a ridosso dei massimi di tutti i tempi. Le Borse europee sono salite un po’ meno, anche perché decisamente meno equipaggiate di titoli tecnologici.
Iniziano le vacanze in Asia: borse caute
Seduta poco mossa e con volumi scarsi in Asia, a causa della chiusura per festività dei mercati di Cina, Giappone e Corea del Sud. La borsa di Hong Kong ha aperto in calo del -0,6%, ma poi si è portata vicina alla parità. Sabato 14 settembre sono stati pubblicati alcuni dati macro cinesi, che si sono rivelati deboli. In agosto, la produzione industriale cinese, anno su anno, ha segnato +4,5%, ai minimi da cinque mesi, in calo rispetto al dato precedente del +5,1%. Le attese si aspettavano +4,7%. Le vendite al dettaglio, anno su anno, sono aumentate del +2,1%, in calo rispetto al +2,7% del periodo precedente, sotto le attese del +2,5%. Questi dati potrebbero spingere le autorità a avviare una serie di misure di stimolo all’economia. Secondo Vivek Dhar, analista di CBA, per raggiungere un obiettivo di crescita del 5% nel 2024, la Cina dovrebbe avviare un ulteriore stimolo economico entro la fine dell’anno.
Il prezzo dell’oro ha raggiunto un nuovo record a 2.616 dollari l’oncia in mezzo alle crescenti scommesse che la Fed taglierà i tassi di interesse.
Borse europee viste positive: occhi a Banca Generali, Snam,Unicredit, Eni
Borse europee attese in leggero rialzo (future sull’Eurostoxx50 +0,10%).
Banca Generali, controllata da Assicurazioni Generali, ha deciso di promuovere un’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria sulle azioni di Intermonte Partners SIM, investment bank indipendente quotata su Euronext Growth Milan, con l’obiettivo di revocare le azioni della target da Piazza Affari. L’offerente pagherà un corrispettivo pari a 3,04 euro per ciascuna azione (cum dividendo, ossia inclusivo delle cedole relative ad eventuali dividendi, ordinari o straordinari, distribuiti dall’emittente) portata in adesione all’offerta. Il corrispettivo incorpora: un premio pari al 21,9% rispetto al prezzo ufficiale delle azioni di Intermonte alla data del 13 settembre 2024 (ultimo giorno di borsa aperta prima della data della comunicazione) e un premio pari al 22,4%, 24,0%, 17,3% e 18,9% rispetto alla media aritmetica ponderata dei prezzi ufficiali registrati dalle azioni di Intermonte, rispettivamente in ciascuno dei precedenti 1, 3, 6 e 12 mesi prima della data di riferimento.
Saipem, società di servizi e soluzioni per il settore energia e infrastrutture, si è aggiudicata un contratto EPC offshore da QatarEnergy LNG per i pacchetti combinati COMP3A & COMP3B del progetto North Field Production Sustainability Offshore Compression Program, finalizzato a sostenere la produzione del giacimento offshore di gas naturale North Field, situato al largo della costa nord-orientale del Qatar. Il valore del contratto è di circa 4 miliardi di dollari.
Eni, in trattative con diversi fondi per cedere un’ulteriore quota di Plenitude, la controllata attiva nella produzione di energie rinnovabili e vendita di gas ed energia elettrica per famiglie e imprese, secondo fonti a conoscenza del dossier. Apollo Capital Management, il fondo di private equity norvegese HitecVision e quello con sede a Londra Trilantic Europe sono fra gli investitori interessati alla potenziale acquisizione del 10% circa di Plenitude.
Unicredit. Il CEO Andrea Orcel ha detto in un’intervista al giornale tedesco Handelsblatt che una fusione tra l’italiana Unicredit e la tedesca Commerzbank creerebbe valore per tutti gli stakeholder e creerebbe un concorrente molto più forte nel mercato bancario tedesco. “Per il momento, siamo solo un azionista”, ha detto. “Ma una fusione delle due banche potrebbe portare a un notevole valore aggiunto per tutti gli stakeholder e creerebbe un concorrente molto più forte sul mercato bancario tedesco”. Inoltre UniCredit ha comunicato l’avvio del programma di buy-back a titolo di anticipo delle distribuzioni attese sull’esercizio 2024 per un ammontare pari a 1.700.000.000 euro.
Unieuro. Il governo è preoccupato per alcuni aspetti dell’offerta della francese Fnac Darty su Unieuro e potrebbe chiedere rassicurazioni nell’ambito del Golden Power.
Campari ha chiuso la seduta di venerdì scorso in calo del 5,64%, penalizzato dalle dichiarazioni del ceo, Matteo Fantacchiotti, cauto sul trend nel settore degli spirits per il terzo trimestre e la fine dell’anno.
I dati macro di oggi
Alle 10 con la seconda lettura dell’inflazione italiana mese su mese di agosto che non dovrebbe riservare sorprese rispetto al +0,2% (dal +0,4% di luglio) della prima lettura e che dovrebbe confermare anche il tendenziale annuo all’1,1% (dall’1,3% di luglio). Alla stessa ora è previsto il dato sul costo del lavoro nel secondo trimestre dell’Eurozona (precedente: +5,1%). Invece, alle 11 verrà pubblicata la bilancia commerciale a luglio dell’Italia e alle 14:30 l’indice Empire Manufacturing a settembre degli Stati Uniti (precedente: -4,7 punti; consenso: -4 punti).