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La ricetta della crema di ortica, pesto d’acciuga e porcellana della chef Mariangela Susigan: quando la cucina stellata cerca nei campi gusto e benessere

Protagonista del piatto della chef stella Michelin del ristorante Gardenia di Caluso è la Portulaca, un’erba povera ma ricca di sostanze nutritive e medicamentose

La ricetta della crema di ortica, pesto d’acciuga e porcellana della chef Mariangela Susigan: quando la cucina stellata cerca nei campi gusto e benessere

La si trova facilmente nei campi, soprattutto d’estate, in particolare negli orti dove è temuta come fastidiosa pianta infestante, difatti la specie, dal portamento strisciante si riproduce per seme e le piante possono arrivare a produrre fino a 10.000 semi la cui vitalità può protrarsi fino a 20 anni. Si pensa che sia di origini asiatiche, di certo, nella medicina dell’antico Egitto era utilizzata come erba medicinale.

In Italia è diffusa ovunque e prende diversi nomi: purselana (Liguria), erba grassa (Lombardia), purzlana (Emilia), sportellecchia (Toscana), precacchia (Abruzzo), perchiacca (Basilicata), chiaccunella  o pucchiacchia con licenzioso riferimento all’organo genitale femminile (Campania), andraca (Calabria), purciaca (Sicilia), barzellana (Sardegna).

Il suo nome scientifico è portulaca, ma forse per quella sua capacità di diffondersi a tappeto sul terreno, dal terreno assorbe straordinarie proprietà medicamentose che gli egizi a suo tempo e gli officinali poi del medioevo avevano intuito attribuendo addirittura alla pianta un valore apotropaico, il potere di tenere lontani gli spiriti maligni.

Il suo uso culinario veniva già elogiato alla corte di Luigi XIV. Nella cucina napoletana era un tempo raccolta insieme alla rucola da piante che crescevano spontaneamente, e venduta da ortolani ambulanti. Rucola e pucchiacchella costituivano un binomio quasi inscindibile tra gli ingredienti dell’insalata. Nella cucina toscana, viene utilizzata per fare un tipico piatto povero estivo, la panzanella. Nella cucina siciliana, ‘a purciddana è usata per la preparazione di insalate, come l’Insalata ferragostana con pomodori, cetrioli, cipolle stemperate in olio, aceto e sale; oppure nell’insalata con verdure lesse, dove le foglie e i giovani germogli sono usati con patate bollite e cipolle al forno. Altro uso è quello di preparare piccola frittelle di Purciddana, in cui le cime della pianta – intinte in una pastella di acqua e farina – sono fritte singolarmente in olio ben caldo e poi servite come stuzzichini o antipasti. Nella cucina pugliese, in particolare nella tradizione contadina di Bisceglie, viene usata come insalata insieme ai pomodorini tipici, condita con olio e aceto, talvolta per accompagnare il pane raffermo bagnato chiamato cialda o cialdella (cialdidde). Nella cucina romana appartiene a quel misto di varie verdure, domestiche e selvatiche, che sono consumate crude in insalata sotto il nome di misticanza o insalata di mescolanza. Una curiosità storica: Anticamente questa misticanza la portavano a casa i frati passando a chiedere l’obolo alle famiglie.

Si diceva delle sue proprietà nutrizionali ebbene l’umile Portulaca è un vero e proprio vaso di pandora di benefici per il nostro organismo. Al consumo della portulaca sono infatti ascritte proprietà depurative, dissetanti, diuretiche e antidiabetiche. Viene consigliata per curare diarrea, vomito, enterite acuta, emorroidi ed emorragie post partum. È inoltre una fonte vegetale di acidi grassi polinsaturi del tipo omega-3 (che svolgono un ruolo nella prevenzione delle malattie cardiovascolari) di cui contiene modeste quantità, e di acido α-linolenico; possiede un elevato contenuto di proteina cruda e di polisaccaridi idrosolubili, una buona tolleranza alla salinità e una discreta capacità di accumulo di metalli pesanti.

Verdura povera sì ma portata anche a grandi livelli di cucina come accade nel ristorante Gardenia di Caluso della chef stella Michelin Mariangela Susigan. Quella di Mariangela Susigan è una cucina spontanea, golosa e autentica, che segue la stagionalità dei prodotti nel rispetto del territorio e dei suoi produttori concentrata sull’emozione e la sorpresa del presente che si basa su quello che produce l’orto, il territorio selvatico, la cultura delle erbe spontanee tradotte in una raffinata evoluzione tecnica e creativa. Motivo per cui la bravissima Mariangela si è aggiudicata non solo la prestigiosa stella Michelin ma anche la Stella Verde Michelin che premia con la seguente motivazione: Gastronomia e sostenibilità: “Da oltre 20 anni Mariangela Susigan raccoglie le erbe spontanee e i fiori eduli che costituiscono il fulcro della sua cucina e la cui profonda conoscenza deve, tra l’altro, alle magistre d’erbe della Valchiusella. Imperdibile la visita all’orto di proprietà alle spalle del ristorante, una vasta e piacevolissima oasi di verde in paese.”

La filosofia dello chef in cucina si traduce anche in sostenibilità dell’economia agricola locale, non solo con l’utilizzo di prodotti a km 0, ma anche con attività di comunicazione integrate del territorio attraverso percorsi ed esperienze che vedono coinvolti i produttori di prossimità, i coltivatori, i mercati agricoli.

Una rigorosa filiera etica, rispettosa del territorio, delle tradizioni e del faticoso lavoro dei piccoli produttori che consentono di portare in tavola non solo le eccellenze locali ma anche un pezzetto della loro storia, di biodiversità culturale, di biodiversità agroalimentare e dei luoghi.

La ricetta della crema di ortica, pesto d’acciuga e porcellana

Tratta dal libro La cucina delle erbe spontanee Giunti Editore

Ingredienti per quattro persone

Per la crema d’ortica:

crostoni di pane casereccio quattro

punte di ortica tenere 200 grammi

sedano verde 50 grammi

patate gialle 100 grammi

cipollotti novelli 100 grammi

aglio uno spicchio

olio extravergine di oliva 80 milligrammi

maggiorana un rametto

brodo vegetale un litro

sale fino due pizzichi

pepe nero q.b.

Per il pesto:

foglie di porcellana 100 grammi

filetti di acciuga dissalati sei

maggiorana un rametto

pecorino fresco 15 grammi

 sale fino un pizzico

pepe nero un pizzico

olio extravergine di oliva 20 milligrammi

Procedimento

per la crema

mondate e lavate bene le punte dell’ortica e tagliatele trasversalmente. Sbucciate e lavate le patate, tagliatele a cubetti. Mondate e lavate il cipollotto e l’aglio e tritateli. Rosolateli in un tegame con l’olio fino a che siano coloriti. Aggiungete quindi i cubetti di patata e le punte di ortica, fate insaporire nel soffritto per qualche minuto. Aggiungete anche le foglioline di maggiorana e versate il brodo caldo lasciando cuocere fino a quando le patate saranno tenere. Salate e pepate e allontanate la zuppa dal fuoco

Per il pesto di porcellana:

 mondate e lavate bene le foglioline di porcellana. Tritate con il coltello le acciughe dissalate e grattugiate il pecorino fresco. Unite poi tutti gli ingredienti e frullate in un mixer a bicchiere. Nel caso fosse necessario aggiungete un cucchiaio di olio extravergine di oliva.

Presentazione:

servire la zuppa molto calda accompagnata dai costoni di pane casareccio tostato e caldo guarniti con una cucchiaiata di pesto di porcellana e acciughe. Decorate con foglie di porcellana

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