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Sinner e il caso doping, la Wada ha ancora tempo per il ricorso: ecco cosa rischia il numero 1 al mondo

Anche se Sinner ha brillato in campo e conquistato il suo secondo Slam della carriera, le ombre del caso Clostebol non sono del tutto svanite. Ecco i dettagli

Sinner e il caso doping, la Wada ha ancora tempo per il ricorso: ecco cosa rischia il numero 1 al mondo

Dopo il trionfo agli US Open e aver rafforzato il primo posto nella classifica ATP, Jannik Sinner pensava di avere finalmente chiuso il capitolo clostebol. Ma non è proprio così: i termini per un eventuale ricorso al TAS di Losanna non sono scaduti alla mezzanotte di ieri, lunedì 9 settembre, come si credeva inizialmente. In realtà, l’Agenzia Mondiale Antidoping (Wada) non ha presentato ricorso contro il proscioglimento del tennista italiano, ma c’è un colpo di scena che potrebbe riaprire il caso.

Ricorso Wada: a quando la nuova scadenza?

Meno di un mese fa, il numero 1 del ranking Atp è stato scagionato dalla International Tennis Integrity Agency (Itia) riguardo alla sua positività al Clostebol, emersa a marzo durante il torneo di Indian Wells. Sembrava che il campione azzurro potesse finalmente archiviare le accuse di doping, ma l’agenzia mondiale ha chiesto ulteriori dettagli all’Itia, e questo ha esteso i termini per un eventuale ricorso al TAS. James Fitzgerald, portavoce della Wada, ha confermato che stanno ancora esaminando il materiale e che la decisione definitiva potrebbe arrivare tra dieci giorni e due settimane.

Sinner e il caso doping: ecco cosa è successo

Ad aprile, durante il torneo di Indian Wells, Jannik Sinner è risultato positivo a una traccia minima di clostebol, uno steroide anabolizzante vietato. Dopo una sospensione provvisoria, Sinner ha fatto ricorso all’ITIA, che ha annullato la sospensione, permettendogli di proseguire nel torneo e partecipare agli eventi successivi come Miami, Monte-Carlo, Roland Garros, Wimbledon e Cincinnati. Il 15 agosto, l’Itia ha concluso che si trattava di contaminazione accidentale, non di colpa o negligenza di Sinner.

La contaminazione è avvenuta il 13 febbraio, quando il preparatore atletico di Sinner, Umberto Ferrara, ha acquistato a Bologna uno spray per ferite, il “Trofodermin”, contenente clostebol. Questo spray è stato portato a Indian Wells, dove il fisioterapista del giovane tennista italiano, Giacomo Naldi, lo ha usato per una ferita alla mano senza sapere della sua composizione. Durante il torneo, Naldi ha effettuato massaggi a Sinner, alcuni senza guanti, esponendo così il campione a una contaminazione, data la presenza di ferite aperte sui suoi piedi. Il tribunale ha ritenuto le spiegazioni di Sinner veritiere, supportate da esperti medici come il professor Jean-François Naud e il dottor Xavier de la Torre

Punti e premi persi a Indian Wells

A causa della responsabilità oggettiva, Sinner ha dovuto rinunciare al montepremi e ai punti conquistati a Indian Wells (400). Nonostante il trionfo agli US Open e il suo secondo Slam della carriera, le ombre del caso Clostebol non sono del tutto svanite. L’altoatesino ora deve concentrarsi sui prossimi impegni, dai tornei asiatici alle ATP Finals e alla Coppa Davis, sperando di lasciarsi una volta per tutte le polemiche alle spalle.

Ricorso Wada: cosa rischia Sinner?

Nonostante le apparenze, la Wada potrebbe decidere di impugnare la sentenza non per dimostrare un uso intenzionale della sostanza, ma per stabilire una colpa parziale legata al comportamento del team di Sinner. Nonostante ciò, a quanto filtra l’agenzia mondiale antidoping avrebbe considerato la decisione dell’Itia solida e convincente: nessuna colpa né negligenza dell’altoatesino nella vicenda Clostebol.

Se l’agenzia decidesse di fare ricorso, il TAS avvierebbe il processo, ma la risoluzione del caso potrebbe richiedere mesi a causa delle comunicazioni e dei passi burocratici. Anche se il ricorso al Tribunale Federale Svizzero è possibile, è considerato improbabile data la rarefazione di tali ricorsi. In ogni caso, sarebbe difficile ottenere una sentenza retroattiva che potrebbe comportare la perdita dei tornei vinti e del suo status di numero uno al mondo.

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