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Nvidia in caduta ma il Ceo Huang incassa oltre 630 milioni di dollari: ecco perché

Tra giugno e i primi di settembre, il Ceo Jensen Huang ha venduto 5,3 milioni di azioni di Nvidia, incassando 633,1 milioni di dollari. Nulla di sorprendente però. Queste vendite erano pianificate secondo la Regola 10b5-1, che consente agli insider di vendere azioni seguendo un programma predefinito per evitare conflitti di interesse

Nvidia in caduta ma il Ceo Huang incassa oltre 630 milioni di dollari: ecco perché

Il Ceo di Nvidia, Jen Hsun Huang, va all’incasso. Nonostante il periodo turbolento per l’azienda, leader nel settore dei semiconduttori e simbolo del boom dell’intelligenza artificiale (IA), Huang ha realizzato un guadagno di 633 milioni di dollari in soli due mesi, vendendo oltre 5 milioni di azioni.

Tra giugno e i primi di settembre, il fondatore e Ceo ha ceduto 5,3 milioni di azioni, in tranche da 120.000 l’una, per un totale di 633,1 milioni di dollari. Nulla di segreto: queste vendite rientrano in un piano di trading predefinito, noto come Regola 10b5-1, che permette agli insider di vendere azioni seguendo un calendario stabilito, minimizzando il rischio di accuse di utilizzo improprio di informazioni riservate.

Nonostante Huang resti il maggiore azionista individuale dell’azienda, con circa il 3,5% delle azioni in circolazione, la vendita di una parte importante del suo pacchetto ha allarmato gli investitori. Molti vedono questa mossa come un segnale di cautela riguardo al futuro dell’azienda, anche se il Ceo detiene ancora una notevole partecipazione, pari a circa 93 miliardi di dollari.

Jensen Huang: il 18º uomo più ricco del mondo

Jensen Huang, fondatore e Ceo di Nvidia, può vantare una fortuna personale stimata a circa 94,2 miliardi di dollari, un aumento impressionante di 50 miliardi solo dall’inizio dell’anno, secondo il Bloomberg Billionaire’s Index. Questo lo colloca al 18º posto tra le persone più ricche del mondo.

Nonostante l’immensa ricchezza accumulata, Huang ha continuato a vendere azioni della sua stessa azienda. Le transazioni sono state effettuate regolarmente negli ultimi mesi e riportate nei documenti ufficiali depositati presso la Securities and exchange commission (Sec).

Ad esempio, il 3 settembre scorso, Huang ha venduto 120.000 azioni di Nvidia a un prezzo medio di 110,76 dollari ciascuna, incassando complessivamente 13,29 milioni di dollari. Prima di allora, l’8 agosto, aveva venduto altre 120.000 azioni a un prezzo medio di 104,83 dollari, per un totale di 12,57 milioni di dollari. A luglio, aveva concluso numerose operazioni simili, come quella del 26 luglio, in cui ha venduto sempre 120.000 azioni a un prezzo medio di 113,54 dollari, incassando 13,62 milioni.

Le vendite continuano ad essere effettuate in lotti di 120.000 azioni, con prezzi che variano a seconda del giorno. A metà luglio, ad esempio, Huang ha venduto a un prezzo medio di 119,17 dollari, realizzando un incasso di 14,3 milioni di dollari.

Tutto ciò avviene nel mezzo delle recenti difficoltà che il titolo Nvidia sta affrontando.

La crisi del titolo Nvidia

Il titolo Nvidia, dopo aver registrato una crescita spettacolare del 116% dall’inizio dell’anno, ha subito un brusco calo nelle ultime settimane. Dal picco raggiunto, il titolo ha perso circa l’11% in tre mesi. La caduta è stata accentuata il 3 settembre 2024, quando Nvidia ha registrato una perdita di valore del 9,5% in un solo giorno, cancellando quasi 10 miliardi di dollari dal patrimonio netto di Huang.

Questo calo è in parte attribuito alle crescenti preoccupazioni degli investitori sulla sostenibilità del boom dell’intelligenza artificiale, nonostante i risultati finanziari recenti siano stati al di sopra delle aspettative. Durante il secondo trimestre, Nvidia ha registrato un fatturato di 30,04 miliardi di dollari, ben oltre le previsioni di 15 miliardi, con utili di 16,59 miliardi. Persistono, però, i dubbi sulla capacità dell’IA di generare profitti a lungo termine.

L’indagine Antitrust

Un altro fattore che ha contribuito alla recente crisi di Nvidia riguarda le possibili ripercussioni a seguito delle indagini Antitrust. Secondo Bloomberg, Nvidia è stata sottoposta a un’indagine del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, con l’obiettivo di verificare eventuali comportamenti anticoncorrenziali. Sebbene Nvidia abbia dichiarato di non aver ricevuto alcuna citazione ufficiale, la notizia ha ulteriormente destabilizzato gli investitori, già preoccupati per il crollo del valore delle azioni.

L’indagine potrebbe influire sulla capacità dell’azienda di mantenere la sua posizione dominante nel mercato dei chip per l’IA, una tecnologia sempre più cruciale per settori come il cloud computing, i data center e l’automazione industriale.

Un futuro incerto per l’IA?

Uno dei principali motivi di incertezza riguarda le aspettative gonfiate legate all’intelligenza artificiale. Nvidia è diventata un punto di riferimento nel settore grazie ai suoi chip grafici, fondamentali per l’addestramento dei modelli di IA. Tuttavia, la rapida crescita delle aspettative potrebbe non essere sostenibile. Molti investitori temono che il mercato dell’IA possa aver raggiunto un picco troppo presto e che i profitti attesi tardino a concretizzarsi.

Il successo di Nvidia è indissolubilmente legato al progresso dell’IA, ma con un panorama tecnologico in rapida evoluzione, la competizione è feroce. Aziende rivali stanno investendo pesantemente in soluzioni alternative e non è chiaro se Nvidia riuscirà a mantenere il proprio vantaggio competitivo.

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