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Borsa: Europa in calo dopo i crolli di Nvidia e Tokyo. Milano prova a limitare i danni, lusso pesante e corre Saipem

Le Borse europee si allontanano dai minimi di giornata, ma proseguono in calo dopo i tonfi di Nvidia e del Nikkei. Future Usa in ribasso. A Milano corre Saipem, male lusso e tech

Borsa: Europa in calo dopo i crolli di Nvidia e Tokyo. Milano prova a limitare i danni, lusso pesante e corre Saipem

Seduta difficile per le Borse europee che si allontanano dai minimi di giornata, ma procedono comunque in territorio negativo dopo il forte ribasso di Wall Street nella notte e il crollo del Nikkei di Tokyo che stamattina ha chiuso in ribasso del 4,2%, trascinata giù dal crollo di Nvidia (-9,5%) che continua a pesare su tutto il settore tech mondiale. La perdita di 279 miliardi di dollari di capitalizzazione dell’azienda leader nell’intelligenza artificiale ha frenato i titoli tecnologici in Asia e a cascata questo si sta riversando sui titoli in Europa. A zavorrare i listini c’è anche la Cina: l’attività manifatturiera del gigante asiatico è calata ai minimi di sei mesi ad agosto, pesando su aziende del settore lusso in Europa come Lvmh Holdings (-2,8%), Richemont (-5,58%) e Kering (-1,3%).

A livello macro, in attesa dei numeri sul lavoro Usa in programma per venerdì 6 settembre che potranno orientare la Fed sull’entità dell’allentamento previsto questo mese, l’attenzione dei mercati si concentra sulla Federal Reserve, che questa sera pubblicherà il Beige Book, ovvero il documento in cui si descrive il quadro economico generale degli Stati Uniti, che potrebbe confermare o sciogliere i dubbi sul rallentamento degli Stati Uniti. Nel frattempo, nell’Eurozona, sono arrivati i dati sul settore terziario: secondo  S&P Global, il pmi dei servizi ad agosto è salito a 52,9 punti dai 51,9 di luglio. In Italia il dato ha rallentato a 51,4 punti dai 51,7 del mese precedente.

Borsa: Europa in ribasso dopo i crolli di Tokyo e Nvidia

Quanto accaduto ieri sul Nasdaq e stamane a Tokyo pesa sulle Borse europee, con l’indice paneuropeo Stoxx 600 che perde l’1% e l’indice di volatilità Stoxx al +12,5% dopo aver toccato i massimi dal 9 agosto.

Sull’azionario continentale sono da segnalare le performance di Asml Holding, che segna -5,4% dopo il declassamento del titolo da parte di Ubs e il crollo di Nvidia di ieri, e Commerzbank (-2%) dopo che ieri il governo tedesco ha detto di voler ridurre la propria partecipazione nell’istituto di credito.

In questo contesto, la Borsa peggiore è Amsterdam, che a metà giornata cede l’1,38%. Male anche Parigi (-0,87%) in vista di novità sul possibile premier, e Francoforte (-0,69%). La crescita del settore dei servizi in Germania è rallentata per il terzo mese consecutivo ad agosto, a ulteriore dimostrazione del fatto che la prima economia d’Europa sta perdendo slancio. Male Madrid (-0,7%) e, fuori dall’Ue, Londra (-0,57%). Negli Usa, i future sono i calo: -0,4% il Nasdaq e -0,3% l’S&P 500.

Piazza Affari limita i danni: male lusso e tech

A metà giornata Piazza Affari si allontana dai minimi di giornata e prova a limitare i danni e perde lo 0,42% a 33.720 punti base, zavorrata da lusso e tech.

Dopo il crollo di Nvidia tra i peggiori titoli di giornata c’è Stmicroelectronics (-2,1%). Pesante il lusso, con Moncler (-2,7%), Brunello Cucinelli (-1,38%), Salvatore Ferragamo (-2,3%). 

Contrastate le banche: recuperano terreno Pop Sondrio (+1,48%) e Banca Mediolanum (+1%). FinecoBank, Intesa Sanpaolo e Banco Bpm registrano rialzi intorno al mezzo punto percentuale. Sulla parità Mps con gli investitori che tornano a ragionare su ulteriori scenari di vendita della partecipazione da parte del Mef a seguito di alcune indiscrezioni di stampa.

Sull’azionario milanese la maglia rosa è Saipem (+3,25%), che ha annunciato la firma di due contratti offshore in Arabia Saudita per un valore complessivo di circa 1 miliardo di dollari. 

Il petrolio rialza la testa

Dopo i cali della vigilia con il Brent che ha perso fino il 5% e il Wti pericolosamente vicino alla soglia dei 70 dollari, il petrolio prova a ripartire: il Brent europeo novembre guadagna mezzo punto a 74,13 dollari al barile e il Wti ottobre segna +0,44% a 70,48 dollari. Gli investitori continuano ad analizzare i segnali di debolezza dell’economia globale,la scarsa domanda di petrolio e le aspettative di una fine della controversia che blocca le esportazioni libiche. Ciò rappresenta una sfida per l’Opec+, che la scorsa settimana, secondo quanto riportato da Reuters, era ancora intenzionata a procedere con un aumento della produzione di petrolio previsto a partire da ottobre. Un ulteriore aumento dell’offerta potrebbe infatti spingere i prezzi ancora più in basso.

Sul valutario è poco mosso il cambio euro/dollaro, che si attesta a 1,053, mentre sull’obbligazionario, lo spread è in leggero ribasso a quota 146 punti base, con il rendimento sul Btp benchmark al 3,7%.

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