Un agosto da brivido per le Borse. Il mese più imprevedibile dell’anno per i mercati ci ha regalato un viaggio sulle montagne russe, con un inizio tempestoso che ha lasciato tutti col fiato sospeso, per poi chiudere in bellezza. I mercati non solo hanno recuperato terreno, ma hanno anche raggiunto e, in alcuni casi, superato i massimi storici del 2024. I dati su inflazione e crescita hanno riportato fiducia nelle Banche centrali e scacciato lo spettro della recessione negli Stati Uniti, alimentando una ripresa entusiasmante. Ma attenzione: l’eccesso di ottimismo potrebbe presentare il conto.
Bilancio finale delle Borse: chi ha brillato ad agosto?
In un agosto movimentato, il Ftse Mib di Piazza Affari ha chiuso con una nota positiva, superando i 34mila punti grazie a un rialzo dello 0,53% venerdì e a un bilancio finale dell’1,8%. Francoforte si è distinta con nuovi record, segnando un +2,15%, nonostante le sfide economiche tedesche. Parigi ha seguito con un più modesto +1,3%. Più timida Londra con un +0,10%, mentre Amsterdam ha visto un calo dello 0,2%.
A Piazza Affari, Ferrari è stata l’indiscussa protagonista, con un balzo del 17,56%, seguita da Nexi (+11,24%) e Generali (+3,97%). In controtendenza, Tenaris ha visto un calo del 9,97%, ma ha recuperato con un +3,9% nell’ultima settimana. Saipem e Bper hanno sofferto con perdite rispettivamente del 7,6% e del 6,33%.
Oltre oceano, Wall Street ha chiuso agosto in positivo con S&P 500 a +2,28%, il settimo mese positivo su otto nel 2024, Dow Jones a +1,76% e Nasdaq Composite a +0,65%. Tuttavia, l’indice Bloomberg dei Big Seven ha visto un rosso dell’0,5%, influenzato dalla discesa di Tesla (-7,74%), Alphabet (-4,76%) e Amazon (-4,53%). Microsoft ha limitato i danni con un -0,29%, mentre Meta ha brillato con un +9,74%. Apple ha guadagnato il 3,12% e Nvidia ha chiuso con un +2%, nonostante il -7% nelle ultime sedute a causa dei conti che non hanno polverizzato le previsioni.
In ripresa anche Tokyo, epicentro del “terremoto” finanziario di inizio agosto: il Nikkei ha chiuso con un modesto +0,32%.
Per il petrolio, agosto è stato un mese da dimenticare: il Wti ha perso il 5,6% e l’1,3% solo nell’ultima settimana a causa delle tensioni in Medio Oriente e della Libia che ha bloccato le esportazioni di greggio. Invece, l’oro ha brillato con un rialzo del 2,2% per il mese, anche se ha ceduto un po’ di terreno con un calo dello 0,4% nell’ultima settimana.
Mercati troppo fiduciosi?
Il rischio di un brusco risveglio è dietro l’angolo. Anche se i dati recenti sull’inflazione in Europa e negli Stati Uniti hanno riportato un po’ di calma e ridotto la volatilità, non c’è da abbassare la guardia. Gli investitori sembrano un po’ troppo sicuri delle prossime mosse delle Banche centrali, soprattutto della Fed. Le attuali aspettative di mercato prevedono una riduzione dei tassi di 100 punti base in tre riunioni, una delle quali subito dopo le elezioni presidenziali americane. Ma un piccolo scossone potrebbe arrivare presto, con l’aggiornamento mensile sul mercato del lavoro: in fondo, è stato proprio da lì che è partita una delle scintille della tempesta di inizio mese.