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Energia green: in Australia il più grande impianto fotovoltaico del mondo

Il Paese oceanico ha dato il via libera al maxi progetto da 24 miliardi di dollari di SunCable, dietro al quale c’è il giovane magnate e attivista Mike Cannon-Brookes, quarto uomo più ricco d’Australia. La centrale genererà 6 GWh e immagazzinerà 40 GW in batterie

Energia green: in Australia il più grande impianto fotovoltaico del mondo

Se l’energia del futuro si ricaverà in buona parte dal Sole, allora l’Australia si candida ad avere un ruolo sempre più centrale nella transizione green. Nel Paese oceanico, che già è ricco di litio e altre commodities “critiche”, è stata infatti annunciata la costruzione di un impianto fotovoltaico senza precedenti, che diventerà molto probabilmente il più grande al mondo. Del resto, già l’investimento dell’impresa privata SunCable, alla quale il governo ha concesso le autorizzazioni per il progetto nel Nord dell’Australia, è di quelli pesanti: 24 miliardi di dollari stimati, anche se tutto si definirà meglio da qui al 2027, perché le concessioni erano solo il primo passo di un’operazione che è ancora agli inizi. “Sarà l’impianto solare più grande del mondo – ha confermato la ministra dell’Ambiente Tanya Pilbersek – e farà dell’Australia il leader globale dell’energia pulita”.

Un gigante solare che non spreca nemmeno un raggio di sole

SunCable costruirà dunque pannelli fotovoltaici in un’area di 12mila ettari e la centrale avrà una capacità installata totale di 6 GWh: 4 GWh per i consumi interni e 2 GWh da esportare verso Singapore, secondo accordi già presi anche se manca l’ok definitivo. L’energia generata sarà sufficiente per alimentare 3 milioni di abitazioni ma soprattutto, ed è questa forse la vera svolta, l’impianto non sprecherà nemmeno un raggio di sole e sarà in grado di immagazzinare fino a 40 GW sotto forma di batterie. Per dare un parametro, 40 GW è pari al totale di energia solare generata in tutta l’area Medio Oriente e Nord Africa, secondo le proiezioni del Solar Outlook della Middle East Solar Industry Association (MESIA), vale a dire al potenziale congiunto di Paesi come Arabia Saudita, Turchia, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Oman e Marocco, per citare solo quelli in cima alla lista.

Il miliardario green e l’ultimo ostacolo: gli aborigeni

L’iniziativa, che nei piani del governo dovrebbe creare 14 mila posti di lavoro, è stata vivamente sostenuta da Mike Cannon-Brookes, 44 enne imprenditore nel campo dell’informatica (è fondatore della società di software Atlassian) e da qualche tempo attivista ambientale e filantropo: c’è soprattutto lui, che è il quarto uomo più ricco d’Australia con un patrimonio stimato da Forbes in 11 miliardi di dollari, dietro al maxi progetto oceano-asiatico di infrastrutture elettriche Power Link, all’interno del quale si inserisce il gigantesco impianto fotovoltaico di SunCable. Adesso, scrive la stampa locale, manca solo l’autorizzazione delle comunità aborigene, che pure è necessaria secondo la legge australiana, nel rispetto del territorio e delle minoranze. Se tutto come sembra andrà in porto, l’Australia – che fino ad oggi rimane uno dei principali esportatori globali di gas e carbone – si trasformerà definitivamente in un Paese produttore ed esportatore di energia pulita. Attualmente nel Paese oceanico solo il 32% dell’elettricità arriva da fonti rinnovabili, mentre in Italia ad esempio abbiamo raggiunto il 50%. Con questo progetto però la neutralità carbonica entro il 2050 non è più un miraggio, grazie al nuovo governo di Samantha Mostyn, entrata in carica poche settimane fa e subito intenzionata a dare una svolta sul cambiamento climatico e la parità di genere.

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