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Maltempo: in Campania si cercano i dispersi. All’orizzonte nuovi finanziamenti dell’Ue

Le alluvioni dei giorni scorsi hanno messo a nudo ancora una volta la fragilità del Paese. L’unica buona notizia: 1 miliardo di euro dalla Commissione europea

Maltempo: in Campania si cercano i dispersi. All’orizzonte nuovi finanziamenti dell’Ue

La fragilità del territorio italiano (c’è ancora qualcuno che l’ignora?) è stata messa di nuovo in risalto da poche ore di pioggia. Nelle province di Caserta e Avellino stavolta, dove la gente è stufa delle promesse per pulire alvei, fogne e ruscelli. Del resto si va avanti così in tutta Italia. Due dispersi, centinaia di migliaia di euro di danni e l’ennesima dichiarazione di calamità naturale. Ci sarà un momento in cui il Paese prenderà coscienza che il clima supera in velocità qualsiasi legge o burocrazia nel provocare tragedie? Per una volta il governo in carica c’entra solo in parte.

Succede, però, che queste tragedie a volte si mescolano anche alle buone notizie. È evidente che vorremmo avere solo le seconde e mai le prime. La notizia che la Commissione europea ha chiesto 1 miliardo di euro per l’Italia, la Slovenia, l’Austria, la Grecia e la Francia per sanare le ferite delle inondazioni del 2023 va nella direzione che ogni cittadino di zone a rischio si aspetta. Dai fondi previsti all’Italia andrebbero 378,8 milioni destinati in particolare a Emilia-Romagna e Toscana. I soldi sono del Fondo Fsue per le emergenze e servono a ricostruire strutture ed edifici danneggiati. 

“Il Fondo è uno strumento specifico per aiutare gli Stati membri a riprendersi dopo catastrofi naturali devastanti di grandi proporzioni, per essere solidali con le persone colpite”, ha detto Elisa Ferreira, Commissaria per la Coesione e le riforme.

Sarà compito dei Paesi che riceveranno i soldi progettare opere resilienti e compatibili con tutto ciò che è legato ai cambiamenti climatici. La proposta di finanziamento fa seguito alle richieste di assistenza da parte dei paesi interessati. Deve essere approvata dal  Parlamento e dal Consiglio. Poi vedremo i tempi di impiego nel concreto.

Dalla sua istituzione nel 2002 – ricorda  una nota della Commissione – il Fsue ha mobilitato oltre 8,6 miliardi di euro per 130 catastrofi (110 catastrofi naturali e 20 emergenze sanitarie) in 24 Stati membri più quattro paesi candidati all’adesione (Albania, Montenegro, Serbia e Turchia). Sono numeri che ci ricordano il bisogno di curare i territori e dì investire nella prevenzione per sopravvivere a eventi estremi. Quasi come un progetto industriale .

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