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Monta il caso Durov, il fondatore di Telegram rimane agli arresti: si indaga anche sulle attività cripto. Ecco le ultime novità

Le autorità francesi hanno prolungato la detenzione fino a mercoledì 28 agosto, e lo stanno interrogando per indagare il suo coinvolgimento nei reati associati all’app. Ma chi è davvero Durov, quali sono le accuse e che ruolo ha avuto la “donna bionda” presente all’arresto?

Monta il caso Durov, il fondatore di Telegram rimane agli arresti: si indaga anche sulle attività cripto. Ecco le ultime novità

Sabato sera, all’aeroporto di Le Bourget a Parigi, Pavel Durov, il fondatore e ceo di Telegram, è stato arrestato mentre scendeva dal suo jet privato proveniente da Baku, Azerbaijan. Questo arresto, avvenuto su richiesta di un mandato di ricerca francese, ha immediatamente scatenato un terremoto mediatico.

Le accuse contro il magnate della messaggistica sono tutt’altro che leggere. Telegram, la piattaforma di messaggistica oggi utilizzata da quasi un miliardo di persone, è sotto accusa per essere il teatro di diverse attività illecite: dalla frode al traffico di droga, dal cyberbullismo alla criminalità organizzata, fino alla promozione del terrorismo. Le autorità francesi hanno deciso di estendere la detenzione di Durov per un massimo di 96 ore, durante le quali il giudice dovrà decidere se liberare il fondatore di Telegram o mantenerlo in custodia cautelare mentre si dipana la complessa rete delle accuse.

Il caso ha scatenato una cascata di reazioni a livello mondiale. Elon Musk ed Edward Snowden hanno criticato l’arresto, etichettandolo come un attacco alla libertà di espressione e alla privacy, quasi come se fosse un attacco diretto alla democrazia stessa. Il presidente francese Emmanuel Macron ha respinto tali accuse, chiarendo che l’arresto è avvenuto nell’ambito di un’inchiesta giudiziaria e non per motivi politici. Ma chi è Pavel Durov, quali sono le accuse nei suoi confronti e qual è il ruolo della “donna bionda” che era con lui al momento dell’arresto?

Le accuse contro il fondatore di Telegram

Il ceo di Telegram affronta 12 capi d’imputazione molto seri. Il Tribunale di Parigi ha dichiarato che l’indagine, formalmente aperta contro una “persona non identificata” come indicato dal pubblico ministero Laure Beccuau, coinvolge vari reati.

Le principali accuse includono la presunta complicazione di Durov nel possesso e nella distribuzione di immagini pedopornografiche tramite un gruppo organizzato. Inoltre, Telegram è accusata di non garantire un’adeguata moderazione per prevenire il traffico di droghe e la diffusione di contenuti violenti, soprattutto quelli che coinvolgono minori. L’indagine ha anche portato alla luce accuse di frode, cyberbullismo, criminalità organizzata e promozione del terrorismo. I servizi di crittografia di Telegram sono sotto esame per l’accusa di non garantire un’adeguata autenticazione e monitoraggio delle comunicazioni. Questa inchiesta, avviata l’8 luglio 2024 dalla sezione “Lotta contro la criminalità informatica” della Procura della Repubblica di Parigi, valuta anche la presunta mancanza di cooperazione di Telegram con le autorità competenti, che avrebbe potuto facilitare la diffusione di contenuti illeciti sulla piattaforma.

Chi è Pavel Durov, il “Zuckerberg russo”?

Pavel Durov, 39 anni, noto come il “Zuckerberg russo“, ha lasciato la Russia nel 2014 dopo aver rifiutato di chiudere i gruppi di opposizione su Vkontakte (VK), il social network che aveva creato a soli 22 anni. Dopo aver resistito alle pressioni del Cremlino durante le proteste contro Putin nel 2012, il miliardario russo ha venduto la sua quota di VK e lasciato la Russia. Si è trasferito a Dubai e ha ottenuto la cittadinanza francese nel 2021.

Nel 2013, Durov ha fondato Telegram con il fratello Nikolai, trasformando l’app di messaggistica in un simbolo di libertà e privacy online. Ha anche lanciato Toncoin, una criptovaluta legata a Telegram. Nonostante il recente arresto abbia fatto scendere il valore di Toncoin di oltre il 15%, la criptovaluta ha visto una notevole crescita rispetto all’anno scorso, con un raddoppio del numero di portafogli e commissioni e un incremento degli utenti da 289 mila a 594 mila negli ultimi giorni.

La vita privata del miliardario russo è altrettanto affascinante e bizzarra. Il suo stile di vita è caratterizzato da una disciplina rigorosa: niente alcol, dieta vegetariana, esercizio fisico regolare e bagni in acqua ghiacciata. È noto per la sua avversione alla vita pubblica e per la riservatezza, concedendo rare interviste e mantenendo un profilo basso. Inoltre, parla nove lingue e ha dichiarato di essere il padre biologico di oltre 100 figli, grazie a donazioni di sperma in diversi paesi. Con una fortuna stimata tra i 9 e i 15 miliardi di dollari, Pavel Durov rimane uno dei personaggi più intriganti e sfuggenti dell’era digitale.

Chi è Julia Vavilova, la misteriosa bionda che era con Durov?

Contrariamente a quanto inizialmente riportato, Julia Vavilova, 24 anni, non è l’assistente di Pavel Durov, ma la sua fidanzata. La coppia, nota per i suoi viaggi da sogno documentati sui social, è stata vista in luoghi esotici come l’Uzbekistan, il Kazakistan e il lussuoso Four Seasons di Baku, sebbene raramente compaiano insieme nelle foto. Dopo l’arresto di Durov, Vavilova ha cancellato i suoi account sui social media, alimentando speculazioni e teorie del complotto. Alcuni suggeriscono che Vavilova possa aver agito come “esca” per facilitare la cattura di Durov, mentre altri ipotizzano che fosse sotto sorveglianza del Mossad e che i suoi frequenti post sui social, che la mostravano nei luoghi frequentati da Durov, abbiano contribuito alla sua localizzazione e arresto. Inoltre, alcuni media speculano che il suo nome potrebbe essere falso.

Vavilova è anche una mente strategica nel mondo delle criptovalute, con una particolare abilità nell’aggirare le sanzioni russe. Sul suo profilo Instagram (ora scomparso), si descriveva come appassionata di giochi, lingue e di un certo “spirito aperto.” Parla quattro lingue: inglese, russo, spagnolo e arabo.

E allora, è possibile che abbia avuto un ruolo nell’arresto di Durov? Le autorità francesi dicono di no. Non c’è alcuna accusa contro di lei, e dopo un breve interrogatorio, è stata liberata dall’aeroporto dove il suo compagno è stato trattenuto. Ma quando c’è di mezzo Telegram, i sospetti non mancano mai. Per non parlare delle dichiarazioni del presidente della Duma, Vyacheslav Volodin, che accusa Washington di essere dietro l’arresto per mettere le mani su Telegram in vista delle prossime elezioni presidenziali di novembre.

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