Ieri a Wall Street sono tornate le vendite sui tecnologici, con Tesla e Nvidia, che domani pubblicherà la trimestrale, in netto calo. In Asia in rilievo la decisione del governo canadese di seguire Europa e Usa nell’imposizione di dazi su acciaio e auto cinesi. Storna il prezzo del petrolio dopo i picchi di ieri, ma è da seguire lo stop all’export annunciato dal governo del’est della Libia e quindi anche l’andamento dei titoli petroliferi. Le borse europee sono viste aprire in leggero rialzo sulla base dell’indicazione data di futures, ma pesano i dati deboli in Germania
A Wall Street frena il Nasdaq: Tesla e Nvidia in netto calo
A Wall Street, il Dow Jones (+0,2%) ha segnato il nuovo record storico a 41.240 punti, l’S&P500 ha chiuso in ribasso dello 0,3%, dopo aver corteggiato a lungo il suo record storico. Il Nasdaq Composite ha perso lo 0,85%, frenato oltre che da Tesla , che ieri sera è scesa del 3,2%, da Nvidia, in perdita del -2,2%.
L’attenzione dei prossimi giorni sarà concentrata sulla trimestrale di Nvidia , protagonista mondiale della rivoluzione nell’intelligenza artificiale, in agenda mercoledì 28 agosto, e sui dati di venerdì prossimo relativi all’indice dei prezzi Personal Consumption Expenditures (PCE), l’indicatore preferito dalla Fed per misurare l’inflazione, relativo al mese di luglio. Le stime sono per un lieve incremento su base annua a +2,60% (da +2,50%) per quanto riguarda il dato globale e a +2,70% (da +2,60%) per il dato “base”.
Apple. Lo storico direttore finanziario di Apple Luca Maestri si dimetterà dall’incarico alla fine dell’anno, lasciando il ruolo al suo vice Kevan Parekh dopo oltre un decennio. Parekh, 52 anni, diventerà cfo il primo gennaio in quella che Apple ha definito una “successione pianificata”. Maestri, che è stato cfo dal 2014, rimarrà in Apple in una posizione ridotta, continuando a supervisionare le funzioni informatiche e immobiliari, secondo quanto ha dichiarato lunedì l’azienda.
Boeing perche quasi l’1%. La NASA ha scelto SpaceX (Elon Musk) rispetto allo Starliner di Boeing per riportare i suoi astronauti dallo spazio l’anno prossimo. Due astronauti della NASA hanno raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale a giugno a bordo della capsula Starliner difettosa di Boeing.
Asia: il Canada impone il dazio su acciaio e auto elettriche cinesi
Gli indici cinesi CSI 300 e Shanghai Composite perdono rispettivamente lo 0,6% e lo 0,2%, mentre l’indice Hang Seng di Hong Kong cede lo 0,5%. Le azioni dei produttori di veicoli elettrici come BYD, NIO e Li Auto sono deboli, dopo che il Canada ha dichiarato che imporrà una tariffa del 25% sull’acciaio e l’alluminio importati da Pechino e una tariffa del 100% all’importazione del 100% sui veicoli elettrici cinesi, compresi quelli importati da Tesla. Le perdite dei titoli cinesi sono relativamente limitate, dato che il Canada rappresenta un mercato di esportazione molto più piccolo per il settore rispetto all’Europa. La mossa del Canada ha comunque scatenato l’ira di Pechino, inasprendo la preoccupazione che si intensifichi la guerra commerciale con l’Occidente. Nel frattempo il gigante cinese dei veicoli elettrici Byd ha firmato un accordo con Huawei per utilizzare il sistema avanzato di guida autonoma del conglomerato tecnologico cinese nei suoi veicoli elettrici fuoristrada Fangchengbao.
L’indice Nikkei 225 sale dello 0,2%, mentre il TOPIX sale dello 0,2%. Lo yen ha perso un po’ di terreno dopo che l’indice dei prezzi dei servizi aziendali del Giappone, un indicatore dell’inflazione dei produttori, ha registrato una lettura leggermente più debole del previsto. L’ASX 200 australiano è in lieve ribasso, in positivo spicca il +2% di BHP. La più grande società mineraria del mondo ha registrato profitti più forti del previsto. L’indice indiano Sensex si muove poco sopra la parità, sui massimi storici. Il Kospi della Corea del Sud perde lo 0,4%, zavorrato dai produttori di chip.
Tra le altre variabili: Petrolio storna dopo il picco di ieri
I prezzi del petrolio stornano (Wti -0,22% a 77,25 dollari al barile e Brent -0,15% a 80,24 dollari al barile) dopo la volata della vigilia (+3%) a causa delle tensioni in Medio Oriente e dello stop alla produzione e all’export di greggio in Libia. Anche il prezzo dell’oro cala dello 0,34% a 2.546 dollari l’oncia. Rimane comunque sotto i riflettori l’annuncio del governo che controlla l’Est della Libia di voler interrompere la produzione e l’export di petrolio in risposta allo scontro in corso con il governo appoggiato dall’Onu sulla guida della banca centrale. Se il blocco fosse eseguito potrebbero sparire in breve tempo dal mercato fino a 900mila barili al giorno di greggio, stima Citigroup, su una produzione totale della Libia intorno a 1,15 milioni di tonnellate in luglio: un problema concreto, che peserebbe in modo particolare sull’area del Mediterraneo e sull’Italia, che sarebbe costretta a trovare al più presto – e molto probabilmente a costi più elevati – un rimpiazzo. La Libia è di gran lunga il primo fornitore di greggio del nostro Paese, da cui abbiamo ottenuto oltre un quinto delle importazioni totali nei primi cinque mesi di quest’anno secondo gli ultimi dati Uncem: 5.368.000 tonnellate in tutto (pari a oltre 260mila barili al giorno), in aumento del 39% rispetto allo stesso periodo del 2023.
Poco mosso il mercato obbligazionario. I rendimenti dei bond governativi decennali restano sui minimi dell’anno. Treasury Note a dieci anni a 3,81%. Bund decennale a 2,24%. BTP decennale a 3,58%, sui minimi da inizio 2024. Spread 134. Euro dollaro a 1,117, poco mosso.
L’oro è in calo dello 0,4% a 2.507 dollari. Martedì scorso ha toccato il nuovo massimo storico a 2.531 dollari. Bitcoin a 63.100 dollari, -0,2%.
Borse europee: che cosa seguire oggi
Le borse dell’Europa si apprestano ad aprire poco sopra la parità, sulla base delle indicazioni fornite dai future: EuroStoxx50 +0,1%. Poco mossi anche i futures statunitensi (-0,03% quello sul Dow Jones e +0,02% quello sull’S&P500). Sulla scia delle tensioni in Libia saranno da seguire i titoli petroliferi: ieri Eni +0,95%, Erg +1,18%. Il FtseMib di Milano e il Dax di Francoforte hanno chiuso ieri quasi invariati.
Msc investe 5 miliardi e ordina 22 super navi. Così il gruppo fondato e guidato da Aponte rafforza la flotta e la leadership. La quota di mercato mondiale è al 20%. I nuovi portacontainer costruiti in Cina
Saras Varas, il veicolo finanziario del trader globale di materie prime Vitol, ha superato il 90% del capitale della società e può procedere al delisting.
Enel,Goldman Sachs ha alzato il target price da 9 a 9,20 euro, rafforzando il Buy. Ferrari, Morningstar ha confermato il giudizio Sell, tagliando il target price a 281 euro. Nexi. Lunedì ha interrotto una striscia di tredici rialzi consecutivi.
I dati macro di oggi
Già pubblicato prima dell’apertura l’indice sulla fiducia dei consumatori Gfk a settembre della Germania crollato a -22 punti dai precedenti -18,4 punti. Il dato è risultato inferiore alle attese del consenso degli economisti a -18 punti. Inoltre, il pil tedesco nel secondo trimestre del 2024 ha registrato una leggera contrazione dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, in linea con le attese. “Dopo il leggero aumento del trimestre precedente, l’economia tedesca ha subito un nuovo rallentamento in primavera”, afferma Ruth Brand, presidente dell’Ufficio Federale di Statistica. Il pil del primo trimestre 2024 era aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. Il tutto conferma che l’economia tedesca è sempre più in crisi, come dimostrato il 26 agosto anche dal clima di fiducia delle imprese tedesche, sceso ad agosto. L’indice dell’istituto Ifo è, infatti, calato a 86,6 questo mese da 87 di luglio. Gli economisti avevano previsto una lettura a 86. Alle 14:55 è in agenda l’indice settimanale Redbook degli Stati Uniti (precedente: +4,9% anno su anno), alle 15 l’indice Case Shiller a giugno (precedente: +6,8% anno su anno) e alle 16 l’indice sulla fiducia dei consumatori ad agosto (precedente: 100,3 punti; consenso: 100,1 punti).
Buyback
Nexi ha acquistato 7.468.895 azioni proprie al prezzo medio ponderato di 6,1518 euro per azione, per un controvalore complessivo di 45,95 milioni di euro. Generali ha comunicato che tra il 19 e il 23 agosto 2024 ha acquistato 1.532.079 azioni proprie al prezzo medio ponderato di 23,69 euro per azione, per un controvalore complessivo di 36,3 milioni di euro. IntesaSanpaolo ha acquistato 3.000 azioni proprie al prezzo medio ponderato di 3,6149 euro per azione, per un controvalore complessivo di 10,84 milioni di euro.