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Naufragio Bayesian: indagato Cutfield, il comandante dello yacht affondato. Dubbi sui portelloni aperti e l’allerta meteo

Il comandante del Bayesian, James Cutfield, è stato indagato per naufragio e omicidio plurimo colposi dopo un lungo colloquio con i pm di Termini Imerese. Al vaglio anche la posizione dell’uomo che era di guardia sulla plancia dello yacht affondato

Naufragio Bayesian: indagato Cutfield, il comandante dello yacht affondato. Dubbi sui portelloni aperti e l’allerta meteo

È indagato per naufragio e omicidio plurimo colposi il comandante del Bayesian, James Cutfield, il veliero affondato lunedì scorso a Porticello, nel palermitano. Nell’incidente sono morte sette persone. Lo ha riportato stamani l’edizione online di Repubblica. Cutfield domenica 25 agosto è stato ascoltato per due ore dai magistrati della procura di Termini Imerese.

E dopo il colloquio in procura, Cutfield aveva ricevuto l’invito a nominare un avvocato difensore. La convinzione degli esperti è che, anche in presenza di condizioni meteo estreme, il Bayesian non sarebbe dovuto affondare. Il cerchio degli inquirenti si stringe quindi sulla possibile catena di errori umani che, insieme alla tromba d’aria – cosiddetto downburst – avrebbe fatto colare a picco il Bayesian. Le autopsie sui corpi delle vittime dovrebbero cominciare la prossima settimana dopo la notifica degli avvisi di garanzia.

Fra i destinatari degli avvisi, oltre a Cutfield, probabilmente ci saranno anche il suo vice e l’uomo che era in plancia quando si è scatenato il temporale, cui sarebbe toccato dare l’allarme ai passeggeri.

Bayesian, dubbi sui portelloni aperti

Ora, tra i nodi principali che i magistrati dovranno sciogliere, spiega il Corriere della Sera, c’è la questione dei portelloni laterali, forse rimasti aperti. Infatti il veliero era considerato inaffondabile se fosse stato chiuso tutto. Ci si chiede che cosa fosse rimasto aperto: quale portellone, cioè, ha fatto sì che questo yacht a vela di 56 metri, fra i più grandi al mondo, si sia inabissato di poppa.

La questione dei portelloni e della deriva, infatti, sono fondamentali per l’inchiesta perché la barca poteva inabissarsi da poppa soltanto imbarcando tonnellate di acqua, dicono gli esperti, come Franco Romani dell’ufficio progetti di Perini Navi: “Dieci barche in tutto, una linea dunque più che consolidata”. “Barche che possono fare qualsiasi cosa – dice – La mia personale interpretazione è che abbiano lasciato aperto il portellone laterale. Se chiudi tutto, l’acqua non entra: in condizioni estreme, la barca può rollare quanto vuole, ma non va a fondo. Per questo credo che sia rimasto aperto il portellone di fianco, quello che si usa per uscire col tender e le immersioni. C’è un margine di 60 centimetri: quando la barca ha sbandato, sono entrate tonnellate d’acqua che hanno finito per invadere la sala macchine, se, come penso, pure quella è stata lasciata aperta – aggiunge – E non c’è stato più nulla da fare”.

Bayesian, dubbi sull’allerta meteo mancata

Un’altra domanda che gli inquirenti dovranno porre è la posizione di tutti quelli che erano a bordo: come mai su 10 componenti dell’equipaggio solo uno è deceduto mentre dei 12 passeggeri ne sono morti sei? L’equipaggio era già sul ponte consapevole della bufera e non ha dato l’allarme a chi invece dormiva ancora nella propria cabina?

I nove componenti l’equipaggio sono ancora nell’hotel Domina-Zagarella a Santa Flavia (Palermo). I responsabili dell’albergo non hanno ricevuto indicazioni sulla permanenza dei nove dopo che sabato i sei passeggeri del Bayesian, compresa la proprietaria ufficiale Angela Barcares, moglie del tycoon Mike Lynch e madre di Hannah, entrambi morti nel naufragio, hanno lasciato lo Zagarella per imbarcarsi su un jet privato e raggiungere Londra.

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