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Borsa 22 agosto: mercati prudenti in attesa di Powell a Jackson Hole ma il taglio dei tassi Fed a settembre è sicuro

Grande attesa per l’intervento di domani (alle 16 ora italiana) del Presidente della Fed Jerome Powell al meeting di Jackson Hole ma oggi sia le Borse americane che quelle europee (Piazza Affari compresa) sono caute anche se il taglio dei tassi è praticamente certo

Borsa 22 agosto: mercati prudenti in attesa di Powell a Jackson Hole ma il taglio dei tassi Fed a settembre è sicuro

I listini europei chiudono una seduta timidamente positiva, frenati nel pomeriggio dall’andamento incerto di Wall Street, su dati macro in parte migliori delle attese e con un dollaro in ripresa, dopo i recenti minimi dell’anno. Gli investitori si muovono cauti in vista dell’evento clou della settimana, l’intervento del presidente della Fed Jerome Powell, domani a Jackson Hole, dove in queste ore ha preso il via l’annuale simposio. I verbali delle ultime riunioni della Fed e della Bce hanno rafforzato l’attesa di politiche monetarie leggermente più accomodanti a settembre, ma le sorprese, come si sa, non finiscono mai.

Piazza Affari è incolore, ma i titoli del lusso si confermano in denaro come da alcune sedute a questa parte. Regina del listino è Brunello Cucinelli +1,8%, mentre Moncler sale dello 0,11%. Sono in frazionale rialzo Prysmian +0,42%, Hera +0,42%, Generali +0,34%. Tra le banche rimbalza Unicredit +1,03%.

Il settore creditizio a livello europeo si avvantaggia del balzo di Deutsche Bank (+3,71% a Francoforte), dopo avere raggiunto un accordo con la maggior parte dei querelanti nell’annoso contenzioso su Postbank.

Così il Dax si apprezza dello 0,21%, mentre sono praticamente piatte Parigi, Londra e Amsterdam.

A New York l’avvio è apparso intonato, ma ben presto i listini di Wall Street si sono appiattiti e al momento sono tutti sotto la parità (il Nasdaq è il peggiore, -0,67%).

Dollaro in ripresa e oro in calo; tornano gli acquisti sul petrolio

Complice dell’incertezza è forse la risalita del dollaro, dopo giorni di sofferenza. Il biglietto verde sale dello 0,5% circa contro lo yen, per un cambio di 146. Anche l’euro cede lo 0,35% sulla divisa statunitense, per un cross in area 1,11.

Tra le materie prime perde terreno l’oro e dopo aver aggiornato ripetutamente i suoi massimi di sempre oggi si allontana da quei picchi e si sta muovendo intorno a 2.480 dollari l’oncia.

Il copione è inverso per il petrolio, che dopo una serie di sedute negative oggi ritrova appeal e i future di ottobre di Brent e Wti guadagnano oltre l’1%, per prezzi di 77 dollari al barile e 72,83 dollari. 

Arretra ancora il gas, ad Amsterdam, dove il future settembre è sotto 36,500 euro. La Commissione europea ha annunciato oggi di aver riempito le sue riserve di gas naturale al 90,29%, ovvero con quasi 92 miliardi di metri cubi, con oltre due mesi di anticipo rispetto alla scadenza del primo novembre.

Oltre le attese l’attività dei servizi Usa in agosto; dati macro e verbali in attesa di Powell

In un contesto macro che sembra avvalorare l’atteso allentamento monetario di settembre da parte della Fed oggi è uscita lettura preliminare dell’indice servizi Pmi a stelle e strisce, redatto da Markit. Il risultato è che l’attività si è ulteriormente espansa (oltre quota 50) a 55,2 dai 55 di luglio, superiore alle stime ferme a 54. Non altrettanto però ha fatto l’attività manifatturiera, con l’indice sceso a 48 punti, dai 49,6 di luglio. 

Il polso allo stato di salute dell’economia è stato tastato anche ad alcuni importanti paesi europei. L’esito è che la Germania ha ancora la febbre: il manifatturiero si è fermato a 42,1 punti e i servizi sono scesi a 51,4, sotto le attese. La Francia invece ha beneficiato dell’effetto Olimpiadi e i servizi sono esplosi a 55 punti, anche se il manifatturiero è sceso a 42,1 punti, per un indice composito oltre la soglia di 50 a 52,7.

Buone le notizie sul fronte dell’inflazione per l’area euro: la crescita dei salari, nel secondo trimestre dell’anno, ha rallentato al 3,6% rispetto all’anno scorso, dal 4,7% dei primi tre mesi. Un andamento che  potrebbe confermare l’attesa sforbiciata della Bce il mese prossimo. D’altra parte anche la lettura dei verbali dell’ultima riunione di Eurotower rafforza questa aspettativa, perché i banchieri hanno indicato settembre come un buon mese per rivalutare la politica monetaria. Sono stati ancora più espliciti i banchieri della Fed che, nella riunione di luglio, hanno valutato a “grande maggioranza” che un taglio dei tassi a settembre sia “appropriato”. L’entità di questo taglio e di eventuali successive riduzioni potrebbero essere suggerite domani da Powell.

Piazza Affari, A2a e Stellantis in calo, banche miste

In una giornata in sostanziale equilibrio, sul Ftse Mib A2a -1,52.

La debolezza lambisce anche Stellantis -0,95%, mentre il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso chiede impegni a breve da parte della società in merito al progetto della gigafactory di Termoli, altrimenti il governo sposterà altrove i fondi pubblici destinati all’impianto. 

Dopo una mattinata in netto calo limitano i danni i titoli petroliferi. Eni, -0,78%, ha annunciato di avere completato la vendita della controllata Nigerian Agip Oil Company (Naoc), attiva in Nigeria nell’esplorazione e produzione di idrocarburi onshore e nella generazione di energia elettrica, a Oando, la principale società energetica nigeriana. La quota del 5% in Shell Production Development Company Joint Venture (Spdc) – precisa l’azienda in una nota – non rientra nel perimetro della transazione. Saipem, -0,34%, dopo il balzo di ieri sull’attesa di nuovi contratti.

Le banche anche oggi sono contrastate. Bene le big Intesa (+0,17%) e Unicredit, mentre arretrano Mps -0,92% e Pop di Sondrio -0,74%.

Fuori dal paniere principale Webuild mette a segno un rialzo del 3,31%, con la notizia dell’aggiudicazione, in consorzio, di un nuovo contratto in Usa dal valore complessivo di 466 milioni di dollari, di cui il 35%,circa 150 milioni di euro, in capo alla controllata Lane. 

Calma piatta sul secondario

Il bollettino meteorologico sul secondario indica mare calmo: lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata si conferma a 140 punti base, anche se i tassi salgono leggermente. Il titolo italiano in chiusura è indicato al 3,61%. 

Secondo l’Ocse la crescita economica italiana ha leggermente rallentato nel secondo trimestre a +0,2%, da +0,3% precedente. L’economia tedesca si è addirittura contratta dello 0,1%, mentre il pil dell’area Ocse mostra una crescita invariata dello 0,5%, come nel primo trimestre.

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