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Convention Democratica: i discorsi di Tim Walz, Bill Clinton e Nancy Pelosi in nome di libertà e democrazia

La terza giornata della convention democratica è stata incentrata sulla parola “libertà”. Il candidato alla vicepresidenza Walz accetta la nomination e si presenta al grande pubblico

Convention Democratica: i discorsi di Tim Walz, Bill  Clinton e Nancy Pelosi in nome di libertà e democrazia

Sono stati il candidato alla vicepresidenza Tim Walz e l’ex presidente Bill Clinton i protagonisti della terza giornata della Convention Democratica in attesa del discorso di Kamala Harris in programma per stasera. Ma sul palco di Chicago sono salite anche l’ex speaker della Camera Nancy Pelosi e la popolarissima conduttrice Tv Oprah Winfrey che ha lanciato un appello agli elettori indipendenti e indecisi, chiedendo loro di votare il ticket Harris-Walz e di prendere in considerazione “i valori e il carattere dei candidati, la cosa più importante”.

Il discorso di Tim Walz

Walz ha accettato ufficialmente la nomination e ha tenuto un discorso piuttosto breve, ma efficace, in cui ha approfittato dell’attenzione mediatica per parlare di se stesso e presentarsi al grande pubblico. Ad oggi, infatti, quattro americani su 10 non sanno chi sia (ma erano molti di più a non saperlo solo un mese fa) e, secondo gli ultimi sondaggi, il 44% degli elettori ne ha un’immagine positiva, il 34% negativa.

Il governatore del Minnesota, apparso molto emozionato, si è presentato agli statunitensi nelle sue vesti di insegnante ma anche di coach (“Coach Waltz” recitavano i cartelli dei delegati).

“Abbiamo la squadra vincente, dobbiamo giocare per 76 giorni e andremo a meta”, ha detto tra gli applausi. “Kamala Harris è pronta a guidare il Paese” ha aggiunto, senza risparmiare frecciate al suo rivale J.D. Vance. “Sono cresciuto in una piccola città del Nebraska, nella mia scuola c’erano 24 ragazzini e nessuno di loro è andato a Yale”, ha detto, conquistando la folla con un discorso combattivo. 

Walz ha poi parlato di “libertà”, una parola che negli Usa è spesso associata ai valori repubblicani. “Quando i Repubblicani usano questa parola, intendono che il governo dovrebbe essere libero di invadere l’ufficio del vostro medico. Intendono che le aziende dovrebbero essere libere di inquinare l’aria e l’acqua. E le banche libere di approfittare dei propri clienti. Quando noi Democratici parliamo di libertà, intendiamo la libertà di costruire una vita migliore per voi e per le persone che avete a cuore. La libertà di prendere le vostre decisioni sanitarie. E sì, la libertà dei vostri figli di andare a scuola senza aver paura che qualcuno li ammazzi in corridoio. Io conosco le armi. Sono stato un soldato. Sono un cacciatore. Sparo meglio di tanti miei colleghi Repubblicani e ho dei trofei che possono dimostrarlo. Ma sono anche un padre. Credo nel Secondo emendamento. Ma credo anche che la nostra prima responsabilità sia proteggere i giovani”.

Il discorso di Bill Clinton

La strada verso la vittoria – ha avvertito Bill Clinton – non è facile e i democratici non devono mollare. “Ci siamo visti sfuggire diverse elezioni che pensavamo di aver vinto”, ha detto riferendosi anche alla sconfitta della moglie Hillary Clinton contro Donald Trump. Per l’ex presidente non ha usato parole lusinghiere: è un buon attore, scherza riferendosi alle sue bugie.

“La prossima volta che lo sentite parlare non contate le sue bugie, contate quante volte dice io. Sempre io, io, io. Con Kamala invece è tu, tu, tu. Noi invece ‘We The People“, ha spiegato osservando come il voto sia proprio una scelta fra ‘We The People’ e ‘me e me stesso’”. 

“Volete passare i prossimi quattro anni a far crescere l’economia o parlare di quanto sono grandi le folle ai suoi comizi?”, ha osservato l’ex presidente invitando gli americani a votare Harris, che ha “l’esperienza, il carattere e la gioia” per guidare. È “la presidente della gioia”. 

Clinton ha ricordato anche il grande lavoro svolto da Joe Biden e lo ha paragonato a George Washington per aver “fatto una cosa molto difficile per un politico: abbandonare volontariamente il potere”. 

Le parole di Nancy Pelosi

Ha ringraziato Biden anche l’ex speaker della camera Nancy Pelosi, una delle figure chiave nel ritiro del presidente, che in un breve intervento definisce la sua amministrazione come “una delle più riuscite” della storia recente. 

“Il 6 gennaio – ha avvertito – è stato un momento pericoloso per la nostra democrazia. Mai nella storia degli Stati Uniti un presidente ha assaltato le fondamenta del sistema, incoraggiato la violenza politica e tradito il suo giuramento. Non dimentichiamoci chi ha attaccato la democrazia: Donald Trump. E non dimentichiamoci chi l’ha salvata: noi”. Quindi ha lanciato questo appello all’America: “Dobbiamo scegliere leader che credono in elezioni libere e rispettano il pacifico trasferimento del potere. La scelta non potrebbe essere più chiara: Harris e Walz“.

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