Parlare di mobilità sostenibile in questi giorni di esodo intenso è come mettere acqua nel mare. Chi ha deciso di spostarsi lungo la penisola lo fa con i mezzi che ha a disposizione, che nella maggioranza dei casi vuol dire l’auto privata. È il mezzo che in fondo dà più garanzie a dispetto di scioperi, disagi e file. Tuttavia le soluzioni per migliorare il modo di viaggiare, pensando anche a come proteggere l’ambiente, occupano il campo della ricerca e prendono fondi anche dal Pnrr. C’è un Centro nazionale che alla mobilità sostenibile dedica una selezione di progetti elaborati da aziende e startup: il MOST Mobility Competition. La selezione si gioca sull’innovazione e un pò anche sulla immaginazione di affrontare situazioni-limite. L’orientamento alla sostenibilità è il principale requisito per farsi valere e ottenere riconoscimenti. Dall’estero osservano e in molti casi acquistano i brevetti. Un startup, per citarne una, ha ideato un dispositivo a griglia da mettere a filo della carreggiata stradale che permette di avere energia elettrica dall’energia cinetica rilasciata dai freni delle automobili. Un’altra, ha progettato un sistema di batterie elettriche strutturali, dove il peso della batteria è tutt’uno con il peso del mezzo, molto utile sia per le auto che per le navi o gli aerei del futuro.
Premi milionari made in Italy
Il MOST conta su un investimento di 378 milioni di euro, ha rapporti con il Cnr, decine di imprese e 24 Università. Alla selezione dei progetti quest’anno hanno partecipato più di 30 startup con sede in Italia. 15 finaliste si sono aggiudicati premi per 1,5 milioni di euro e ottime referenze. Sono loro a scandire i progressi in uno dei settori più critici della transizione ecologica? Se non lo sono in maniera esaustiva sono sicuramente in campo con determinazione e voglia di fare. Presentano soluzioni avvalendosi dell’intelligenza artificiale, sperimentano materiali sostenibili e processi per il riciclaggio e il riuso delle risorse. “Alcune loro soluzioni – scrive l’organizzazione – sono pensate per una riduzione dei consumi e delle emissioni inquinanti generati dalle flotte di logistica”. Insomma si misurano con problemi giganteschi. La ricerca nella mobilità sta diventando il settore più agguerrito con interessi globali che muovono dal presupposto di creare sistemi alternativi alla circolazione dei mezzi inquinanti. Non solo da quando Elon Musk ha inventato la Tesla ma da quando si è capito che i carburanti accorciano la vita delle persone. Vinceranno i cinesi, gli americani, i coreani? La “piccola” Italia, intanto, c’è.