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Borsa 9 agosto: l’inflazione risale ma Piazza Affari e l’Europa rimbalzano (e poi frenano) sulla scia di Wall Street

L’inflazione italiana non spaventa la Borsa che risale sull’onda della buona performance di ieri di Wall Street. Banche e Leonardo sugli scudi. Ma nel primo pomeriggio cambia la musica

Borsa 9 agosto: l’inflazione risale ma Piazza Affari e l’Europa rimbalzano (e poi frenano) sulla scia di Wall Street

A metà seduta, le Borse europee si mantengono in territorio positivo, grazie alla performance incoraggiante di Wall Street, che ha raggiunto i massimi dal 2022. Questo slancio è stato ulteriormente sostenuto dalle recenti riduzioni delle richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti, attenuando i timori di una brusca frenata economica. L’ottimismo ha proseguito anche sulle borse asiatiche nella notte, e i futures indicano una giornata positiva anche per i mercati statunitensi.

A Piazza Affari, l’indice Ftse Mib avanza dello 0,51%, grazie alle banche e a Leonardo. Questo andamento positivo è in linea con gli altri principali listini europei: Parigi cresce dello 0,47% grazie al calo della disoccupazione, seguita da Londra (+0,46%) e Francoforte (+0,42%). Madrid si distingue con un incremento dell’0,86%. Nel primo pomeriggio, però, i listini europei hanno cominciato a frenare e alcuni, tra cui Milano sono passati in territorio negativo.

Gli investitori sono ora in attesa dei prossimi dati macroeconomici, come l’inflazione e le vendite al dettaglio negli Stati Uniti, mentre in Europa arriva una buona dose di dati economici.

I dati macro di oggi

In Francia, il tasso di disoccupazione è sceso dallo 7,5% al 7,3% nel secondo trimestre, registrando una diminuzione di 0,2 punti percentuali.

In Italia, a luglio 2024, l’Istat stima che l’indice dei prezzi al consumo sia aumentato dello 0,4% su base mensile (rivisto al ribasso dal +0,5% preliminare) e dell’1,3% su base annua (rispetto all’1,3% del mese precedente). Questo aumento riflette un incremento dei prezzi in diverse categorie, con un notevole rialzo dei beni energetici regolamentati (+11,7%) e un rallentamento della discesa dei prezzi energetici non regolamentati. I prezzi dei tabacchi e dei servizi ricreativi sono anch’essi aumentati, contribuendo all’aumento dell’inflazione. Tuttavia, il tasso di crescita dei prezzi del “carrello della spesa” è rallentato a +0,7% rispetto al +1,2% del mese precedente. L’inflazione “di fondo”, che esclude i beni energetici e gli alimentari freschi, è rimasta stabile al +1,9%, mentre l’inflazione escludendo solo i beni energetici è leggermente scesa al +1,8%.

In Germania, l’inflazione di luglio è confermata al +2,3% annuo, con un incremento mensile dello 0,3%. Il calo dei prezzi dell’energia ha contribuito a limitare l’aumento dell’inflazione, mentre i prezzi dei servizi continuano a salire.

Bankitalia: a giugno prestiti in calo, depositi in crescita e tassi in discesa

Nel mese di giugno, Bankitalia riporta una diminuzione dell’1,6% nei prestiti al settore privato rispetto all’anno scorso, migliorando rispetto al calo del 2% di maggio. I prestiti alle famiglie sono scesi dello 0,9% (dal -1,0% del mese precedente), mentre quelli alle aziende hanno visto una riduzione del 3,4% (dal -1,0% di maggio). I depositi sono aumentati del 2,9%, dopo una lieve diminuzione dello 0,1% a maggio, e la raccolta di obbligazioni è cresciuta del 14,8%, in calo rispetto al 18,8% del mese precedente.

Per quanto riguarda i tassi, quelli sui prestiti per l’acquisto di case sono scesi al 4,02% (dal 4,04% di maggio). I nuovi prestiti al consumo sono diminuiti al 10,29%, mentre il tasso medio sui prestiti alle aziende è del 5,26%, con valori del 5,64% per prestiti fino a 1 milione di euro e del 5,04% per importi superiori. Infine, i tassi sui depositi sono scesi all’1,03%.

Wall Street positiva

Wall Street, ieri, ha registrato una giornata particolarmente positiva, con i principali indici americani che hanno ottenuto alcuni dei migliori risultati dall’autunno del 2022. L’S&P 500 è salito del 2,3%, mentre il Nasdaq ha chiuso con un notevole +2,9%. Questo slancio rialzista ha portato a una significativa diminuzione dell’indice della volatilità Vix, che si è attestato a 23,8 punti, segnalando una riduzione delle preoccupazioni per l’instabilità del mercato. I futures sono nettamente positivi, suggerendo che l’entusiasmo potrebbe continuare anche nelle prossime sedute.

Il rendimento del Treasury Note a 10 anni è aumentato al 3,97%, rispetto al 3,92% di ieri. L’asta di 25 miliardi di Treasury Note a 30 anni ha avuto una risposta piuttosto fredda dal mercato.

A Piazza Affari soffre Generali, brillano banche e Leonardo

A Piazza Affari, Generali scende dell’1,81% dopo aver riportato risultati leggermente inferiori alle attese. Mediobanca, primo azionista di Generali, perde lo 0,35%. In controtendenza, Banca Mediolanum avanza del 2,73%, Banca Popolare di Sondrio dell’1,43%, Unicredit dell’1,24% e Bper Banca dell’1,51%, sostenute da Unipol (+0,49%) dopo i risultati e dai rumors su una possibile acquisizione di Mps (+0,87%), nonostante le riserve del governo italiano. Leonardo cresce del 2,41%, grazie all’aggiornamento di Goldman Sachs sul target price e ai nuovi ordini per i sistemi di difesa terrestre. Ottime performance anche per Nexi e Telecom Italia.

Al di fuori del mercato principale, si distingue Ovs (+3,19%). Bene anche Digital Value (+2,18%) e Industrie De Nora (+0,57%), in recupero dopo le perdite della giornata precedente.

Gli altri mercati

Sul mercato valutario, l’euro si indebolisce e scende a 1,0919 rispetto al dollaro. Anche lo yen mostra segni di debolezza dopo tre giorni di apprezzamento. Il petrolio è poco mosso, con il Brent di ottobre a circa 79 dollari al barile e il Wti di settembre a 76 dollari, nonostante i timori per l’escalation del conflitto in Medio Oriente. Il gas naturale ad Amsterdam oscilla intorno ai 40 euro per megawattora, sui massimi da inizio anno a causa delle tensioni tra Ucraina e Russia. L’oro scende a 2.423 dollari dopo il rialzo di ieri, mentre il Bitcoin continua a salire, superando i 60.500 dollari.

Sul fronte obbligazionario, i rendimenti dei titoli di Stato sono in lieve calo. Lo spread tra BTp e Bund scende a 143 punti base, rispetto ai 146 della seduta precedente, con il rendimento del decennale italiano che si riduce al 3,64% e il Bund al 2,21%.

I tassi sono scesi all’asta dei BoT del Tesoro. Oggi il ministero dell’Economia ha offerto titoli annuali, in scadenza il 14 agosto 2025, per 7,5 miliardi di euro. L’intero importo è stato assegnato a un tasso medio del 3,11%, più basso rispetto al 3,48% di luglio. La domanda è stata alta, con richieste per oltre 11,3 miliardi di euro. La Banca d’Italia segnala che l’asta sarà regolata il 14 agosto.

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