Le opere di Robert Longo sono conservate in numerose collezioni in tutto il mondo, tra cui: The Albertina Museum Vienna, Austria; Art Institute of Chicago, Illinois; Centre Pompidou, Parigi; Harvard Art Museums/Fogg Museum, Cambridge, Massachusetts; e il Los Angeles County Museum of Art, California; e il Museum of Modern Art, New York. A settembre 2024, l’Albertina Museum, Vienna ospiterà una retrospettiva delle opere di Longo e a ottobre 2024, il Milwaukee Art Museum, Wisconsin presenterà una mostra personale di opere realizzate tra il 2014 e il 2024.
Per i suoi modelli, Robert Longo utilizza fotografie che registrano situazioni drammatiche nel momento della loro massima tensione. L’artista è interessato qui alla rappresentazione del potere, in natura, politica, storia. Utilizza materiale visivo che è stato riprodotto migliaia di volte e che fa da tempo parte della cultura pop, della nostra memoria visiva collettiva. Longo isola e riduce i motivi in modo da aumentare il loro impatto visivo a un potere superiore. Ingrandendo il soggetto e intensificando l’illuminazione in un chiaroscuro drammatico, ci troviamo di fronte a gigantesche immagini teatrali inedite. Longo attinge a immagini esistenti, fa riferimento alla realtà di seconda mano e crea impressionanti “copie” delle fotografie originali in bianco e nero, che impallidiscono di fronte alla loro trasformazione in colossali disegni a carboncino. Gli effetti drammatici di luci e ombre dei disegni a carboncino enfatizzano la plasticità degli oggetti e la profondità spaziale. Fanno apparire il motivo tanto reale quanto irreale. Il nero profondo del carboncino strofinato sulla carta inghiotte tutta la luce. Paradossalmente, Longo è in definitiva capace, come nessun altro, di evocare luminosità e luce radiosa, trasparenza e materialità differenziata con il nero del carboncino.
Robert Longo è nato nel 1953 a Brooklyn ed è cresciuto a Long Island, New York. Si è diplomato al liceo nel 1970, poche settimane dopo che la Guardia Nazionale dell’Ohio aveva massacrato diversi studenti alla Kent State University che protestavano contro l’invasione statunitense della Cambogia.