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Il mondo di oggi “viaggia sul debito” ma l’Italia sta sprecando l’occasione di valorizzare il risparmio privato. Parla Tamburi

Intervista a Giovanni Tamburi, fondatore, presidente e amministratore delegato di Tip: “Dopo il Covid, i tempi sono ancora più strani perché guadagnano tutti.” Anche se c’è il rischio di tensioni sui prezzi, “la liquidità in circolazione è in grado di assorbirle.” Tuttavia, l’Italia sta “sprecando, per leggerezza, occasioni irripetibili.” E incalza: “Abbiamo un’opportunità storica di mettere a frutto l’enorme debito e convogliare i capitali privati, ma queste idee sembrano estranee alla classe di governo attuale”

Il mondo di oggi “viaggia sul debito” ma l’Italia sta sprecando l’occasione di valorizzare il risparmio privato. Parla Tamburi

Giovanni Tamburi è da decenni il vero oracolo di Piazza Affari, capace, per limitarci agli ultimi dieci anni, di garantire ai soci della sua Tip un ritorno superiore al 300%. Non solo. Forse il merito principale del finanziere romano trapiantato a Milano è quello di aver convinto centinaia di investitori a seguirlo in un’impresa all’apparenza quasi impossibile: trasformare gli imprenditori, spesso inguaribili individualisti, in investitori pazienti al servizio di un progetto per aiutare le aziende italiane a diventare eccellenze almeno a livello europeo.

Un traguardo prestigioso, ma per uno come Tamburi, i traguardi hanno un valore relativo. “Ho compiuto 70 anni da pochi giorni – dice –. Non me li sento, ma con l’anagrafe non si scherza”. Ma i veri fuoriclasse ci riescono. “Strana tempora currunt” si era limitato a commentare di fronte ai primi exploit di Nvidia.

“Ma adesso – aggiunge – i tempi sono ancora più strani perché guadagnano tutti”. Sì, è un mondo strano quello emerso dal Covid, il fattore che ha lanciato i mercati al rialzo. Poteva essere una parentesi. Al contrario “Dopo il Covid – aggiunge Tamburi – il mondo è ancora più strano. Il sistema ha accumulato altri guadagni grazie alla massa di liquidità pompata nel sistema tramite l’intelligenza artificiale e non solo”.

L’effetto? “È una pioggia di quattrini che cade su mercati dal fatturato stabili o addirittura in calo. Perciò assistiamo a un fenomeno particolare: i fatturati sono stabili, ma le valutazioni dei mercati sono ai valori massimi”.

Prima o poi la macchina potrebbe andare in tilt?

“In realtà sono 40 anni che sento ripetere questo monito. Ma il mondo è andato avanti senza grossi traumi anche per il contributo dell’Asia che vanta una crescita vera. E questo, almeno per ora, ha permesso di sterilizzare l’effetto dei tanti conflitti in giro”.

Conflitti che restano confinati in ambito locale senza superare pr ora una certa soglia. È un sistema che può sostenere il debito, come dimostrano gli Stati Uniti che fanno fronte ad una massa debitoria di 3 mila miliardi di dollari.

“È questa la benzina che fa viaggiare il sistema. È corretto: il mondo di oggi viaggia sul debito”.

E l’Italia?

“L’Italia, che può contare sui fondi del PNRR, non è da meno. Ma siamo in ripresa anche se viviamo ancora oggi in un clima di sudditanza rispetto alla Germania, che non è giustificato dai numeri. E lo stesso vale per il Regno Unito, per non parlare della Francia, colpita da uno sciopero a settimana”.

Tamburi, lei resta il solito ottimista.

“In realtà la ripresa economica dopo la pandemia è stata la più violenta e rapida che si ricordi. Sono trent’anni che ho quest’etichetta di ottimista. In realtà a me piace guardare la realtà come appare dai numeri e dalle statistiche”.

Che cosa dicono?

“Nessuno se lo aspettava, molti preconizzavamo declini epocali. A livello internazionale, la cosa veramente incredibile se non unica è stata la velocità del rimbalzo. L’indice degli acquisti poi dimostra quanto ad un violento destoccaggio sia seguito un processo di riaccumulo che nel 2021 ha superato ogni precedente. Sul fronte dei trasporti, ad esempio, l’aumento della domanda ha generato una crescita mostruosa”.

E l’Italia? 

“Giudicata da molti in declino strutturale, ha invece reagito benissimo”.

Ma questi numeri ormai storici sembrano datati di fronte alla rapidità imposta dall’Intelligenza Artificiale. 

“Non mi sembra una grande novità. È lo stesso fenomeno che abbiamo vissuto con l’avvento dei telefonini e a seguire con le altre novità tecnologiche. Anzi, a ben vedere, altri trend sono stati più importati. L’intelligenza Artificiale è parte di una lunga striscia di innovazioni destinata a proseguire”.

Non vede il rischio bolla? 

“Magari ci saranno tensioni sui prezzi, ma la liquidità in circolazione è in grado di assorbirne”.

Insomma, anche in mezzo alle guerre la situazione sembra sotto controllo. Anche per l’Italia. È così?

“Mica troppo. Stiamo sprecando, per leggerezza, occasioni irripetibili”.

Anche Tamburi contro il governo? 

“Non è così. Io ho mosso critiche analoghe anche in passato con altre maggioranze. Purtroppo, la politica non ascolta me e migliaia di altri operatori. Eppure siamo in tanti a pensare che l’Italia ha di fronte a sé un’occasione storica: mettere a frutto l’enorme debito convogliando i capitali custoditi nel forzieri privati. O immaginare altre manovre a vantaggio del Paese? Perché non varare un grande piano acqua? No, si tratta di idee estranee a questa classe di governo, di qualunque partito si tratti.

E chissà se, prima o poi, qualcuno, almeno tra i giovani, capirà l’importanza di far sistema. Il Maestro c’è ed è disponibile. Speriamo che i giovani talenti del made in Italy sappiano approfittarne”.

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