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Tim, semestre con ricavi e margini in crescita per ServCo, ebitda in aumento e tutte le guidance confermate per il 2024

Scende a 8,1 miliardi di euro il debito finanziario netto del Gruppo dopo la cessione della rete e l’ebitda sale del 13%

Tim, semestre con ricavi e margini in crescita per ServCo, ebitda in aumento e tutte le guidance confermate per il 2024

La “nuova” Tim alza il velo sui conti: ricavi e margini in crescita nel primo semestre 2024. Nella nuova configurazione ServiceCo dopo la cessione della rete al consorzio guidato da Kkr e Mef, il gruppo guidato da Pietro Labriola ha registrato un fatturato di 7,1 miliardi di euro, in crescita del 3,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questa crescita è stata trainata sia dal mercato domestico, che ha visto un aumento dell’1,6% portando i ricavi a 4,9 miliardi di euro, sia dal mercato brasiliano, dove i ricavi sono saliti del 7,8% raggiungendo i 2,3 miliardi di euro. Le passività calano a 8,1 miliardi. I vertici di Tim hanno confermato tutte le previsioni per l’intero esercizio 2024.

I ricavi da servizi hanno registrato una crescita del 4%, attestandosi a 6,7 miliardi di euro. Anche in questo caso, il mercato domestico ha contribuito con una crescita del 2,2% (4,5 miliardi di euro), mentre il mercato brasiliano ha visto un incremento del 7,6% (2,2 miliardi di euro).

Anche i margini risultano in crescita. L’Ebitda di Tim è aumentato del 9,4% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 2,1 miliardi di euro. Questo aumento è stato sostenuto da una crescita dell’8,5% nel mercato domestico (1 miliardo di euro) e del 9,9% in Brasile (1,1 miliardi di euro).

L’Ebitda After Lease ha mostrato un miglioramento ancora più marcato, crescendo del 13% e raggiungendo 1,8 miliardi di euro. In Italia, l’Ebitda After Lease è aumentato dell’8,8% (1 miliardo di euro), mentre in Brasile è cresciuto del 17,8% (0,8 miliardi di euro).

Performance di Consumer, Enterprise e Brasile

Tutte e tre le aree di Tim mostrano segnali positivi. Tim Consumer ha registrato ricavi totali stabili a 3 miliardi di euro, con ricavi da servizi in lieve aumento (+0,5%) a 2,7 miliardi di euro. Le azioni di repricing e l’incremento dell’Arpu di Tim Vision hanno contribuito a questi risultati. Inoltre, Tim ha proseguito nelle azioni di contenimento dei costi, risparmiando oltre 0,1 miliardi di euro a livello di Ebitda Al – Capex nel semestre.

Tim Enterprise ha visto una crescita dei ricavi totali del 4,9%, raggiungendo 1,5 miliardi di euro, con ricavi da servizi in aumento del 6,4% a 1,4 miliardi di euro. Questo successo è stato trainato dalla crescita del settore Ict, che rappresenta ora il 61% del totale, con incrementi significativi nel cloud (+19%), nella sicurezza (+100%) e nell’Internet of Things (+49%).

Infine, il Brasile continua a essere una fonte di guadagno importante per il gruppo, con ricavi totali di 2,3 miliardi di euro (+7,8%) e ricavi da servizi pari a 2,2 miliardi di euro (+7,6%). L’ebitda in Brasile è aumentato del 9,9%, raggiungendo 1,1 miliardi di euro, con un utile di oltre 100 milioni di euro nel solo secondo trimestre.

Riduzione del debito e miglioramento del rating

Il debito netto rettificato after lease del gruppo al 30 giugno 2024 era di 21,5 miliardi di euro, stabile rispetto al trimestre precedente. Tuttavia, grazie alla vendita della rete avvenuta il primo luglio, il debito è sceso a 8,1 miliardi di euro. Si prevede un net cash flow positivo di circa 0,6 miliardi di euro, che potrebbe ridurre ulteriormente il debito a circa 7,5 miliardi di euro entro la fine dell’anno.

Non a caso tutte le maggiori agenzie di rating hanno alzato il merito di credito del gruppo. Alla vigilia dei conti, Fitch ha migliorato il rating di Tim a BB con outlook stabile, in linea con le valutazioni positive di Moody’s e S&P. Il gruppo aveva precedentemente un rating BB- con outlook negativo.

La cessione di NetCo non ha solo ridotto significativamente il debito, ma ha anche modificato la struttura dei costi di Tim ServCo Domestic. Confrontando il nuovo perimetro domestico con quello precedente, i costi cash (somma di opex e capex) sono inferiori di circa 800 milioni nel primo semestre, con un diverso mix di costi: gli opex sono aumentati di circa 100 milioni, mentre i capex sono scesi di circa 900 milioni.

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