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Lusso in crisi: le ragioni del crollo in Borsa non dipendono solo dalla Cina. Indispensabili scelte più sostenibili per il futuro

Il lusso è uno dei settori più colpiti dal sell-off di Borsa: non solo per le trimestrali non sempre brillanti o per gli effetti del mercato cinese ma perché il modello di business delle aziende rivela limiti seri di sostenibilità

Lusso in crisi: le ragioni del crollo in Borsa non dipendono solo dalla Cina. Indispensabili scelte più sostenibili per il futuro

Dopo un periodo di esuberanza post-pandemia, i consumatori ambiziosi si stanno ritirando sotto la pressione dell’inflazione, la guerra dei prezzi con la Cina, non meno le preoccupazioni per le prossime elezioni americane, e così i mercati crollano. La tecnologia avanza verso una nuova forma del lusso globale ma che dovrà considerare diversi aspetti come la sostenibilità che le politiche economiche e finanziarie stanno adottando. Non a caso in termini borsistici proprio in questi giorni le utility stanno avendo la meglio sui titoli del lusso.

Quali sono le forze finanziarie più potenti che influiscono sul mercato globale del lusso

In realtà il concetto di sostenibilità regolerà sempre di più il mercato imponendo scelte migliori in grado di soddisfare i nostri bisogni senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i loro bisogni. Il lusso per tornare ad essere un mercato “durevole” dovrà adottare misure sostenibili; poiché qualità, artigianalità e durevolezza dovranno essere tra i suoi capisaldi. Tuttavia, ciò non sempre si traduce in realtà, sebbene la responsabilità sociale d’impresa (CSR) sia sempre stata importante per le imprese, sarà costretta a diventare un fattore chiave nel guidare gli acquisti. Con la maggiore accessibilità alle informazioni dovuta agli sviluppi digitali, i consumatori possono prendere più facilmente decisioni di acquisto che riflettono la loro etica e i loro valori. Poiché l’allineamento dei valori tra un marchio e i consumatori diventa un fattore sempre più importante nelle decisioni di acquisto e nella fedeltà al marchio, le aziende che desiderano mantenere il proprio status di lusso dovranno adattarsi alle preoccupazioni relative a pratiche etiche, sostenibili e responsabili. In questa analisi esploriamo il motivo per cui ciò accade e quali misure possono essere adottate per cambiare la situazione


Il lusso senza scelte di sostenibilità non potrà “riformulare” il ruolo di leadership

Si consideri il settore dell’industria della moda è stata consideata una delle più redditizie al mondo. Ma si colloca molto in alto anche in termini di inquinamento, a causa delle emissioni di carbonio, dell’inquinamento da micro-plastiche e dell’uso di sostanze chimiche tossiche per la produzione. Si presume generalmente che il peso maggiore di questo danno sia causato dall’industria del fast fashion, ma anche prodotti a prezzi e margini più alti non sempre sono correlati a pratiche sostenibili e questo sta penalizzando il loro stesso mercato.

Il settore dei preziosi e orologi non ha subito lo stesso livello di controllo per quanto riguarda il suo impatto significativo

Spesso associato alle violazioni dei diritti umani, nonché all’inquinamento dell’acqua e dell’aria. Senza entrare nel merito della questione dei diamanti di guerra: queste gemme vengono commerciate illegalmente per finanziare i conflitti nelle zone dilaniate dalla guerra. Nonostante esistano certificazioni per le gemme “prive di conflitti”, è stato affermato che l’unico modo per garantire effettivamente che un diamante sia privo di conflitti è acquistare una gemma creata in laboratorio. Questo settore, tuttavia, ha ancora del potenziale: a differenza della carta, della plastica e di altre fibre; i metalli preziosi non perdono qualità quando vengono riciclati consentendo ai consumatori di scambiare gioielli d’oro con nuovi articoli in una mossa per promuovere la circolarità e il consumismo consapevole. Inoltre le aziende possono anche garantire di approvvigionarsi in modo responsabile e di impegnarsi in cause importanti.
Nel campo degli orologi, un esempio che sostiene lo sviluppo sostenibile attraverso il suo Award for Enterprisela è la Rolex, detenendo così la leadership nel settore. Una iniziativa che assegna un premio in denaro ai vincitori che presentano un progetto che apporta cambiamenti sociali o ambientali positivi. Tra i progetti premiati: la lotta alla malnutrizione, la prevenzione dei conflitti, la protezione degli ecosistemi, lo studio del cambiamento climatico nell’Artico e la conservazione delle barriere coralline. Anche l’azienda Panerai ha avviato un progetto che ricicla orologi con materiali riciclati, come lega di acciaio riciclato e silicio riprocessato e il rilncio delll’edizione limitata Submersible eLAB-ID PAM01225, composta per il 98,6% da materiali ad alto contenuto riciclato (comprese bottiglie in PET e scarti di lega di titanio di grado aerospaziale). In questo settore ci sarebbe però ancora la necessità di assistere maggiormente il cliente nella tutela dell’acquisto anche con l’apporto di assistenza costante sull’andamento del mercato, che non è mai lineare ma prevedibile se si ha un occhio competente di analisi delle tendenze internazionali, quasi sempre legate a politiche di investimento delle grandi Maison.

Un capitolo per l’arte, anche se non è un proprio settore del lusso bensì di investimento o passione per il collezionismo

Essendo un prodotto di valore finanziario sta registrando un momento piuttosto confuso. Secondo l’ultimo report Deloitte i primi sei mesi del 2024 (nostro articolo del 18 luglio) confermano il rallentamento del mercato. Anche case d’asta e Fiere confermano una cautela dei collezionisti sugli acquisti in opere d’arte. Da questa considerazione andrebbe fatta un profonda riflessione per comprenderne il motivo. Sicuramente incidono i nuovi modelli di vita della nuova società – a cui apparteniamo tutti -, un tema già noto quello che ha coinvolto diversi anni fa altri settori come l’antiquariato che non rientra più fra le scelte di vita e di collezionismo, esclusi ancora fortunatamente gli oggetti di altissimo pregio e di notorietà internazionale. Oggi il modello di vita impone una migliore qualità, un diverso benessere economico più legato a scelte di sostenibilità e perciò scelte collezionistiche orientate più alla salvaguardia del proprio patrimonio. Non si tratta di preferire un settore piuttosto di un altro, dopo il boom dell’arte contemporanea sembra ormai chiaro che anche questo si sia assetato e senza una vera e propria sostituzione. Non dimentichiamoci che proprio l’arte è un asset di investimento molto volatile e in caso di problematiche socio-economico-politico (e in questi ultimi anni non mancano mai) segue perfettamente le crisi e le tendenze, assestandosi spesso piuttosto verso il basso che l’alto.

Necessità di un nuovo approccio olistico per l’intero settore “Luxury”

Ciò che emerge in questo momento di instabilità ci sembra chiaro che è necessario adottare anche per i beni di lusso un approccio olistico per promuovere un cambiamento positivo nei tre pilastri economica, sociale e ambientale della sostenibilità. L’evoluzione delle abitudini di consumo ha reso evidente che la sostenibilità non è più una scelta o una mera decisione di posizionamento, ma un driver fondamentale per il business degli anni a venire. I leader di mercato possono impiegare il loro significativo capitale e la loro influenza per aprire la strada a un approccio più circolare e sostenibile allo shopping. Possono farlo trovando elementi che evidenzino i loro punti di forza e mostrino preoccupazione per il futuro, facendo attenzione a non perdere l’autenticità lungo il percorso.

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