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Borsa 23 luglio: la settimana è cominciata bene ma i mercati restano nervosi per mille motivi. Attesa per le trimestrali

Ieri le Borse europee e quelle americane si sono in parte riscattate ma i mercati non hanno ancora deciso che direzione prendere e l’allerta è d’obbligo perché l’estate è stata spesso la stagione delle sorprese

Borsa 23 luglio: la settimana è cominciata bene ma i mercati restano nervosi per mille motivi. Attesa per le trimestrali

L’impatto sui mercati della decisione di Biden di ritirarsi è stato davvero minimo sia perché gli investitori scontavano questo scenario sia per il fatto che le probabilità di vittoria di Donald Trump non sono al momento diminuite (secondo molti potrebbero aumentare nel breve visto l’incertezza all’interno del partito democratico). “Crediamo che una valutazione più accurata sugli effetti sui mercati possa essere effettuata solamente dopo la conoscenza del ticket completo dei democratici per la corsa alle presidenziali”, affermano gli analisti. Al momento si sono fatti i nomi di Josh Shapiro (Governatore Pennsylvania), Gavin Newsom (Governatore California), Andy Beshear (Governatore Kentucky), Mark Kelly (Senatore Arizona), Gretchen Whitmer (Governatore Michigan), Raphael Warnock (Senatore Georgia) e Pete Buttigieg (Segretario del Dipartimento dei Trasporti).

Continua la rotazione, è il momento delle mid caps ma Tesla suona il risveglio delle Big

Continua la rotazione: passi indietro per i “magnificent seven” e per il settore tech, anche se ieri si sono ripresi (Tesla in testa). Significativi rialzi anche per le aziende di “piccola”/media capitalizzazione. A luglio l’indice Russell 2000 evidenzia un incremento del 7%, Dow Jones del 3%, poco mosso il Nasdaq 100.

Le ragioni sono molteplici: un cambio di prospettive su un prossimo taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, un aumento delle attese su un ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca e una situazione di ipercomprato per il settore tecnologico.

Non solo Usa. La Cina taglia i loan rate

La People’s Bank of China (PboC) taglia di 10 punti base il loan prime rate annuale portandolo sul 3,35% dopo averlo lasciato invariato per dieci mesi consecutivi. Anche il loan prime rate a cinque anni è stato abbassato di 10 punti base (sul 3,85%). La decisione è arrivata complessivamente a sorpresa.

Piazza Affari: I titoli sotto i riflettori

Finecobank (+2%) scatta in avanti e sale sui massimi dal febbraio 2023. Nel fine settimana il Messaggero ha riferito che Zurich sta valutando l’ipotesi di acquisire il gruppo italiano. Dell’interesse di Zurich aveva parlato anche il Sole 24 Ore nella scorsa settimana, insieme a quello dei fondi di private equity Bain, CVC e Advent. Il quotidiano romano ha aggiunto che l’operazione potrebbe vedere la partecipazione anche di Advente e KKR. La compagnia assicurativa ha però “smentito categoricamente” la notizia. 

A2A +2% sale e tocca i massimi da inizio giugno. Il titolo è stato indicato da Alberto Villa, responsabile Equity Research di Intermonte, tra quelli che daranno le migliori soddisfazioni a livello di conti nel settore utility.

Buon avvio di ottava per Unicredit +3% che sale sui massimi da agosto 2011. In un’intervista al Messaggero pubblicata ieri l’Ad Andrea Orcel ha affermato che il gruppo intende ridurre il personale dei suoi uffici centrali (area finanza e risorse umane in particolare) mediante prepensionamenti e riposizionamenti in ruoli più produttivi.

Banco Bpm +2,4% Intesa Sanpaolo ha confermato la raccomandazione buy e incrementato il target da 7,00 a 7,40 euro.

Stellantis positiva nonostante le rivelazioni di Reuters secondo cui da documenti governativi Usa risulta che il gruppo abbia pagato oltre 190 milioni di dollari di sanzioni civili per mancato rispetto gli standard di consumo statunitensi per il 2019 e il 2020 e ne deve altri 460 circa di sanzioni arretrate.

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