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I marmi Torlonia a Parigi. Esposta al Louvre la più grande collezione privata di sculture dell’antica Roma

La mostra parigina intende presentare la Collezione Torlonia, poco conosciuta in Francia, in un contesto intriso di storia dei musei di scultura antica. Offre uno sguardo archeologico ed estetico intimo sugli straordinari marmi Torlonia mentre dialogano con le opere d’arte della collezione del Louvre

I marmi Torlonia a Parigi. Esposta al Louvre la più grande collezione privata di sculture dell’antica Roma

Il Louvre ospita i marmi Torlonia, per la loro prima mostra fuori dall’Italia, negli appartamenti estivi rinnovati di Anna d’Austria – sede della collezione permanente di sculture antiche del museo sin dalla sua creazione alla fine del XVIII secolo. L’esposizione dei marmi Torlonia accanto alla collezione nazionale francese getta nuova luce sull’origine dei musei e sull’interesse per l’antichità, elemento fondante della cultura occidentale. La mostra resta aperta fino all’11 novembre 22024 si tiene negli appartamenti estivi di Anna d’Austria e nell’adiacente “Salle d’Auguste”, dove la scultura romana è esposta al Louvre dal 1798. Questi spazi sono stati completamente rinnovati e ospiteranno in seguito una nuova esposizione progettata della collezione romana del Louvre.

In mostra capolavori della scultura antica dei principi Torlonia

La mostra presenta alcuni tesori davvero squisiti dell’arte romana ed esplorerà le origini dei musei in Europa durante l’Illuminismo e il XIX secolo. I principi Torlonia seguirono le tradizioni aristocratiche della Roma papale, sviluppando una passione per la scultura antica che diede vita ad una magnifica collezione. Il Museo Torlonia, inaugurato nel 1870, è stato progettato per emulare grandi istituzioni pubbliche come i musei Vaticani e Capitolini e il Louvre. Il museo di Alessandro Torlonia chiuse i battenti a metà del XX secolo dopo un lento declino, ma i marmi Torlonia rimasero famosi in Italia. Dal 2020, questa collezione di scultura romana di prim’ordine è stata nuovamente presentata al pubblico in una serie di mostre speciali. Le mostre tenutesi a Roma e Milano, curate da Salvatore Settis della Scuola Normale Superiore di Pisa e Carlo Gasparri dell’Università Federico II di Napoli, hanno condotto i visitatori in un viaggio attraverso la storia della collezione.

Museo Torlonia e Louvre: un dialogo tra due collezioni

Trattasi di una straordinaria collezione di marmi antichi, rimasta praticamente sconosciuta fino a poco tempo fa, presentata in uno spazio espositivo profondamente caratterizzato dalla sua tradizione di esporre la scultura in ambienti sontuosi e di primaria importanza nella storia del museo. Presentando una selezione di opere d’arte eccezionali e incentrata sui capolavori della Collezione Torlonia, la mostra si concentra sui generi più emblematici della scultura romana con i suoi stili artistici ricchi e variegati. Ritratti, sculture funerarie, copie di famosi originali greci, opere ispirate all’arte greca classica o arcaica, figure del thiasos (corteo di satiri e menadi) e allegorie compongono un repertorio di immagini e forme che danno forza all’arte romana. L’esposizione di sculture provenienti sia dal Museo Torlonia che dal Louvre, una accanto all’altra, scatenerà un dialogo tra queste due collezioni “sorelle” sulle rispettive storie.

La peculiarità della Collezione Torlonia

Sia l’ultima collezione principesca a Roma, sia un museo rivolto al futuro , è qui meglio rappresentata da un pezzo eccezionale, già abbastanza famoso nel XVII secolo: Il Caprone, restaurato del Bernini. Il Museo Torlonia è stato fondato sui principi della selezione critica e della presentazione scientifica; conteneva capolavori della scultura romana che testimoniano le abitudini collezionistiche del passato. E’ nella seconda metà dell’Ottocento, che le origini della collezione e il significato dei pezzi selezionati ispirarono Alessandro Torlonia a compiere un passo innovativo creando un museo in cui la categoria di opere d’arte note come “antichità” potesse essere mostrata al pubblico. Il suo museo è stato plasmato dalla pratica del collezionismo come passatempo, ma ha rappresentato anche un allontanamento da tale approccio, scaturito invece dalla convergenza di due tendenze storiche: il gusto aristocratico per le antichità e la nascita dell’archeologia come disciplina.

Curatrice della mostra: Cécile Giroire, direttrice del Dipartimento di Antichità greche, etrusche e romane, Museo del Louvre.
Curatore della ricerca: Martin Szewczyk, curatore del Dipartimento di Antichità greche, etrusche e romane, Museo del Louvre.
Co-curatori: Carlo Gasparri, Università di Napoli Federico II, Accademia dei Lincei, e Salvatore Settis, Scuola Normale Superiore di Pisa e membro dell’Institut de France, Académie des Inscriptions et Belles-Lettres.

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