Secondo i dati di Terna, nei primi sei mesi del 2024, la produzione di energia da fonti rinnovabili è aumentata del 27,3% rispetto al primo semestre 2023, superando per la prima volta la produzione da fonti fossili, che è diminuita del 19%. In particolare, è la produzione di energia a carbone a crollare del 77,3%.
Nel primo semestre, le fonti rinnovabili hanno coperto il 43,8% della richiesta di energia, un record storico. La produzione nazionale netta ha raggiunto i 22,9 miliardi di kWh, con le fonti rinnovabili che hanno coperto il 52,5% della domanda elettrica. A dominare tra le fonti rinnovabili è la produzione idroelettrica che sale del +64,8% grazie alla maggiore disponibilità di risorse idriche nel Nord Italia.
Il fabbisogno nazionale di energia è cresciuto dell’1,1% rispetto al 2023 (+0,5% rettificato), mantenendo un trend positivo ma ancora inferiore ai livelli del 2022.
L’idroelettrico traina la produzione di energia rinnovabile
Particolarmente significativa è stata la performance della produzione idroelettrica, che ha raggiunto un record di 25,92 TWh, un incremento del 64,8% rispetto ai 15,73 TWh dello stesso periodo del 2023. Questo risultato è stato possibile grazie a una notevole disponibilità di risorse idriche nel Nord Italia, a fronte di una scarsità nel Sud del Paese. Crescono anche le altre fonti rinnovabili: energia eolica: +29,2%, energia fotovoltaica: +18,2%, energia idrica: +29,4%. L’unica eccezione è stata la geotermica, che ha visto una leggera diminuzione del 2,8%.
Aumento della capacità rinnovabile in esercizio
La capacità rinnovabile in esercizio è aumentata di 3.691 MW, di cui 3.341 MW di fotovoltaico, un incremento del 41% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tra giugno 2023 e giugno 2024, la capacità installata di fotovoltaico ed eolico è aumentata di 6.831 MW (+17,3%), raggiungendo i 46.321 MW complessivi.
Il 22 giugno, nel periodo 13:00-14:00, si è registrato il massimo storico di produzione oraria da fonti energetiche rinnovabili, pari a 33,2 GW.
Andamento della domanda di energia
Nel mese di giugno, la domanda di energia elettrica è stata di 25,7 miliardi di kWh, in crescita dell’1,5% rispetto allo stesso mese del 2023. La variazione, seppure positiva, non ha recuperato la forte flessione di giugno dello scorso anno (-9,7%). A livello territoriale, la variazione tendenziale è stata del +1,1% al Nord, +1,9% al Centro e +2,2% al Sud e nelle Isole.
La domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’88,5% dalla produzione nazionale e per l’11,5% dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. Il saldo estero mensile è stato pari a 2,9 TWh, l’8,6% in meno rispetto a giugno 2023. Tuttavia, da gennaio a giugno 2024, il saldo estero è in aumento del 3,9% rispetto ai primi sei mesi del 2023.
I consumi elettrici nel settore industriale
L’indice Imcei, che monitora i consumi delle imprese energivore, ha registrato una crescita del 2,7% rispetto a giugno 2023. Con dati destagionalizzati e corretti per l’effetto calendario, la variazione si porta a +3,1%. I comparti più positivi sono stati siderurgia, cemento, calce e gesso, cartaria e chimica, mentre sono risultati in flessione ceramiche e vetrarie, metalli non ferrosi, alimentari e mezzi di trasporto.
L’indice Imser (Indice Mensile dei Servizi) che Terna pubblica sulla base dei dati dei consumi elettrici mensili forniti da alcuni gestori di rete di distribuzione, ha registrato, nel mese di aprile 2024, una variazione positiva del 2,2% rispetto ad aprile 2023. Tra i comparti con variazioni positive figurano le attività professionali, scientifiche e tecniche, il trasporto e magazzinaggio e il settore immobiliare. Al contrario, servizi veterinari, finanza e assicurazione e alberghi, ristoranti e bar hanno registrato variazioni negative, influenzate anche da un diverso calendario delle festività pasquali.