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Biden, una gaffe dietro l’altra: chiama Zelensky “Putin” e Kamala Harris diventa Trump. Ma il cerchio si stringe: i timori di Obama

Gaffe a raffica di Joe Biden al vertice Nato: prima introduce il presidente ucraino Volodymyr Zelensky come Vladimir Putin, poi si riferisce a Kamala Harris chiamandola Trump. Ma dal palco assicura di essere determinato a correre per la presidenza. Colloquio tra Nancy Pelosi e Barack Obama: dubbi e timori, il cerchio si stringe

Biden, una gaffe dietro l’altra: chiama Zelensky “Putin” e Kamala Harris diventa Trump. Ma il cerchio si stringe: i timori di Obama

Doppia gaffe di Joe Biden al vertice Nato: prima introduce il presidente ucraino Volodymyr Zelensky come Vladimir Putin, poi si riferisce a Kamala Harris chiamandola Trump. Ma dal palco assicura di essere determinato a correre per la presidenza: “Ho battuto Trump una volta e lo farò ancora: sono qui per finire il lavoro iniziato”. E si dice “pronto a parlare con Putin se mi chiama”. Intanto Barack Obama e Nancy Pelosi si sarebbero parlati in privato esprimendo timori su quanto stia diventando più difficile battere il tycoon. Lo riporta la Cnn citando alcune fonti, secondo le quali i democratici sono in pressing sull’ex presidente Usa e sull’ex speaker della Camera affinché li aiutino a capire cosa fare. Continua nel mentre la fuga degli stessi democratici: al termine della conferenza, il deputato Jim Himes si è aggiunto a quanti chiedono il ritiro di Biden.

Biden, ecco cosa ha detto

“Anche altre persone potrebbero battere Trump ma altri candidati dovrebbero partire da zero. Io sono il più qualificato. Nessuno mi ha presentato dati che indicano che non ho una strada per vincere”, ha sottolineato Biden da Washington nel corso del vertice Nato, sottolineando che a suo avviso non ci saranno obiezioni alla convention.

Di fatto, Biden ha ribadito ancora una volta che non si ritirerà dalla corsa per la Casa Bianca. “Ho battuto Donald Trump – ha dichiarato – e lo batterò una seconda volta. Ho un lavoro da portare a termine”. In una conferenza stampa durata quasi un’ora, al termine del vertice Nato, rispondendo a una serie di domande della stampa, Biden ha reagito con rabbia agli appelli lanciati anche dal suo partito a farsi da parte, dopo la deludente prestazione nel duello televisivo con Trump. C’era molta attesa negli americani, e ansia tra i Democratici, per le possibili amnesie di Biden, gli sbandamenti e i segni di declino: si sono verificati passaggi a vuoto, come quando ha confuso Kamala Harris con Trump, dicendo di “aver scelto Trump come vicepresidente perché convinto che fosse qualificata a fare il presidente”. Il suo avversario ne ha approfittato per rilanciare il passaggio su Truth, dicendo “bravo Joe”.

Il presidente ha ammesso di aver commesso errori nel duello tv di fine giugno, “ma anche perché ho avuto orari massacranti, mentre Trump passava il tempo a giocare a golf e a segnare i punti”. Riguardo la Nato, Biden ha anche ribadito di essere il “più qualificato a garantire che l’Ucraina non cada e possa farcela contro la Russia”, e svelato che i leader dei Paesi alleati non gli hanno chiesto di non correre, ma di vincere, per “fermare colui che viene visto come un disastro”.

Biden ha anche ricordato che da quando – nel 2020 – si era definito un candidato traghettatore, la situazione è cambiata, lanciando un avvertimento sulla “democrazia sotto assedio”. Il presidente ha citato il “Project 2025”, il manifesto della svolta autoritaria realizzato da un think tank conservatore legato a Trump, e il cui nome compare nel testo più di trecento volte. Sulla Russia ha detto di “non avere buoni motivi per parlare” con il presidente russo Vladimir Putin “fino a quando non cambierà atteggiamento”, ha ricordato che “non si inginocchierà a Putin“, e avvertito la Cina che aiutare Mosca nella guerra con l’Ucraina “non porterà come conseguenze vantaggi economici”.

Nel passaggio più problematico, quello in cui ha confuso Harris con Trump, Biden ha però promosso la sua vicepresidente, considerata da molti la sua possibile sostituta, definendola “qualificata fin dal primissimo momento a fare il presidente“. La domanda resta: Biden ha superato la prova?

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