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Nato sotto il fuoco incrociato di Cina e Russia: ira di Pechino che evoca la guerra fredda. E il Cremlino attacca lo scudo anti-Putin

I Paesi della Nato rafforzano lo scudo anti-Putin con l’invio degli F16 a Kiev e Mosca non gradisce. L’irritazione di Pechino dopo il monito dell’Alleanza a “non aiutare Mosca” nella guerra in Ucraina: “Bugie nel comunicato degli alleati, chi soffia sul fuoco?”

Nato sotto il fuoco incrociato di Cina e Russia: ira di Pechino che evoca la guerra fredda. E il Cremlino attacca lo scudo anti-Putin

I Paesi della Nato rafforzano lo scudo anti-Putin con il trasferimento degli F16 (e di ulteriori 40 miliardi) a Kiev ma la Russia non gradisce la mossa. Non solo. Dal vertice di Washington arriva anche un monito alla Cina affinché Xi Jinping “non aiuti Mosca” e la replica decisamente irritata di Pechino non tarda ad arrivare. Di certo c’è che una Nato più forte al fianco dell’Ucraina, in un contesto come quello dell’invasione russa, non piace al Cremlino. Ma a reagire duramente stavolta è anche la Cina che, condannata come grande facilitatore dell’aggressione ad opera di Mosca ai danni di Kiev, reagisce a sua volta accusando i leader dell’alleanza atlantica di ricreare un clima da guerra fredda.

Nato, l’ira della Cina: cosa ha detto

“La Nato dovrebbe smetterla di enfatizzare la cosiddetta minaccia cinese e di provocare scontri e rivalità, e fare di più per contribuire alla pace e alla stabilità del mondo”, ha dichiarato un portavoce della missione di Pechino presso l’Unione europea in una dichiarazione sul suo sito web, pubblicata poco dopo che i lavori al Convention Center chiudevano i battenti della seconda giornata. La Cina “non è responsabile della crisi in Ucraina e ha ribadito il suo impegno a promuovere il dialogo e a cercare una soluzione politica, posizione che ha ricevuto il sostegno della comunità internazionale” ha chiarito il portavoce cinese. L’ambasciata ha indicato che la Cina ha una politica di “non fornire armi letali a nessuna delle parti in conflitto e di esercitare uno stretto controllo sull’esportazione di beni a duplice uso, compresi i droni civili”. “La Nato dovrebbe riflettere su se stessa e intraprendere azioni concrete per allentare la tensione e risolvere il problema”, ha sottolineato nella lunga dichiarazione.

Guerra in Ucraina, le parole della Nato sulla Cina

Nel comunicato diramato ieri sera la Nato aveva messo sotto accusa Pechino per l’affiancamento a Mosca nella guerra, parlando anche di supporto alla sua base industrial-militare: “Non può facilitare il più grande conflitto in Europa nella storia recente senza impatto negativo sui propri interessi e reputazione”, avevano chiosato i leader da Washington.

“Invece di usare gli altri come capro espiatorio, la Nato dovrebbe riflettere su se stessa e prendere azioni vere per disinnescare la situazione e risolvere i problemi” è stata la risposta di Pechino che ha lanciato anche un chiaro monito all’Occidente a tenersi fuori dalla regione dell’Indo Pacifico, un’area di sviluppo e non di competizione geopolitica: “La Nato – aveva concluso il portavoce – mantenga il suo ruolo come organizzazione difensiva regionale nel Nord atlantico”. Peraltro, proprio all’alba di oggi, 66 aerei cinesi hanno sorvolato l’isola di Taiwan, sollevando l’ennesima denuncia internazionale di Tapei. Una semplice coincidenza?

Nato, la presa di posizione di Mosca

Da Mosca, convitato di pietra della riunione, le parole contenute nel comunicato Nato non lasciano dubbi. “L’Alleanza è una minaccia ed è pienamente coinvolta nel conflitto intorno all’Ucraina“, ha detto il portavoce del Cremlino Dimitri Peskov.

“Siamo obbligati ad analizzare molto a fondo le decisioni prese al vertice di Washington, le discussioni che hanno avuto luogo, ad analizzare attentamente il testo della dichiarazione adottata che costituisce una minaccia molto seria alla sicurezza nazionale”. Tutto questo, ha aggiunto Peskov, “ci imporrà di adottare misure ponderate, coordinate ed efficaci per contenere la Nato”.

Proprio oggi lo stato maggiore russo si è riunito a San Pietroburgo per serrare le fila con i Paesi ‘amici’ dei Brics (di cui la stessa Russia fa parte) e rafforzare sempre più il ‘polo antagonista’ all’Occidente. “Dalla dichiarazione finale adottata al vertice della Nato emerge che gli avversari della Russia in Europa e negli Stati Uniti non sono sostenitori della pace e del dialogo sull’Ucraina” ha detto da lì il ministro degli Esteri Sergei Ryabkov. Il riferimento è anche al dispiegamento di missili americani a lungo raggio in Germania che rappresentano “una minaccia, e a cui risponderemo” ha aggiunto il ministro a margine del forum. “La natura della nostra reazione sarà determinata in modo calmo e professionale. Senza nervi, senza emozioni, svilupperemo, prima di tutto, una risposta militare a questa nuova minaccia”, ha confermato Ryabkov. Dichiarazioni che provocano preoccupazioni.

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