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OpenAi, doppio passo indietro da Microsoft ed Apple: rinunciano alla poltrona nel board. Colpa dell’Antitrust?

Con una lettera a OpenAi, Microsoft annuncia: “Il nostro ruolo di osservatori non è più necessario”. Si sfila anche Apple, mentre le Antitrust mondiali indagano sull’influenza delle Big Tech sull’intelligenza artificiale

OpenAi, doppio passo indietro da Microsoft ed Apple: rinunciano alla poltrona nel board. Colpa dell’Antitrust?

Doppio passo indietro su OpenAi. Sia Microsoft sia Apple hanno rinunciato alla loro poltrona di osservatori nel consiglio d’amministrazione dell’azienda fondata da Sam Altman. La decisione arriva a soli sette giorni di distanza dall’annuncio dell’ingresso di Phil Schiller, responsabile dell’App Store di Apple, nel board della start up di intelligenza artificiale che aveva fatto seguito all’accordo tra OpenAi e Cupertino che prevede di portare ChatGpt sui dispositivi Apple.

La rinuncia di Microsoft

Microsoft, che sull’intelligenza artificiale di OpenAi ha investito ben 13 miliardi di dollari, ha spiegato attraverso una lettera i motivi che l’hanno portata ad annunciare il suo ritiro dal cda della start up. Secondo il colosso di Redmond, infatti, la presenza di un suo rappresentante nel board della società non sarebbe più necessaria. 

“Negli ultimi otto mesi – scrive Microsoft a OpenAi in una lettera inviata il 9 luglio – abbiamo assistito a progressi significativi da parte del nuovo consiglio di amministrazione e siamo fiduciosi nella direzione dell’azienda. Alla luce di tutto ciò, non riteniamo più necessario il nostro ruolo limitato di osservatori». Insomma dopo gli stravolgimenti che hanno portato al licenziamento e poi alla riassunzione, proprio grazie all’intervento della società fondata da Bill Gates, del Ceo Sam Altman, OpenAi sarebbe riuscita a ritrovare la propria stabilità e non avrebbe più bisogno della “supervisione” di Microsoft. 

OpenAi, si sfila anche Apple

Nel frattempo, secondo quanto riferiscono Financial Times e Bloomberg, anche Apple avrebbe deciso di tornare sui suoi passi. 

Nel maggio scorso, Cupertino ha annunciato una partnership con la società guidata da Sam Altman in base alla quale il chatbot più famoso del mondo verrà integrato negli iPhone, negli iPad e nei Mac come parte di una suite di funzioni di intelligenza artificiale. L’accordo non prevede alcun esborso di denaro, ma sarà vantaggioso da ambo i lati, dato che OpenAi avrà la possibilità di accedere a centinaia di milioni di potenziali utenti. All’intesa ha fatto seguito l’annuncio dello scorso 3 luglio, con il quale Apple e OpenAi avevano comunicato che a partire da fine anno Schiller sarebbe entrato nel board della start up nel ruolo di osservatore, lo stesso ricoperto fino ad oggi da Microsoft. Nelle ultime ore sarebbe maturato il passo indietro.

Un portavoce di OpenAI ha fatto sapere che, dopo l’uscita di Microsoft, non ci saranno più osservatori nel board e che l’azienda adotterà un nuovo approccio di coinvolgimento dei partner, organizzando incontri regolari con Microsoft e Apple e con investitori come Thrive Capital e Khosla Ventures.

Colpa dell’Antitrust?

Alcuni osservatori hanno fatto notare come la “doppia ritirata” sia arrivata proprio nel momento in cui le autorità antitrust di tutto il mondo hanno deciso di mettere nel mirino l’influenza delle Big Tech nell’intelligenza artificiale. Le Authority di regolamentazione di Unione Europea e Stati Uniti stanno infatti esaminando la partnership tra Microsoft e OpenAI come parte di preoccupazioni più ampie sulla concorrenza in un settore in rapida crescita.

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