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Stellantis si rafforza sulle auto elettriche: cosa c’è nell’intesa con Cea per le batterie del futuro?

L’accordo è strategico per la produzione di batterie in grado di abbattere i costi delle auto elettriche. Una partnership tutta francese a sostegno delle politiche ambientali

Stellantis si rafforza sulle auto elettriche: cosa c’è nell’intesa con Cea per le batterie del futuro?

Stellantis va a caccia di batterie per suoi veicoli elettrici. In questa ricerca ha individuato come partner di eccellenza Cea, uno degli istituti di ricerca più avanzati al mondo. Insieme collaboreranno per far crescere le gigafactory del gruppo e avere componenti convenienti sia sotto l’aspetto tecnico che economico. Con tutto quello che sta accadendo nel mondo delle auto elettriche, le operazioni tecnologiche di Stellantis sono da tenere sotto osservazione.

La collaborazione con il laboratorio francese sarà quinquennale e riguarda progetti per le celle delle batterie di nuova generazione. Si vogliono ottenere prodotti più performanti con una durata utile superiore e un’impronta di carbonio ridotta. Le implicazioni ambientali della mobilità non vanno sottovalutate e si capisce che l’obiettivo finale è di rendere meno costose le auto del gruppo. Certo la competizione dopo l’aumento dei dazi Ue sulle auto cinesi si accende e i risultati sono imprevedibili. Le case costruttrici dell’Europa saranno in grado di sostenere raffronti con le marche dell’Oriente? Stellantis dice che l’accordo con Cea è un altro pezzo del piano strategico Dare Forward 2030. Il timbro sull’accordo è, in ogni caso, tutto made in France.

Stellantis-Cea, tecnologie europee

Dal punto di vista tecnologico Cea ha le migliori credenziali su impianti a basse emissioni di carbonio ed è riconosciuto come catalizzatore dell’innovazione per l’industria francese. Attualmente ha collaborazioni con 250 start-up ed è concentrato proprio sullo sviluppo delle future batterie. “La tecnologia delle batterie è destinata a cambiare. Non conosciamo in che direzione evolverà, ma in ogni caso vogliamo essere protagonisti e artefici del cambiamento” ha spiegato Ned Curic, chief engineering and technology di Stellantis.

La via intrapresa passa attraverso una comprensione delle tecnologie più avanzate e da oltre 25 anni di esperienza nel campo delle batterie agli ioni di litio. La soddisfazione di una partnership così audace è paritaria, tanto da far dire a Philippe Stohr, responsabile della divisione Energia del Cea, che la “sfida è quella di accelerare la progettazione e la fabbricazione condividendo le nostre competenze, la nostra abilità e la nostra visione” del mondo della mobilità elettrica. Tra l’altro nei laboratori si farà ricerca anche su chimiche innovative e impronta di CO2. I motori endotermici sono gravati da combustioni incompatibili con qualsiasi piano di riduzione delle emissioni.

I traguardi più alti per Stellantis, come per le altre case europee, sono la neutralità carbonica nel 2038, traguardo che anche la politica sembra aver condiviso. Il potenziale delle auto elettriche sulle politiche ambientali è alto, nonostante l’Agenzia Internazionale per l’energia abbia previsto un incremento della domanda di energia elettrica del 630% entro il 2030. Una mazzata che solo la tecnologia potrà ridurre. Perché no, convincendo anche i cittadini europei ad acquistare auto non inquinanti. L’altro tasto da battere sono i costi finali al pubblico. Se a Stellantis andrà bene vuol dire che avrà scelto bene il partner.

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