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Accadde Oggi – 6 luglio 1785: buon compleanno dollaro americano

Il 6 luglio 1785 il Congresso degli Stati Uniti approvò il “Dollar Act”, adottando ufficialmente il dollaro come valuta nazionale. Ecco la storia delle sue origini, l’evoluzione e il ruolo odierno della moneta come riserva mondiale

Accadde Oggi – 6 luglio 1785: buon compleanno dollaro americano

Buon compleanno dollaro americano. Cade oggi una data storica per gli Stati Uniti: 239 anni fa, il 6 luglio 1785, il Congresso degli Stati Uniti, approvando il “Dollar Act“, adottava ufficialmente il dollaro come valuta standard del Paese. L’adozione della moneta unica non solo pose le basi per l’economia moderna americana, ma rappresentò anche un passo fondamentale nella formazione dell’identità nazionale del giovane Stato. La nuova moneta fu essenziale per l’unificazione economica e la stabilità finanziaria del neonato paese.

Il dollaro (chiamato informalmente anche dollar, American dollar o semplicemente buck in patria) è la valuta ufficiale degli Stati Uniti d’America sin dalla sua nascita. È anche utilizzato come valuta di riserva internazionale. Diviso in 100 centesimi, il dollaro originariamente era ulteriormente suddiviso in 1.000 mill, ma questa pratica cessò dopo la Seconda Guerra Mondiale a causa dei costi elevati dell’alluminio e dell’inflazione. Le denominazioni inferiori a un dollaro sono emesse in moneta, mentre quelle uguali o superiori a un dollaro sono emesse in banconote. Le moderne banconote sono stampate dalla Federal Reserve dal 1929, e quelle con denominazioni superiori a 100 $ non sono più stampate dal 1946.

La importanza del dollaro crebbe significativamente dopo la Prima Guerra Mondiale, assumendo un ruolo di rilievo come valuta di riserva globale. Gli accordi di Bretton Woods segnarono il definitivo superamento della sterlina britannica da parte del dollaro come principale valuta di riserva mondiale.

Prima del dollaro

Prima dell’indipendenza degli Stati Uniti, le colonie americane utilizzavano una varietà di valute. Nonostante il predominio della sterlina britannica nel commercio, circolavano anche altre valute coloniali e straniere, come il dollaro spagnolo: particolarmente diffusi erano gli “Spanish dollars” provenienti dall’Impero spagnolo. Questo sistema monetario frammentato causava incertezza e difficoltà economiche.

Durante la Guerra d’Indipendenza, la necessità di una moneta unificata divenne evidente. Il Congresso Continentale emise i “Continentals”, carta moneta che però subì una grave svalutazione a causa di iperinflazione e mancanza di fiducia. Anche subito dopo l’indipendenza dalla Gran Bretagna e colonie e gli stati emettevano le proprie banconote e monete, contribuendo a un sistema monetario frammentato e soggetto a fluttuazioni di valore. Era chiaro che un sistema monetario stabile e unificato era essenziale per la nuova nazione.

6 luglio 1785: nasce il dollaro

Il 6 luglio 1785, il Congresso degli Stati Uniti si riunì per discutere la necessità di una valuta nazionale. Dopo intensi dibattiti, si decise di adottare il dollaro come unità monetaria standard. Questa decisione fu influenzata dal successo del dollaro spagnolo, ampiamente accettato e utilizzato nelle colonie.

Il Congresso Continentale, guidato da figure chiave come Alexander Hamilton e Robert Morris, approvò così il “Dollar Act”, stabilendo il dollaro come unità monetaria ufficiale degli Stati Uniti e definendone il valore in termini di oro e argento. Questa mossa rappresentò un passo fondamentale verso l’unificazione economica del paese, facilitando il commercio interstatale e stabilizzando il sistema finanziario.

La grande novità del dollaro: la decimalizzazione

Uno degli aspetti più rivoluzionari della nuova valuta fu la sua decimalizzazione. Grazie agli sforzi di Thomas Jefferson e Alexander Hamilton, il dollaro fu diviso in 100 centesimi, semplificando i calcoli e rendendo più facile l’uso quotidiano. Questo sistema decimale era innovativo per l’epoca e differenziava il dollaro dalle valute europee, che spesso utilizzavano sistemi più complessi.

L’evoluzione del dollaro

Fino al 1791, il valore del dollaro era ancorato all’argento o all’oro, o a una combinazione dei due. Successivamente, dal 1792 al 1873, il dollaro operava su un sistema bimetallico, con un rapporto fisso tra oro e argento di 15 a 1, noto come bimetallismo. Nel 1794, le prime monete in dollari furono coniate dopo l’approvazione del Coinage Act, che stabilì il dollaro d’argento come unità base della valuta statunitense e introdusse un sistema decimale. Queste monete comprendevano il dollaro d’argento insieme a diverse monete in rame. La Zecca degli Stati Uniti, situata a Filadelfia, fu la prima istituzione a produrre queste monete.

Tra il 1873 e il 1900, diversi cambiamenti legislativi ridussero gradualmente l’importanza dell’argento fino all’adozione del gold standard, che rimase in vigore, seppur con modifiche, fino al 1971.

Durante la Guerra Civile americana, Abraham Lincoln autorizzò l’emissione di una nuova valuta federale. Queste banconote, chiamate greenbacks per il loro colore verde distintivo, furono le prime ad essere stampate in questo modo negli Stati Uniti. Questa tradizione di utilizzare il verde per le banconote statunitensi continuò per gran parte del XX secolo.

Alcune curiosità sul dollaro

Detto che la prima moneta d’argento da un dollaro fu coniata nel 1794 le prime banconote di carta, furono emesse dal Tesoro degli Stati Uniti solo nel 1862, durante la Guerra Civile.

Qual è, invece, l’origine del nome dollaro? L’attuale nome “dollaro” ha radici anglofone e centro europee, derivando dall’antica valuta chiamata tallero (tolar in Boemia, thaler in Germania, daler in Svezia), in uso in Europa dal XVI secolo. Il termine tallero ha origine dal tedesco “tal – thal,” che significa “valle,” in riferimento alla miniera di argento situata nella Valle di San Gioacchino (St. Joachims thal) in Boemia, ora Jáchymov, Repubblica Ceca, dove veniva estratto l’argento per coniare questa moneta.

Incerta l’origine del simbolo del dollaro ($). Esistono due versioni: una teoria suggerisce che derivi dalla sovrapposizione delle lettere “U” e “S” di “United States,” mentre un’altra lo collega all’abbreviazione spagnola “P” per peso.

Il design delle banconote e delle monete americane ha subito un’evoluzione nel tempo, includendo simboli come l’aquila calva e la piramide con l’occhio onniveggente. Il motto “In God We Trust” apparve per la prima volta sulle monete nel 1864 durante la Guerra Civile, diventando il motto ufficiale degli Stati Uniti nel 1956. Questo motto rifletteva il sentimento religioso prevalente nel paese e contribuì a distinguere ulteriormente la valuta americana dalle altre.

Il dollaro oggi come riserva mondiale

Oggi, il dollaro è la valuta di riserva più importante al mondo. Utilizzato per gli scambi internazionali e detenuto dalle banche centrali di tutto il mondo, funge da punto di riferimento per molte altre valute, consolidando il suo ruolo cruciale nell’economia globale.

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