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Borsa 4 luglio: listini europei in rialzo senza Wall Street, Milano torna sopra i 34mila punti. Occhi sulle elezioni Uk

Le elezioni spingono al rialzo Londra e Parigi dopo i record di Wall Street della vigilia. Milano sale con Finecobank, Leonardo e banche

Borsa 4 luglio: listini europei in rialzo senza Wall Street, Milano torna sopra i 34mila punti. Occhi sulle elezioni Uk

Viaggiano in positivo le Borse europee orfane di Wall Street, chiusa per il giorno dell’indipendenza, ma ancora galvanizzate dai nuovi record messi a segno ​​mercoledì dalla Borsa statunitense, con il terzo massimo storico di fila per il Nasdaq e il secondo per lo S&P. Gli occhi dei mercati sono però concentrati sulle elezioni elettorali continentali: urne aperte nel Regno Unito che si prepara alla vittoria del partito laburista, mentre domenica in Francia si terranno i ballottaggi, cruciali per il futuro del Paese e per la stabilità dell’Eurozona. Sullo sfondo rimangono le banche centrali, nel giorno in cui la Bce pubblica i verbali dell’ultima riunione di giugno.

Borse europee in rialzo, Milano torna sopra i 34mila punti

In questo contesto, le Borse europee procedono in rialzo con lo Stoxx 600 che guadagna oltre mezzo punto percentuale trainato dal rialzo del settore automobilistico nel giorno del via libera di Bruxelles ai dazi sulle importazioni di auto elettriche provenienti dalla Cina che scatteranno domani, venerdì 5 luglio. 

Osservato speciale della giornata è il Ftse 100 di Londra che, ad elezioni in corso, sale dello 0,8% in attesa di vedere quanto sarà ampia la maggioranza conquistata dal Partito Laburista. Segue a ruota Parigi (+0,7%) in seguito all’intensificarsi degli sforzi degli oppositori del Rassemblement National (Rn) per impedire al partito di estrema destra di ottenere la maggioranza assoluta.

Positive anche Amsterdam (+0,59%) e Francoforte (+0,34%), mentre unica eccezione in un panorama tinto di verde è Madrid (-0,1%). 

Piazza Affari, da parte sua, segna un rialzo dello 0,55% che porta il Ftse Mib nuovamente sopra quota 34mila punti (a 34.031 per l’esattezza) per la prima volta dal 12 giugno.

Sull’azionario sono da segnalare le performance del gruppo farmaceutico tedesco Redcare Pharmacy, che corre del 9,7% sulla scia di un aumento del 33% delle vendite preliminari del secondo trimestre, e di Pluxee, che a Parigi crolla del 10,9% dopo che ieri la società di voucher e benefit ha annunciato vendite del terzo trimestre in Europa più deboli del previsto. Ericsson scivola infine del 2,5% dopo aver registrato un’altra svalutazione di 11,4 miliardi di corone svedesi (1,09 miliardi di dollari) nel secondo trimestre del 2024.

A Milano corrono Fineco, Leonardo e banche

In vetta al Ftse Mib c’è Finecobank, che sale del 2,1% dopo i numeri positivi sulla raccolta del mese scorso. Continua la corsa di Leonardo (+1,97%) che mercoledì ha ufficializzato l’accordo con Rheinmetall per la creazione di una nuova joint venture paritetica nel campo dei sistemi di difesa terrestre. 

Il risiko bancario spinge ancora le banche: Unicredit (+1,79%), Bper, Mediobanca e Mps tutte e tre a quota +1,1%. 

Procede debole Stellantis (-0,5%) nel giorno dei dazi Ue alla Cina. Vendite contenute anche su Saipem (-0,47%) e Moncler (-0,28%).

Gli altri mercati 

Lo spread tra Btp e Bund rimane stabile a 143 punti base, mentre quello tra Oat 10 e Bund scende ancora, attestandosi a 64 punti base. Sul secondario, è stabile al 3,99% (ieri era 3,98%), il rendimento del Btp decennale benchmark, mentre quello sul Bund scende al 2,57% e quello sull’Oat al 3,22%.

Passando al secondario, l’euro sale a quota 1,080 dollari, mentre le prese di beneficio si abbattono sul petrolio dopo i rialzi dei giorni precedenti: il Brent è a 87 dollari al barile (-0,37%), il Wti a 83,6 dollari (-0,4%). Per ActivTrades, l’oro nero “ha iniziato una possibile correzione, che per ora appare limitata, ma che potrebbe, in prospettiva, divenire più significativa. La motivazione principale, oltre ad essere tecnica, deriva da dati americani che potrebbero deprimere la domanda di petrolio poiché le ultime indicazioni sul mercato del lavoro potrebbero evidenziare un netto calo della congiuntura macroeconomica del più grande consumatore la mondo di greggio”.

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