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Borsa: Europa contrastata in vista del voto francese, Panetta: “Rischi da incertezza elettorale” 

Dopo i rialzi della mattinata le Borse europee procedono nervose in vista del voto francese e delle nomine Ue. A Milano bene i petroliferi, volatili le banche. Petrolio in rialzo

Borsa: Europa contrastata in vista del voto francese, Panetta: “Rischi da incertezza elettorale” 

Borse europee contrastate a metà giornata dopo una mattinata in rialzo. I mercati attendono con ansia il dato sull’inflazione Pce in arrivo venerdì dagli Usa, mentre sale il nervosismo in vista del Consiglio Ue di giovedì e venerdì chiamato a decidere sui top jobs dopo l’intesa ufficiosa di ieri, ma soprattutto delle elezioni anticipate in Francia in programma per il 30 giugno.

Panetta: rischi da incertezza elettorale

Tra i principali rischi che l’euro area potrebbe affrontare nel medio periodo c’è quello geopolitico, ma anche “l’aumento dell’incertezza politica all’interno dei Paesi. Alcune delle principali economie mondiali hanno eletto o eleggeranno i propri leader nel 2024 e il ricambio politico si traduce fisiologicamente in incertezza politica”, ha detto il governatore di Bankitalia Fabio Panetta a Helsinki, sottolineando che è comunque “difficile immaginare come ciò possa influenzare l’inflazione”. E per questo “le banche centrali dovrebbero essere pronte ad affrontare le conseguenze di tali shock se e quando si materializzano”.

Rimanendo sulla politica monetaria, il membro del Consiglio direttivo della Bce, Olli Rehn, ha affermato che le attese del mercato per ulteriori due tagli dei tassi entro fine anno, sono “ragionevoli”. Questa settimana verranno pubblicati anche i dati sui prezzi al consumo di Francia, Spagna e Italia.

In questo contesto lo spread tra Btp e Bund si attesta a quota 150 punti base dai 152 di ieri, mentre quello tra il decennale francese e il corrispondente tedesco è a quota 71 punti base, dopo aver toccato nei giorni scorsi i massi da 10 anni a 76 punti base. Il rendimento del Btp decennale è stabile al 3,93%, quello del Bund di durata identica è in rialzo al 2,43%, quello sull’Oat 10 sale al 3,14% nonostante il leader del Ressemblement National, Jordan Bardella abbia detto che, in caso di vittoria, non realizzerà grandi sconvolgimenti nelle politiche fiscali e nelle finanze. 

Borse europee contrastate

Dopo una mattinata in rialzo, le Borse europee girano in negativo con lo Stoxx 600 che passa da +0,5% a -0,03%. Sulle piazze continentali prevale dunque il nervosismo, con Parigi che, zavorrata dall’incertezza politica, cede lo 0,4% realizzando la peggior performance tra i principali listini.

Va sotto la parità anche Milano, con il Ftse Mib che segna -0,3% a 33.613 punti, nonostante la brillantezza del settore petrolifero. Vendite anche a Madrid (-0,2%), mentre Francoforte (+0,2%) e Amsterdam (+0,17%) resistono. Fuori dalla Ue Londra segna +0,17% in attesa delle elezioni del 4 luglio.

Sull’azionario europeo occorre segnalare la performance di Volkswagen, che segna un ribasso del 3% dopo aver annunciato un investimento fino a 5 miliardi di dollari nell’ambito di una joint venture con il produttore di veicoli elettrici Rivian.

Tra gli altri titoli, Alfen crolla del 43,7%. L’azienda olandese specializzata nell’accumulo di energia e fornitrice di infrastrutture EV ha emesso un profit warning. A Londra Il titolo della britannica Deliveroo sale del 2,2% in seguito alla notizia riportata da Reuters secondo cui il mese scorso il gruppo statunitense di consegna pasti Doordash avrebbe manifestato interesse per un’acquisizione della società. Le azioni Philips salgono del 2,3%: un documento della Securities and exchange commission (Sec) statunitense ha mostrato che Exor, il braccio d’investimento della famiglia italiana Agnelli, ha aumentato la propria partecipazione nel gruppo olandese di tecnologia sanitaria.

Infine a Zurigo, gira in negativo Richemont (-1,2%) dopo i rialzi della mattina dovuti all’indiscrezione relativa all’acquisto di una piccola quota da parte del patron di Lvmh Bernard Arnault. 

A Milano bene i petroliferi, banche sull’ottovolante

In vetta al Ftse Mib c’è Saipem (+3,44%) dopo che Jefferies ha portato il prezzo obiettivo a 3 euro da 2,75 euro. Ben comprata anche Eni che sale di mezzo punto percentuale. Acquisti anche su Tim (+0,53%).

Contrastate le banche, con Bper che guadagna l’1,43% e le big Unicredit e Intesa Sanpaolo in crescita rispettivamente dello 0,36% e dello 0,19%. Mediobanca cede invece lo 0,86%, Mps lo 0,73%.

Fallisce il rimbalzo di Leonardo (-0.8%) dopo lo scivolone di ieri in una seduta negativa per l’intero settore europeo dell’aerospazio a causa del profit warning di Airbus (-1,41%). A pesare è anche la notizia sullo stabilimento pugliese di Grottaglie che si fermerà per quattro mesi a seguito dei problemi di Boeing. 

Debole Iren che arretra dell’0,7% dopo la presentazione di ieri dell’aggiornamento del piano industriale al 2030 e l’annuncio del licenziamento per giusta causa dell’Ad Signorini.

Fuori dal Ftse Mib Racing Force balza del 5,9% a 4,12 euro dopo che la società ha completato l’operazione di aumento di capitale, collocando tramite accelerated bookbuilding (Abb) nuove azioni per un totale di 7,5 milioni di euro al prezzo di 4,43 euro per azione. Il titolo si sta pertanto adeguando al prezzo dell’Abb. Oggi, inoltre, Midcap ha alzato il prezzo obiettivo sul titolo a 6,4 euro da 6,2 con rating “Buy”.

Gli altri mercati

Tra le materie prime, viaggia in netto rialzo il prezzo del petrolio, con il Brent di agosto a 85,71 dollari al barile (+0,89%) e il Wti pari scadenza a 81,55 dollari (+0,83%). Sale di mezzo punto a 35 euro al megawattora il prezzo del gas sulla piattaforma Ttf di Amsterdam.

Sul mercato valutario, l’euro/dollaro è in lieve ribasso  a 1,068 da 1,700 ieri in chiusura.

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