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Borsa 12 giugno: l’Europa tenta il rimbalzo dopo il voto, Milano la migliore con le banche. Cala la tensione sui titoli di Stato

In attesa della Fed e dei dati sull’inflazione Usa, le Borse europee provano a mettersi alle spalle gli esiti del voto Ue. Le banche spingono al rialzo Milano, si raffredda lo spread, rendimenti in calo

Borsa 12 giugno: l’Europa tenta il rimbalzo dopo il voto, Milano la migliore con le banche. Cala la tensione sui titoli di Stato

I mercati europei provano a scrollarsi di dosso i timori sull’esito della tornata elettorale continentale e le Borse tentano il rimbalzo trainate dalle banche. A metà giornata il Ftse Mib guadagna lo 0,86% a 34.164, lo spread si mantiene stabile a quota 142 punti base, e i rendimenti dei bond europei viaggiano in calo.

L’attenzione dei mercati si è concentrata sulla Francia, dove il presidente Emmanuel Macron ha da poco concluso la sua conferenza stampa, ma soprattutto sugli Stati Uniti. In serata il numero uno della Fed Jerome Powell comunicherà le decisioni del Fomc sulla politica monetaria Usa. A meno di sorprese, a dir poco clamorose, la banca centrale statunitense non dovrebbe toccare i tassi, ma potrebbe fornire qualche indicazione sulle mosse future. Sono in pochissimi ormai a scommettere su una sforbiciata ai tassi a settembre, con JP Morgan che calcola che le posizioni lunghe sul debito Usa siano scese ai minimi da due mesi, mentre il rendimento sul titolo decennale martedì è arrivato al 4,48%, ben al di sopra il 4,27% che segnava prima dei dati di venerdì scorso, che hanno mostrato la “forza” del mercato del lavoro a stelle e strisce. Un altro dato chiave arriverà nel pomeriggio, quando sarà pubblicata l’inflazione di maggio, stimata tra il 3,3% e il 3,4%.

Borsa 12 giugno: l’Europa tenta il rimbalzo

In questo contesto le Borse europee tentano il rimbalzo, con lo Stoxx 600 in rialzo di mezzo punto percentuale. Occhi su Parigi che sale dello 0,35% dopo l’accordo tra gollisti e Rassemblement National di Le Pen, ma soprattutto dopo la conferenza stampa in cui il presidente Emmanuel Macron ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a convocare elezioni anticipate, parlando i suoi progetti per le prossime settimane. Secondo l’inquilino dell’Eliseo, la sua maggioranza deve “andare a dialogare con personalità e forze che oggi non ne fanno parte”, ipotizzando un allargamento del governo alle forze moderate.

Acquisti su Amsterdam (+0,53%) e Francoforte, che guadagna lo 0,54% dopo che l’ufficio federale di statistica ha confermato i dati preliminari sull’inflazione, salita al 2,8% nel mese di maggio. Più timida Madrid (+0,26%), mentre fuori dalla Ue Londra segna +0,63%).

Piazza Affari la migliore con le banche

Dopo tre sedute consecutive in rosso il Ftse Mib registra la miglior performance d’Europa trainato dall’ottima performance degli assicurativi (Unipol +2,46%, Generali +1,28%)), ma soprattutto dal rimbalzo delle banche, colpite dalle vendite nelle sedute precedenti a causa dei timori sull’instabilità politica continentale. Nel comparto, Bper sale dell’1,8%, seguita da Unicredit (+1,53%) e Intesa Sanpaolo (+1,42%). Su quest’ultima l’Antitrust ha comunicato stamattina la chiusura dell’istruttoria riguardante il passaggio dei correntisti a Isybank. In convincente rialzo anche Banca Mediolanum (+1,42%), Finecobank (+1,4%), Pop Sondrio (+1,39%), Mps (+1,34%). Ben comprata anche Banco Bpm (+1,33%), la più bersagliata dalla lettera di recente.

Volatile Saipem. Il titolo, partito al rialzo, è arrivato a cedere l’1,1% e alle 12.45 viaggia poco sotto la parità (-0,1%)  Stamattina Eni (+0,59%) ha reso noto di avere completato il collocamento di una quota pari al 10% del capitale sociale di Saipem attraverso un ABB al prezzo di 1,970 euro per azione, per un controvalore totale pari a circa 393 milioni. Il collocamento è stato realizzato a sconto rispetto al prezzo di chiusura di ieri 2,065 euro e, pertanto, le azioni tendono ad adeguarsi a quel prezzo.

Sul fronte delle vendite, il titolo peggiore è Telecom Italia (-0,88%). Cede lo 0,64% Leonardo che ha confermato lo stop alle trattative con Knds (tedesca Krauss-Maffei Wegmann e francese Nexter) per definire una configurazione comune per il programma main battle tank dell’esercito italiano e per sviluppare una più ampia collaborazione industriale. Snam è invece in rosso dello 0,55%: L’Ad Stefano Venier ha fatto sapere che la società sta parlando con i soggetti interessati a rilevare per la vendita della quota del 23,7% in Interconnector, che possiede e gestisce il gasdotto tra la Gran Bretagna e il Belgio.

Fuori dal Ftse Mib, Fincantieri (-0,88%) in seguito alla delibera del Cda che ha deciso di esercitare la delega per l’aumento di capitale per un importo massimo di 500 milioni di euro funzionale al perfezionamento dell’acquisizione di Uas da Leonardo. In rosso anche Italmobiliare -2,56% dopo che il socio di maggioranza, la Cemital dei Pesenti, ha chiuso il collocamento dell’1,3% a 27,50 euro

Cala la tensione sui titoli di Stato

Dopo due sedute sulle montagne russe dovute all’esito del voto europeo in Francia e Germania e alla frenata della Bce sul taglio dei tassi, cala la tensione sui titoli di Stato con lo spread tra i btp e i bund che si muove a quota 142 punti base, livello simile a quello di ieri. In calo i rendimenti sui titoli governativi, con il tasso sul Btp decennale benchmark che scende al 4,03% dopo aver toccato martedì il massimo da novembre. Il rendimento sul bund a 10 anni è stabile al 2,6%, mentre quello sugli Oat francesi pari scadenza cala al 3,21%. 

In Italia il Tesoro ha collocato 7,5 miliardi di Bot annuali con il tasso del rendimento in rialzo a 3,584% – il top da novembre – dal 3,546% del collocamento di maggio.

Gli altri mercati: euro/dollaro, petrolio, gas

Sul valutario, il dollaro si muove vicino ai massimi mensili in attesa dei dati dell’inflazione e della Fed, e il cambio con l’euro si attesta a quota 1,0751 da 1,0727 di ieri in chiusura.

Salgono i prezzi del petrolio, con il Brent agosto a 82,73 dollari al barile (+1%) e il Wti luglio a 79,83 dollari (+1,19%).  L’Agenzia internazionale dell’energia (Aie) prevede un “grande surplus” di petrolio sui mercati entro il 2030, dovuta a una stabilizzazione della domanda combinata a un aumento della produzione globale. Nel suo report, l’agenzia sottolinea la crescita delle rinnovabili e dell’efficienza energetica e l’accelerazione delle auto elettriche. 

Infine il gas, che scende dello 0,3% a 34,17 euro al megawattora sulla piattaforma Ttf di Amsterdam.

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