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Borsa chiusura 17 maggio: le incertezze della Bce sui tassi frenano i listini azionari dopo il record dei 40 mila punti del Dow

Malgrado i dati spingerebbero la Bce a tagliare i tassi, la dipendenza dalla Fed la porta a tergiversare frenando i mercati dopo il lungo rally

Borsa chiusura 17 maggio: le incertezze della Bce sui tassi frenano i listini azionari dopo il record dei 40 mila punti del Dow

La positiva settimana finanziaria europea si chiude per le borse con un’altra seduta fiacca, simile a quella di ieri, tra prese di profitto prima del weekend e qualche incertezza sull’azione delle banche centrali e sullo stato di salute dell’economia cinese. Anche Wall Street, dopo un avvio cauto, si muove senza sprint. L’indice della paura è ai minimi dell’anno, ma le borse hanno messo a segno fin qui già lauti guadagni. Ieri il DJ ha toccato per la prima volta nella storia i 40mila punti base, prima di invertire la rotta. Il listino probabilmente chiuderà, nella sera americana, la quinta settimana di seguito in rialzo.

Non tutti i mercati però sonnecchiano in questo venerdì: oro e argento infatti stanno correndo e lo spot gold guadagna oltre un punto e mezzo percentuale, per un prezzo che supera i 2413 dollari l’oncia. 

Europa cauta, inflazione di aprile senza sorprese

Piazza Affari chiude piatta (-0,03%), a 35.398 punti base, puntellata ancora dalle banche. Il bilancio settimanale del Ftse Mib è attivo nella misura del 2% circa, mentre da inizio anno il guadagno è del 16%.

Nel resto d’Europa, dopo i recenti massimi, sono similmente incolori Francoforte (-0,07%) e Amsterdam (-0,03%). Parigi cede lo 0,26% e Londra lo 0,24%.

Sul fronte opposto Madrid +0,21%. Anche Zurigo si apprezza dello 0,69%, grazie al balzo di Richemont, +5,71%, che vanta tra i suoi marchi Cartier e Buccellati. Il colosso del lusso ha comunicato risultati che gli analisti di Jefferies hanno definito “rassicuranti e resistenti”. Inoltre, Nicolas Bos è stato nominato nuovo Ceo del gruppo.

Il dato macroeconomico del giorno è la lettura finale dell’inflazione nella zona euro nel mese di aprile (2,4%) che ha confermato la prima stima, certificando l’attesa di un primo taglio dei tassi a giugno. Preoccupa piuttosto quanto accadrà dopo giugno. Per il falco Isabel Schnabel, ad esempio, i dati recenti hanno confermato che “l’ultimo miglio della disinflazione è il più difficile” e “sulla base dei dati attuali, un taglio dei tassi a luglio non sembra giustificato. Dovremmo seguire un approccio cauto. Dopo tanti anni di inflazione molto elevata e con i rischi di inflazione ancora inclinati verso l’alto, un’anticipazione del processo di allentamento comporterebbe il rischio di un allentamento prematuro”.

Nessuna spinta per i mercati continentali è arrivata inoltre dall’Asia, con gli indici poco mossi e le vendite al dettaglio cresciute ad aprile meno delle attese in Cina, dove crollano i prezzi delle case (-10% i prezzi delle case nuove da inizio anno), tanto che Pechino è costretta ad annunciare “misure storiche” per il settore immobiliare in crisi, consentendo ai governi locali di acquistare alcuni appartamenti, allentando le regole sui mutui e impegnandosi a consegnare case non finite. Inoltre, la Banca centrale cinese ha risposto al quadro critico tagliando di 25 punti base i tassi dei mutui immobiliari.

Oro in rally, euro-dollaro poco mosso

A spingere sull’acceleratore oggi sono piuttosto i metalli, in particolare oro, argento, rame. Il petrolio è poco mosso invece e così il mercato dei cambi.

L’indice del dollaro è al momento incolore. L’euro cambia poco mosso, in area 1,087. Il biglietto verde si avvia a registrare un calo settimanale, con il mercato che continua a ragionare sulle tempistiche dei tagli ai tassi da parte della Fed, mentre ci sono segnali di raffreddamento dell’inflazione e di indebolimento dell’economia statunitense (delude oggi il superindice dell’economia di aprile).

I trader per ora scontano 70 punti base di tagli da parte della Bce quest’anno, molto di più dei 46 punti base di allentamento previsti per la Fed.

Salgono oggi leggermente i tassi dei titoli di Stato. Negli Usa il decennale è indicato al momento al 4,409%

Piazza Affari, banche toniche. Balzo di Saipem

Le banche sostengono anche oggi Piazza Affari. I maggiori rialzi del giorno nel comparto sono per Monte Paschi +2,8%, Banco Bpm +2,85%, Bper +2,4%, Popolare di Sondrio +1,1%, Intesa +0,96%. Si inserisce nell’euforia dei titoli finanziari Unipol +2,66%.

Tra i titoli petroliferi il più tonico è Saipem, +2,8%, in festa con la notizia di un consistente contratto in Angola dal valore di 850 milioni di dollari che mette un tassello importante ai target di raccolta ordini 2024 per l’oil service company. Piccolo recupero per Eni, +0,33%.

I conti e l’apprezzamento degli analisti per il piano industriale al 2026 non sono sufficienti invece a salvare Erg da una giornata nera, in cui lascia sul terreno il 3,76%.

Arretrano inoltre Interpump -2,54%, Campari -2,19%, Stellantis -1,79%.

Spread stabile

Le variazioni sono minime per lo spread, che chiude a 128 punti base. Salgono però leggermente i tassi, con il Btp decennale al 3,77% e il Bund di pari durata al 2,49%.

Dai dati di Eurostat emerge che ad aprile l’inflazione in Italia è risultata in calo allo 0,9% rispetto all’1,2% di marzo ed è stata la terza più bassa registrata nell’Eurozona.

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