Nel rush finale della settimana, i mercati europei accendono i motori trainati dalle performance migliori del previsto di alcune grandi aziende statunitensi, con Alphabet (Google) e Microsoft in testa. Nonostante lo scivolone dell’economia Usa, con una crescita del Pil più lenta del previsto (+1,6%) e un’inflazione che punta alle stelle, le borse del Vecchio Continente trovano slancio grazie anche alle prospettive di inflazione a 12 mesi della Bce, scese al 3% dal 3,1%, e di una serie di trimestrali confortanti.
L’Europa avanza in attesa dei dati Usa, future Wall Street in calo
Mentre Milano balza dell’1,01%, Parigi accelera dello 0,37% grazie ai conti della controllata di Crédit Agricole, Amundi (+5,58%). Francoforte vola dello 0,76%. Brillano Madrid (+1,03%) e Amsterdam (+1,07%), quest’ultima trainata dal debutto di Cvc (quasi +24%). Londra più timida mette a segno un +0,51%, grazie all’ottima trimestrale di Natwest (+5,69%). Mentre Bhp (-0,45% nel pre mercato) scivola dopo il rifiuto di Anglo American (+0,33%) all’offerta degli australiani.
I future su New York si accendono di rosso con quelli del Nasdaq in calo dello 0,64%, il Dow Jones a -0,98% e l’S&P 500 a -0,46%, in attesa di una serie di dati macroeconomici, tra cui il deflatore Pce di marzo, un indicatore particolarmente seguito dalla Fed per valutare l’inflazione.
Bce: aspettative di inflazione in calo al 3%
Le percezioni degli ultimi 12 mesi indicano un calo costante nel tasso mediano di inflazione percepito dai consumatori, scendendo al 5% rispetto al 5,5% di febbraio. Anche le prospettive future si tingono di moderazione, con le aspettative mediane sull’inflazione nei prossimi 12 mesi che scendono al 3%, toccando il minimo dal dicembre 2021. Al contrario, le previsioni a tre anni rimangono stabili al 2,5%, confermando una percezione di inflazione a lungo termine costante.
Questi dati, rivelati nell’ultima analisi mensile della Banca centrale europea, evidenziano un divario significativo tra le aspettative di inflazione future e quelle passate percepite. La Bce sottolinea inoltre una diminuzione dell’incertezza sulle prospettive di inflazione a breve termine, segnando il punto più basso dall’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina nel febbraio 2022.
A Milano bene le banche e Prysmian
A Milano, si mettono in luce Prysmian (+3,32%) e Nexi (+2,74%). Bene le banche, con la Popolare di Sondrio e Mps in testa con un aumento rispettivamente del +3,09% e del 2,31%. Acquisti anche per Banco Bpm (+2,07%) e Unicredit (1,93%).
Bene anche Erg (+2,9%), Iveco (+2,59%) e Interpump (+2,08%). Avanza Teneris (+1,38%), nonostante un calo dei ricavi del 17% a 3,4 miliardi di dollari e un calo del 34% nell’utile a 750 milioni di dollari.
In fondo al listino si piazzano Moncler (-1,02%), nonostante i buoni risultati trimestrali, Hera (-0,94%) e Stm (-0,81%) che rallenta leggermente dopo aver annunciato risultati inferiori alle attese, nonostante confermi le previsioni di piano. Invece Unipol registra un aumento (+0,48%) nel suo ultimo giorno di offerta pubblica di acquisto su Unipolsai (+0,15%).
Male anche A2a (-0,08%).
Fuori dal paniere principale Saras segna un +0,58% dopo che il governo ha dato il via libera alla cessione del 35% del capitale a Vitol
Euro poco mosso, si riduce lo spread
Nel mercato delle valute, l’euro si mantiene stabile rispetto al dollaro (1,07), mentre il petrolio mostra segni di ripresa, con il Wti che raggiunge i 84,17 dollari al barile e il Brent sfiora i 90 dollari al barile. Il prezzo dell’oro registra un lieve aumento dello 0,4%, mentre il gas scende dell’1,25%, sotti i 30 euro al mwh.
Anche i titoli di Stato si riprendono dopo essere stati sotto pressione nelle ultime sessioni: il rendimento del Btp scende sotto il 4%, al 3,92%, mentre lo spread con il Bund si riduce a 134 punti base.